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Scambi commerciali

Una filiera sempre più internazionale

By Athesis Studio

La performance dell’interscambio commerciale della provincia di Vicenza è in territorio positivo per le importazioni del settore agricolo e alimentare, con aumenti anche molto significativi per alcuni prodotti, dovuti sia alla generale ripresa, sia anche alla mutata situazione internazionale che rende difficoltosi gli approvvigionamenti e influenza i prezzi. Fra il I trimestre 2020 e il I trimestre 2022, l’importazione dei prodotti agricoli è salita del +42,4%, un dato tutto sommato in linea con il totale dei settori (+49,4%). Il balzo in avanti si è verificato soprattutto fra il 2020 e il 2021 con +22,9%, meno nell’annualità successiva con +15,9% (+38,9% per il totale dell’import vicentino). La quota di import dei prodotti agricoli negli ultimi 3 anni oscilla fra il 6,4% e il 7,7%. Le importazioni in valore per i prodotti agricoli sono passate da 145.474.204 euro a 207.175.976, segno non solo di un aumento della domanda, ma anche di un notevole incremento dei prezzi. Di questo valore, l’80% è dovuto all’importazione di prodotti di colture agricole non permanenti. Per ciò che concerne invece l’import di prodotti alimentari, fortemente legato all’agricoltura, la crescita fra il I trimestre 2020 e lo stesso periodo del 2022 è pari a +26,1%, contro il +49,4% del totale dell’import. La variazione nello stesso arco di tempo fra il 2021 e il 2022 è di +31,5%, più in linea con il totale dell’import di +38,9%, mentre fra il 2020 e il 2021 il risultato è negativo ma il gap rimane comunque non elevato (-4,2% contro +7,6% del totale). I prodotti agricoli che nell’import presentano la maggiore crescita in valore in ragione di anno sono i prodotti di colture permanenti (+192,2%), le piante vive (+166,6%) e il legno grezzo (+116,1%).

Fra gli alimentari, il prodotto maggiormente importato nel vicentino è la carne lavorata e conservata e prodotti a base di carne, con valore in euro cresciuto da 90.006.272 nel I trimestre 2020 a 110.267.914 nello stesso periodo del 2022, pari a quasi metà delle importazioni alimentari. Trattandosi di una variazione minima nella quota di questo prodotto, si può ipotizzare una crescita in valore dei prezzi meritevole di attenzione. La maggiore crescita in valore è tuttavia riscontrabile nella categoria degli oli e grassi vegetali e animali, con un’impennata nell’ultimo anno del +369,2% e del +424,0% dal I trimestre 2020. Tale prodotto incide solamente per il 10,3% sul totale dell’import, ma non può non stupire il valore aumentato di 6 volte in 2 anni. Un altro prodotto il cui valore dell’import è decisamente lievitato su base annua è il pesce (+90,9%), insieme con i prodotti per l’alimentazione degli animali (+113,2%).

Per ciò che concerne l’export, nel 2022 i prodotti agricoli incidono per lo 0,3% e l’alimentare per il 4,5%, due dati differenti ma esigui rispetto al totale dell’export. L’export agricolo è cresciuto del +10,3% su base annuale ma ancora non ha recuperato pienamente dal periodo pandemico, in quanto la variazione è di -17,4%, in valore assoluto da € 13.016.445 a € 10.751.371.