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Le imprese venete con il futuro tra le mani

By Athesis Studio

C’è il piccolo carrozziere di terza generazione, che con 90 anni di attività familiare alle spalle non smette di investire in formazione per fornire le lavorazioni più specializzate. Oppure l’ingegnere elettronico divenuto artista del legno, che vende i suoi pezzi unici in tutto il mondo. Il visionario che 35 anni fa ha creato quella che oggi è la migliore cartoleria sostenibile d’Italia, l’imprenditrice artigiana delle pulizie professionali che ha riscritto lo storytelling di mestiere, l’odontotecnico che collabora con l’università e il giovane che ha tracciato il nuovo corso della tipografia di famiglia rendendola un vero gioiello di buona impresa. Sono solo alcune delle storie straordinarie che si scoprono dietro ai profili silenziosi dei nuovi Maestri Artigiani CNA. 15 eccellenze dell’imprenditoria vicentina e veneta, abituate a far lavorare le mani e le idee prima che le parole. Ma soprattutto persone pronte a scommettere assieme all’associazione nella qualifica professionale promossa dalla Regione Veneto e riconosciuta alle realtà imprenditoriali di territorio capaci di valorizzare know how e trasmissione delle competenze. 4 di loro hanno ottenuto il titolo perché già in possesso dei requisiti richiesti, mentre gli altri 11 se lo sono guadagnato attraverso un percorso di formazione manageriale di oltre 100 ore in sei mesi tra attività in aula virtuale e 3 bootcamp in presenza, concluso con un project work sull’esperienza e un esame finale. E in attesa di poterli celebrare in grande stile con la premiazione in programma a Palazzo Chiericati mercoledì 29 marzo (ore 17.30) alla presenza dell’assessore regionale Roberto Marcato, CNA può festeggiare la perfetta riuscita del primo percorso di formazione ufficiale per aspiranti Maestri Artigiani promosso a livello veneto. Con la consapevolezza che il modello capace di salvare la nostra economia parte ancora una volta da qui. E Cinzia Fabris, presidente CNA Veneto Ovest, ne è fermamente convinta.

«Proprio così. Nel dna di un vero Maestro Artigiano c’è tutto quello che serve per affrontare a testa alta le sfide del fare impresa nel nostro tempo. Ci sono conoscenza del mestiere e contatto con il territorio, prima di tutto. Ma anche preparazione, voglia di innovare e anticipare i tempi. Ecco perché crediamo moltissimo in questo progetto: siamo convinti che stimolando la cultura della crescita a realtà imprenditoriali che hanno già le giuste doti per emergere, si faccia bene a loro e per estensione a tutto il nostro tessuto produttivo».

Avete coinvolto artigiani con attività molto diverse, per comparto, organizzazione e struttura. Cosa le accomuna?

«La parola chiave da questo punto di vista è Artigianalità, che significa avere ben chiara l’importanza di una gestione responsabile delle risorse impattando il meno possibile sull’ambiente. È attenzione alla società che ci circonda, perché in fin dei conti l’impresa opera nello stesso contesto territoriale in cui l’artigiano vive. Ma è anche organizzazione flessibile e snella, secondo un approccio che, se ben indirizzato, può portare rapidamente a una gestione con prospettive decisamente superiori. E che cosa sono questi aspetti, se non un primo livello di quegli stessi parametri ESG di cui si parla tanto?».

Siete stati i primi in Veneto ad avviare un percorso ufficiale riconosciuto dalla Regione. Più un salto nel vuoto o un’opportunità?

«Diciamo che ci siamo avventurati su un terreno inesplorato, che avrebbe potuto nascondere qualche insidia tecnica o operativa lungo il cammino. Ma l’abbiamo fatto consapevoli dei nostri mezzi e della nostra preparazione, e con in testa una ben chiara proposta formativa per fornire ai partecipanti strumenti di alto livello realmente applicabili nella propria attività quotidiana. Docenze sulla comunicazione digitale, sulla gestione economico-finanziaria, sull’organizzazione del personale e sulla capacità di attrarre e trattenere talenti. Oggi credo che la nostra prima esperienza potrà essere presa a modello, e infatti ci stiamo già attrezzando per il lancio ormai prossimo della nuova edizione 2023».

Per chiudere, che messaggio lasciare ai potenziali interessati?

«Il mio primo pensiero è rivolto a tutti gli artigiani, affinché si rendano conto del loro valore e di quanto possano far contare la loro esperienza se scelgono di impegnarsi al nostro fianco. Non è un percorso semplice, ma se condotto con la motivazione giusta permette davvero di fare il grande salto. E poi penso ai tanti giovani interessati a diventare protagonisti della propria vita professionale. Il termine “artigiano” viene erroneamente percepito con una valenza limitante da questo punto di vista, perché evoca immagini legate alle lavorazioni tradizionali e di nicchia, apparentemente poco in linea quindi con le ambizioni di chi ha voglia di sperimentarsi nei mercati più evoluti. Al contrario, questo mondo ha tutte le carte in regola per rappresentare la dimensione più dinamica e all’avanguardia in cui mettersi alla prova».