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Confcommercio

Il terziario resta l'asse portante dell'economia

By Athesis Studio

Il Terziario di mercato, ovvero il comparto commercio, turismo e servizi, resta un pilastro solido dell’economia della provincia, nonostante negli ultimi anni sia stato esposto agli eventi correlati prima alla crisi pandemica, poi agli effetti della situazione congiunturale creatasi con il conflitto ucraino. Dall’elaborazione della Camera di Commercio di Vicenza su dati Infocamere, mettendo a confronto la fotografia delle imprese del comparto nel 2019 (anno prima della pandemia) con quella di fine 2022, si nota un calo del 2,7% del numero delle imprese attive (sedi + unità locali).  Questo a fronte di un calo del 4,6% delle sedi, ma di un aumento del 3,4% delle unità locali attive, cioè delle filiali “secondarie” di una stessa attività. Un fenomeno dovuto sostanzialmente alla crescita delle dimensioni delle aziende, conseguenti anche a subentri ad attività precedenti e operazioni di incorporazione. “Il dato conferma che anche sul territorio provinciale il comparto sta attraversando un processo di sostanziale razionalizzazione, che porta a ottimizzare le risorse. Un trend che è stato recentemente evidenziato, un po’ su tutta la Regione, anche dalla ricerca svolta da Confcommercio Veneto assieme a Unioncamere del Veneto- spiega Nicola Piccolo, presidente di Confcommercio Vicenza –. È una tendenza che la nostra Associazione sta seguendo, soprattutto attraverso la proposta di percorsi formativi che accompagnano il cambiamento, puntando all’innovazione e alla sostenibilità dei processi. Anche i servizi che offriamo alle imprese sono sempre più allineati allo scopo, come ad esempio, lo sviluppo del digitale come strumento da affiancare al commercio tradizionale, o all’internazionalizzazione del business. Quel che è certo - continua Piccolo – è che si tratta di una trasformazione strategica del settore, che va sostenuta dalla politica con provvedimenti adeguati perché nei prossimi anni continuerà a essere così, anche in maniera più marcata”.

I dati a fine 2022 fotografano un Terziario di mercato della provincia così composto: commercio al dettaglio 10.712 sedi e unità locali (- 2,4% rispetto al dato del 2019); commercio all’ingrosso 8.355 sedi e unità locali (erano 8.906 nel 2019, - 2,9%); imprese della logistica 450 (462 nel 2019); imprese del settore turismo 5.893 tra sedi e unità locali, di cui 5.141 della ristorazione e pubblici esercizi. In quest'ambito, rispetto al 2019, aumentano le imprese dedite all’ospitalità, al trasporto tramite noleggio, i tour operator e le agenzie di viaggio. Bene il Terziario avanzato, che conta 1.949 imprese, con una crescita nel triennio del 3,7% nel numero delle sedi e del 6,3% se si contano le unità locali; in questo settore aumentano le attività di consulenza informatica e software, mentre restano più o meno stabili i centri di elaborazione dati, hosting e portali web. In netta crescita, nel triennio, il settore immobiliare, che registra 790 attività nel 2022, con un aumento del 9,6 delle sedi e del 39,7% delle filiali rispetto al dato 2019 (rispettivamente 643 e 68).           

“La rilevazione ci dice che il comparto, dopo aver subito i contraccolpi della pandemia, sta sostanzialmente mantenendo la capillarità sul territorio – sottolinea il presidente Piccolo –anche se non vanno nascoste le difficoltà del dettaglio tradizionale, soprattutto del settore moda, abbigliamento e calzature. Va detto che molto è cambiato nelle abitudini del consumatore, che utilizza anche i canali on line per i propri acquisti, ha maggiore  propensione per una vita all’aria aperta ed è attratto da esperienze che vanno oltre il semplice acquisto di prodotti. In base a quanto rileviamo ascoltando i nostri associati – continua Piccolo -, le attività con sede nelle aree più centrali sembrano più resilienti rispetto a quelle situate nei quartieri. Nei centri storici è il turismo che sempre di più traina il commercio ed è un settore che sta registrando ottime performance soprattutto in Veneto, confermandosi tra i principali volani della crescita del Pil.  Indicativo è il dato sul fatturato delle attività turistiche registrato in Veneto fra luglio e settembre 2022, tra l’altro dopo la forte crescita nel trimestre primaverile: più 43,1%. Certo – evidenzia -, la provincia di Vicenza non è nei numeri come Venezia o Verona, ma ha tutte le potenzialità per crescere come eccellenza turistica”.

Il presidente di Confcommercio Vicenza allarga l’analisi considerando anche i segnali che giungono dagli stessi associati. “In sostanza, è in atto una buona ripartenza dopo periodi difficili – dice-, tendenza in parte frenata dai costi dell’energia, ma in generale ben avviata.

E’ da qui che si deve guardare avanti, con impegno costante, lavorando sulla formazione per fare in modo che gli imprenditori possano stare al passo con i cambiamenti repentini che stiamo vivendo e affrontare con progettualità e determinazione il tema dello sviluppo urbanistico-commerciale delle nostre città e dei nostri paesi. Dobbiamo in questo senso mettere in campo politiche di riqualificazione che valorizzino il ruolo del commercio come motore delle nostre comunità e ciò a partire proprio dai quartieri, per i quali si deve usare la leva della rigenerazione urbana per farne luoghi vitali e dinamici”.

“L’innovazione sarà la parola chiave anche dei nostri servizi – conclude il presidente di Confcommercio Vicenza – affinché le imprese che rappresentiamo, quindi il Terziario inteso come sommatoria di commercio, turismo e servizi, possano contare sull’Associazione per essere parte indispensabile del tessuto economico e sociale del territorio vicentino”.