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Gestionali per PMI e studi professionali

Sistemi Pordenone Udine Vicenza
By Athesis Studio

L’energia è stato uno dei grandi temi del 2022, non solo per i costi, ma anche per gli interventi messi in atto per ridurre i consumi complessivi al fine di scongiurare blackout incontrollati dopo la messa al bando del gas russo: un’azione delicata che oggi possiamo dire riuscita, avendo superato l’inverno senza particolari criticità, al di là dei rincari, che comunque nelle ultime settimane sono almeno in parte rientrati.

Allo stesso tempo, dando per scontato che ancora per molti anni la principale fonte per la produzione di energia elettrica saranno ancora i combustibili fossili, è evidente che la riduzione dei consumi di energia appare un obiettivo strategico anche sul piano della sostenibilità ambientale, ma in questo caso soprattutto nel Vicentino occorre fare i conti con la realtà, ovvero con il fabbisogno di uno dei territori più industrializzati - e quindi energivori - d’Europa.

Nella provincia di Vicenza nel 2021 è stata consumata energia elettrica per 6.315 Gwh (+8,6% sul 2020, variazione superiore a quella regionale e nazionale). Si tratta di una quota del 20,2% sui consumi regionali, composta in gran parte dai consumi industriali, pari a 4.086 Gwh. L’aumento sul 2020 dei consumi industriali vicentini è di +7,6%. Scendendo nel dettaglio del manifatturiero berico, i consumi della metallurgia nel 2021 hanno raggiunto i 1.013 Gwh (+11,6% sul 2020) pari al 26,8% dell’intero manifatturiero vicentino, contro il 19,4% veneto e il 20,1% italiano. Nei consumi elettrici della divisione della metallurgia, la siderurgia gioca un ruolo determinante in quanto incide per più di metà, e aumenta del +12,1% su base annua. Fra gli altri settori manifatturieri segue l’incidenza della gomma-plastica con l’11,7%, il tessile-abbigliamento-pelle con 10,7% (+12,0% dal 2020), e infine l’alimentare e bevande con il 6,8%.

Per ciò che concerne le province della nostra regione, Verona è prima per consumo di energia elettrica (6.562 Gwh ossia il 21,3% del totale veneto) mentre Vicenza è seconda con 6.315 Gwh (20,5%). Ultima è Belluno con il 3,4%. Più di metà del consumo veronese si situa nel settore dell’industria, percentuale che raggiunge il 64,7% a Vicenza. Il peso delle attività economiche agricoltura-industria-servizi sui consumi totali vicentini è di 84,0%, una percentuale in linea con quella veronese e di poco superiore a quella regionale, ma sensibilmente superiore a quella nazionale (77,3%). A tal proposito, è interessante confrontare anche i consumi delle province e delle regioni italiane. Nel consumo totale, Vicenza nel 2021 è all’8° posto in Italia e consuma quasi il 40% di Milano, che è in testa alla classifica, e più di Abruzzo e Liguria (presi singolarmente). Se si prendono in esame invece i consumi della sola industria, Vicenza balza al 6° posto in Italia preceduta da Brescia, Bergamo, Milano, Torino e Udine. Il Veneto inoltre è la seconda regione italiana che presenta i più elevati consumi nell’industria, davanti ad Emilia Romagna e Piemonte.

La provincia di Vicenza si situa nella parte alta della classifica anche quando si analizza il risultato pro capite. Al 31/12/2021 vi abitano 852.139 persone, che nell’anno hanno consumato complessivamente 6.315 Gwh, per un ammontare quindi di 7.411 Kwh a testa. La nostra provincia è in 14a posizione, mentre la provincia più “energivora” d’Italia è Cremona con 13.412 Kwh/ab, ovvero un’area non molto popolosa, ma con un’elevata densità di imprese alimentari. Seguono poi Udine (11.201) e Terni (10.609) due centri importanti per il metalmeccanico e le acciaierie, e in 4a posizione si trova un’altra città manifatturiera come Brescia con 10.447 Kwh/ab. In fondo alla classifica troviamo Enna, con un consumo pro capite di 2.270 Kwh/ab, e due province popolose ma orientate all’agricoltura e al piccolo commercio come Napoli e Agrigento con 2.509 e 2.554 Kwh/ab.

Analizzando in generale il dato aggregato dei consumi della popolazione, i kwh di cui usufruisce un veneto in un anno superano costantemente la media italiana da almeno un decennio (occorre tenere conto tuttavia delle differenze regionali nel numero di abitanti, nelle diversità climatiche e nell’articolazione delle varie attività imprenditoriali). Nel 2011 i kwh consumati annualmente da un italiano erano 5.168 mentre nel 2021 sono 5.095, un livello che supera di poco il dato pre-pandemico. In Veneto nel 2011 un abitante consumava 6.060 Kwh, mentre nel 2021 il dato si alza a 6.439, aumentando così anche la forbice con il risultato italiano che invece diminuisce progressivamente (il divario VenetoItalia passa da 892 a 1.344 kwh, ossia +50,7%). Mentre per il Veneto il consumo per abitante del 2021 è il più elevato del decennio, per l’Italia lo è quello del 2011. Per quanto riguarda le altre regioni, il Friuli Venezia Giulia è in testa con un consumo per abitante di 8.556 kwh. Non è fra le regioni maggiormente popolose, ma possiede un’imprenditorialità energivora elevata. Seguono la Val d’Aosta con 7.608 kwh, la Lombardia con 6.651, l’Emilia-Romagna con 6.440 e infine il Veneto al 5° posto con 6.439. In fondo alla lista le regioni del Sud come la Calabria, la Campania e la Sicilia, ovvero territori densamente popolati ma con un’economia maggiormente vocata all’agricoltura.

Il consumo di energia elettrica in Veneto ha raggiunto i 31.278 Gwh nel 2021, ovvero la cifra più alta dell’ultimo decennio e in controtendenza rispetto al dato italiano. Nel solo Nord Italia si consuma il 57,8% dell’energia elettrica nazionale, e nel Veneto il 10,4% sempre sul totale italiano. La variazione rispetto al 2020 è di +7,3%, una fra le più elevate ma tuttavia abbastanza esigua se si considera che il 2020 è stato anche l’anno del lockdown, che ha colpito in special modo le unità produttive attraverso diffuse e lunghe chiusure forzate. Ne è seguito un 2021 di immediata ripresa della domanda, specie nella seconda parte dell’anno, che ha di conseguenza causato una notevole ascesa dei consumi specialmente con il ritorno dei lavoratori in presenza sui luoghi di lavoro.

Infine, va rilavato che i consumi domestici veneti pesano per circa 1/5 del consumo totale regionale del 2021, i servizi per il 26,7% e l’industria per più di metà.