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Le unità locali

Diminuiscono le sedi aziendali

By Athesis Studio

A fine 2022 le localizzazioni in provincia di Vicenza sono 98.404, 338 in meno rispetto all’anno precedente; la diminuzione dello 0,3% è comunque meno marcata rispetto a quella registrata nel 2021 e nel 2020, rispettivamente -0,7% e -1,7% (è da tenere conto che i dati di questo biennio sono influenzati anche da importanti cancellazioni d’ufficio che sono continuate anche nel 2022 anche se con intensità minore). In Veneto il calo di unità locali segna -0,9%, passando da 593.598 a 588.371, mentre a livello nazionale le unità locali passano da 7.405.527 a 7.378.641, in diminuzione del -0,4%. Tuttavia sottraendo le cancellazioni d’ufficio, i saldi di iscrizione/cessazione delle imprese (sedi legali) diventano positivi sia per Italia (48.018) e il Veneto (2.069), sia per Vicenza (47).

Più in dettaglio, per la provincia berica nel 2022 si registra rispetto ai 12 mesi precedenti un calo di iscrizioni e un aumento delle cessazioni di attività: sono infatti 3.829 le iscrizioni, in quota assoluta -211 rispetto al 2021 e le cessazioni non d’ufficio sono aumentate di 211 unità rispetto all’anno precedente (3.782 nel 2022 contro 3.571 nel 2021).

Alla diminuzione del numero delle unità locali, fa da contraltare la consueta attrattività del territorio berico attraverso l’irrobustimento della quota delle unità locali aventi sede fuori provincia (+1,3%) che passano così da 6.177 a 6.256. Aumentano sia le unità locali con sede in altre province del Veneto sia con sede fuori regione sia anche con sede all’estero (anche se sono un numero esiguo ma comunque significativo).

I settori

Nel manifatturiero, settore principe del tessuto imprenditoriale vicentino e le cui unità locali incidono per il 16,7% del totale, le unità locali appaiono complessivamente ancora in diminuzione (-0,9%) sebbene in misura minore rispetto al 2021 (-1,9%). In valore assoluto si tratta di una perdita di -154 unità locali su base annua (sono state -319 nel 2021). Il calo vicentino è inferiore sia a quello nazionale (-1,7%) che quello regionale (-1,6%), due aree dove tuttavia il settore manifatturiero ha minore incidenza rispetto alla nostra provincia. Fra le divisioni del manifatturiero aventi più ampia incidenza sul totale, in maggiore ripiegamento sono l’abbigliamento (-2,4%) e la fabbricazione di articoli in pelle (-2,5%) e le altre industrie manifatturiere nelle quali è compresa anche l’oreficeria (-0,5%); l’industria del legno segna -4% anche se incide sul totale delle imprese per lo 0,7%.

Il segmento che detiene la maggiore quota di unità locali nell’area berica è il commercio (22,6%), in forte ripiegamento con -444 unità rispetto al 2021 e un calo generale del -2%, calo che raggiunge il -2,8% nella specifica divisione del commercio all’ingrosso; nell’anno precedente, la perdita per il commercio vicentino era stata di -152 unità e -0,7% sul settore. La sofferenza del commercio non è solo vicentina, infatti le unità locali appaiono in diminuzione nel 2021 anche in Veneto (-2,2% e quota del 22,9%) e in Italia (-1,6% e quota del 25,6%).

Nel Vicentino risultano invece in crescita le unità locali legate alle attività professionali, scientifiche e tecniche, all’immobiliare e alla finanza/assicurazioni; le costruzioni, che occupano il 12,4% del settore, segnano un +0,3% con 38 unità in più del 2021. Le attività professionali, finanziarie e immobiliari detengono quote minori (rispettivamente 4,6%, 3,2% e 6,9%) ma segnano un incremento rispettivamente di +208, +61 e +115 per complessivamente nuove 384 unità locali, similarmente all’incremento registrato nel 2021 (+393).

La natura giuridica

Per quanto riguarda la natura giuridica delle imprese (il riferimento è alle sole sedi legali), la quota delle società di capitali beriche raggiunge nel 2022 il 33% e 26.377 sedi in valore assoluto, un’incidenza maggiore di quella italiana (30,8%). Il peso più consistente a Vicenza è però sempre dato dalle imprese individuali con il 46,7% e 37.307 sedi, una quota inferiore al dato nazionale (50,8%). La restante parte nel vicentino è costituita dalle società di persone (18,6% contro il 15% italiano) e da altre forme (1,6%). Nell’ultimo decennio, le società di capitali sono l’unica forma che ha conosciuto un irrobustimento, passando da 26,9% del 2012 appunto a 33% in provincia. Le società di persone sono passate in dieci anni da 21,3% a 18,6% sul totale delle imprese (in calo anche rispetto al 2021, dove registravano il 19%), le imprese individuali da 50,3% a 46,7%. Questa tendenza a preferire società di capitali, se da una parte rappresenta un’evoluzione dell’imprenditoria italiana e soprattutto vicentina verso forme maggiormente strutturate e solide del tessuto imprenditoriale, si giustifica anche con le semplificazione normative ed economiche introdotte dal legislatore da alcuni anni proprio per favorire la trasparenza nell’ambito delle imprese (si pensi ad esempio all’obbligo del deposito del bilancio per le società di capitali).

Imprese giovanili

La percentuale delle imprese giovanili (imprese in cui partecipazione di persone “under 35” risulta complessivamente superiore al 50% delle quote di partecipazione e delle cariche) sul totale delle imprese rimane stabile al 7,0%, come nel 2021, pur nella piccola diminuzione in numeri assoluti negli ultimi 12 mesi (da 5.625 a 5.618). Anche per quanto riguarda le giovanili si verifica un aumento delle società di capitale su base decennale (+18%) mentre sono in forte discesa tutte le altre forme giuridiche, con punta negativa -52,1% per le società giovanili di persone. Anche sul totale delle imprese giovanili la quota maggiore appartiene al commercio (22,2%), seguito dalle costruzioni (13,1%) e dal manifatturiero (9,3%). Sul totale delle imprese vicentine divise per settori, il 12,1% delle imprese finanziarie e assicurative è giovanile, così come le altre attività di servizi (12,4%), attività finanziarie e assicurative (12,1%), noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese (11,1%) e l’alloggio e ristorazione (11,6%).

Imprese straniere

Le imprese straniere (imprese in cui i titolari o chi possiede il 50% di quote di partecipazione e cariche attribuite sono persone non nate in Italia) con sede in provincia di Vicenza sono 7.705, con un’incidenza del 9,7% sul totale delle imprese. Il 2022 registra un saldo positivo di 26 nuove imprese straniere, sono +1.147 dal 2012 (+17,5%). Spicca fra queste l’impennata delle società di capitali, ben +112,8% nell’ultimo decennio, passando da 709 del 2012 a 1.509 del 2022; crescono, seppur meno, anche le imprese individuali (+6,8%) mentre rimangono sostanzialmente stabili le società di persone. Le imprese straniere impiegano 16.086 addetti, di cui più di metà nelle imprese individuali e un terzo nelle società di capitali. Per quanto concerne i segmenti di mercato, fra le imprese straniere divise per settori la quota maggiore si trova nelle costruzioni (28,2%), nel commercio (24,4%), nel manifatturiero (11,5%) e nell’alloggio e ristorazione (9,6%). Sul totale delle imprese vicentine divise per settori, sono straniere il 19,8% dei servizi operativi alle imprese (attività di noleggio e agenzie di viaggio), il 19,5% delle costruzioni, il 15% delle attività di alloggio e ristorazione, il 13,9% delle attività di trasporto e magazzinaggio. (fonte: Ufficio Studi della Camera di Commercio di Vicenza)