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La propulsione ibrida

Per molti è il primo passo verso l'elettrificazione

Perfetta sinergia tra un motore termico ed uno o più motori elettrici

La conferma del progressivo passaggio alla mobilità a zero emissioni, con lo stop della vendita di vetture termiche già dal 2035,  ha risvegliato l'interesse non solo nei confronti delle vetture elettriche, ma anche verso le auto munite di un motore ibrido. Questa tipologia di propulsione rappresenta un ponte tra due mondi e la soglia d'accesso all'elettrificazione per molti automobilisti europei. Esistono diverse tipologie di propulsori ibridi. Si parte dalle ibride leggero o mild hybrid, munite di motore termico e di un piccolo motore elettrico che serve solo da supporto a quello principale, sia benzina che diesel. Il sistema può essere a 12 V o a 48 V in base al modello: sfrutta la fase di frenata per rigenerare le batterie. Troviamo poi i motori full hybrid, forti di u propulsore termico e di uno o più motori elettrici oltre d un pacco batterie di discrete dimensioni. Le vetture full hybrid non necessitano di ricarica esterna e nel contesto urbano possono marciare (a seconda del modello) fino al 70% del tempo grazie alla sola propulsione elettrica. Troviamo infine le più sofisticate vetture spinte da motore plug-in hybrid o “ibrido ricaricabile”. In questo caso il motore elettrico che affianca quello a benzina può contare su una batteria di grandi dimensioni, in grado di assicurare un'autonomia a zero emissioni che oscilla tra una trentina di km ed oltre 100 km a seconda del modello.  La ricarica della batteria avviene collegando la vettura alla rete domestica nel box di casa in sette-otto ore o ad una colonnina di ricarica pubblica in poche ore (2/3). Le ibride plug-in sono l'annelo di congiunzione ideale tra propulsione termica ed elettrica.