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Prospettive di crescita per il settore

Segnali positivi nella prima metà dell'anno per produzione, fatturato e export

By Athesis Studio

Il settore conciario appare sulla buona strada per recuperare i livelli pre-Covid19 in tempi non eccessivamente lunghi. Una dichiarazione, quella di UNIC – Concerie Italiane, che lascia ben sperare sul futuro del comparto, che si mette in mostra in questi giorni alla fiera di Milano. La prima metà del 2021, stando ai dati condivisi, “come atteso, ha invertito l’inerzia congiunturale – analizzano gli esperti UNIC – . I volumi di produzione sono cresciuti del 20,7% su base annua, il fatturato settoriale del 25,3% e l’export, che vale il 75% della produzione, del 28%”. Il vero riscontro, quello più significativo, però, va fatto con i “dati precedenti alla pandemia e relativi al primo semestre 2019”. In questo caso, parlando di export, emerge la mancanza di una tendenza positiva forte e in grado di coinvolgere tutti i segmenti e i distretti di produzione. Questa assoluta impossibilità di generalizzare i trend in corso si riflette, per esempio, anche sulle performance dei Paesi di destinazione delle pelli italiane. Per esempio: “Le esportazioni verso la Cina (inclusa Hong Kong) crescono del 39% sul 2020, ma restano lontane dai valori del 2019. Situazione simile per i flussi destinati ai principali partner europei”. “Sopra questa situazione – conclude UNIC – incombe, la spada di Damocle dei prezzi delle materie prime, cresciute in media del 25% da gennaio a giugno 2021 e del 45% rispetto al 2020, con punte superiori al 65% per alcune tipologie di pelle grezza”.