<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
MEC MAN

Mercato a rilento, ma si lavora per le sfide future

By Athesis Studio

Alla MEC MAN di Lugo Vicentino si continua a lavorare in vista di una piena ripresa del mercato che si auspica possa avvenire nel 2022. L’azienda veneta, fondata nel 2003 da Marco Agostini e Giovanni Baron, due imprenditori che hanno saputo supportare, con perseveranza ed impegno, una continua crescita, sino a far diventare la loro azienda un punto di riferimento a livello mondiale nel settore conciario, sarà presente come espositore al Simac Tanning Tech, in programma alla fiera di Milano dal 22 al 24 settembre, in quello che rappresenta il primo evento internazionale dopo oltre un anno e mezzo.
L’obiettivo principale della MEC MAN è il miglioramento del nuovo brand, indispensabile per valorizzare l’identità e trovare via via maggiore spazio nel comparto conciario, sia a livello italiano che internazionale. Questo marchio è infatti conosciuto a livello globale soprattutto per aver lanciato sul mercato impianti di grandi dimensioni, macchine che fino a quel momento sembravano impossibili da realizzare: tra i fiori all’occhiello il Mec Giant 8.0, mentre il modello 9.0 rimane il più grande al mondo con la misura dei piani di 9 x 3,4 metri. Tra i punti di forza dell’azienda veneta un team unito e fortemente motivato, cresciuto in maniera graduale e composto attualmente da una ventina di elementi, con ingegneri e tecnici intercambiabili tra loro. Tra gli obiettivi che continueranno ad essere portati avanti, la capacità di proporre al cliente un acquisto sereno, propositivo e adeguato ai tempi. Fornire qualità di prodotto, competenza tecnica e un servizio post vendita di primo livello diventano elementi indispensabili. Il tutto accompagnato da prezzi che devono essere sempre competitivi. “Ci apprestiamo ad esporre in fiera a Milano in una situazione di mercato instabile - ammette Marco Agostini, che abbiamo intervistato a fine agosto - a causa di una situazione estremamente diversa tra i vari continenti: se infatti in Europa e in Italia ci si può muovere liberamente grazie al “green pass”, questo invece non avviene in Cina, India, Turchia e Sudamerica, tutte aree strategiche per il settore conciario, dove esistono ancora aree costrette lockdown e dove regna l’incertezza per il fatto che non ci sono a disposizione i vaccini. Io sono appena tornato da un viaggio di lavoro in Vietnam, dove la situazione dal punto di vista sanitario è ancora molto complicato e l’attività lavorativa va a rilento”.

L’incertezza a livello mondiale sta penalizzando anche la vostra azienda? “Inevitabilmente si, perché chi acquista macchinari per conceria preferisce aspettare tempi migliori, proprio a causa del clima di incertezza. È anche vero che in Italia esiste la possibilità di sfruttare incentivi davvero interessanti, cosa invece che non succede in altri Paesi, quindi potrebbe essere il momento per fare investimenti importanti per il futuro. Noi abbiamo ordini garantiti sino a fine anno, peraltro tutti in Italia, dove operiamo nei distretti di Arzignano, Santa Croce sull’Arno e Solofra”.

Una delle preoccupazioni di questi ultimi mesi è l’aumento, spesso vertiginoso, del costo delle materie prime: cosa ci potete dire? “In effetti è un grosso problema, anche se in molti casi siamo di fronte a vere e proprie speculazioni, ad esempio per quanto riguarda il trasporto dei container, i cui costi si sono moltiplicati sino a cinque volte. Tale situazione provocherà un aumento dei costi a tutti i livelli, con un balzo dell’inflazione inevitabile. Alla fine a rimetterci sarà l’ultimo anello della catena, ossia il consumatore finale, costretto ad acquistare un paio di scarpe o un divano in pelle a prezzi molto superiori rispetto al 2019”.

Con che spirito esporrete al Tanning Tech di Milano? “Con la fiducia che ci contraddistingue sempre. La convinzione è che sarà una rassegna soprattutto per operatori europei, che poi tradotto significa quasi solo italiani. L’impressione, ma spero di essere smentito, è che gli operatori cinesi, indiani, mediorientali, turchi e sudamericani non ci saranno, a causa dell’obbligo di sottoporsi a periodi di quarantena. Per noi imprenditori e addetti ai lavori sarà tuttavia un’occasione per confrontarci e capire le tendenze di un mercato “ingessato” da troppo tempo. L’auspicio è che possa avvenire un confronto sincero, senza ipocrisie, con l’obiettivo di trovare le strategie migliori in vista della ripresa economica”.

Durante i lockdown si è beneficiato delle nuove tecnologie, tra cui i collegamenti in Zoom o su altre piattaforme: voi li avete utilizzati? “Si, ma solamente per parlare con collaboratori ed agenti, quasi nulla con i clienti, che invece pretendono il “contatto fisico”, ossia vedere e magari testare i macchinari dal vivo. Magari sarà utile per altri settori, meno per quello conciario”.

In questo anno e mezzo quanto vi sono mancate le fiere del settore? “Molto, soprattutto per un’azienda come la nostra che non vanta un brand conosciuto a livello internazionale e una rete commerciale ramificata in tutto il mondo. Noi abbiamo sempre investito nelle fiere, nelle ultime edizioni del Salone Tanning Tech siamo stati gli espositori con i macchinari più grandi in assoluto. Ma in generale per il settore conciario le rassegne fieristiche sono fondamentali per mettere in mostra i macchinari, non per venderli. Indubbiamente tornare in Fiera è importante per ricominciare, anche perché pare che quest’anno non verranno proposte altre rassegne internazionali. In definitiva a Milano è stata organizzata l’unica rassegna del 2020 e forse anche l’unica del 2021”. Siete fiduciosi in una ripresa economica dopo il post-pandemia? “La speranza è che il mercato possa tornare alla normalità nella seconda metà del 2022, ma tutto è legato alle campagne vaccinali, che continuano ad essere diverse da continente a continente. Alla MEC MAN siamo sicuri di aver seminato e investito bene, soprattutto sulle nuove tecnologie e sull’ecosostenibilità: in quest’ultimo ambito abbiamo creato il marchio brevettato ECO DRYED LEATHER che identificherà quegli impianti con caratteristiche tali da poter accedere agli incentivi legati al risparmio energetico e alle applicazioni che si possono racchiudere sotto il segno del green”.