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Commento.

Anno positivo per le startup

L'Italia accorcia le distanze rispetto agli altri Paesi UE

L ’andamento degli investimenti sulle startup hi-tech registrati nel 2021 accorcia la distanza che separa l’Italia dai principali Paesi europei, tuttavia c’è ancora molta strada da fare: «Dobbiamo quindi essere orgogliosi del salto in avanti, ma non possiamo ancora ritenerci pienamente soddisfatti - dichiara Angelo Coletta, Presidente di InnovUp -. È necessario che lo Stato renda strutturale l’iniezione di liquidità nell’ordine di grandezza di diversi miliardi di euro nell’ecosistema e non solo una misura “una tantum”, al fine di avviare un circolo virtuoso che generi un mercato in grado di crescere autonomamente: le startup che operano all’interno dei Paesi europei più sviluppati da questo punto di vista sono sostenute da un mercato pubblico/privato del venture capital che raccoglie decine di miliardi l’anno, è quindi fondamentale ridurre sempre di più questo gap, in modo da evitare che le nostre giovani imprese di maggior successo si trasferiscano all’estero negli stadi successivi alla fondazione. Inoltre, abbiamo forte bisogno di misure che favoriscano il ritorno dei nostri migliori talenti, nati e formati in Italia e poi costretti a rivolgersi altrove per dimostrare il proprio valore, così come dobbiamo rendere ancora più attrattivo il nostro ecosistema per gli startupper di tutto il mondo, perché solo così possiamo iniziare a pensare davvero in ottica globale».