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Rinascita

Nella sua seconda vita, l'ex Maglificio Sartori diventa fucina di energie e progetti

LE ORIGINI DEL MAGLIFICIO SARTORI
L'azienda Sartori nasce nel 1954 da Erminio Sartori: dopo aver lavorato presso il Lanificio Cazzola decide di mettersi in proprio e aprire una tessitura di tessuti pettinati. Nel 1960 il figlio Rino entra in azienda: Erminio decide di fargli frequentare un corso formativo in Belgio organizzato da un'associazione americana. Durante questo periodo formativo Rino viene a conoscenza delle prime macchine di maglieria e tornato in Italia decide di sviluppare parallelamente all'attività di tessitura pettinata, la produzione di maglieria acquistando alcune macchine che a quel tempo erano solo a mano. L'attività prende subito piede e grazie a contatti con buyers toscani l'attività di maglieria in pochi anni sostituisce la produzione di tessuti pettinati.
Dal 1970 l'attività comincia a prendere le sembianze di una vera azienda conquistando il mercato europeo (soprattutto tedesco - belga - olandese e francese) investendo ingenti capitali su macchinari, per l'epoca, molto sofisticati. Nel 1985 si cominciano a formare le prime linee a marchio proprio vendute prevalentemente in Italia e Germania. Nel 1990 si raggiungono i 200 dipendenti con una produzione che raggiunge quasi un milione di capi all'anno. La peculiarità dell'azienda la produzione di maglie Jaquard, capaci tra il 1980 e 1995 di divenire vere protagoniste della moda: prodotti di ottima qualità molto apprezzati anche per la capacità di durare a lungo nel tempo.

LA RINASCITA, GUARDANDO AL FUTURO
Oggi l'area di quasi 20.000 metri quadri dell'ex Maglificio Sartori è stata riqualificata e contiene all'interno 14 piccole attività artigianali tra cui il Mega Hub. La ristrutturazione ha richiesto un notevole investimento ed una spiccata capacità di visione: nuove energie e nuovi progetti necessitano di spazi dove germogliare e crescere. Un altro punto di forza del progetto è proprio la prossimità tra le diverse aziende e startup: trovarsi porta a porta, condivisione di spazi comuni rappresenta un vero e proprio invito alla cooperazione, spingendo diverse realtà a dar vita a progetti sinergici dove ciascuno mette in campo specifici know-how e professionalità. I rinnovati spazi dell'ex Maglificio Sarotri sposano alla perfezione il concetto di coworking. Questo stile lavorativo che implica la condivisione con altre persone di un ambiente di lavoro, mantenendo un'attività indipendente. A differenza del tipico ambiente d'ufficio, coloro che sono in coworking solitamente non sono impiegati nella stessa organizzasoggetto zione. Attrae tipicamente professionisti che lavorano a casa, liberi professionisti o persone che viaggiano frequentemente e finiscono per lavorare in relativo isolamento. L'attività del coworking è il raduno sociale di un gruppo di persone che stanno ancora lavorando in modo indipendente, ma che condividono dei valori e sono interessati alla sinergia che può avvenire lavorando a contatto con persone di talento. Mai come in questo caso, torna in auge il vecchio proverbio "l'unione fa la forza". L'ex Maglificio Sartori è un perfetto esempio di recupero degli spazi produttivi in un'ottica nuova, in linea con le mutate esigenze delle aziende e del mondo dei servizi.