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Il punto.

La parola agli Artigiani

L'analisi dei presidenti dei mandamenti di Schio, Malo e Arsiero

A valle di due anni di pandemia e davanti a un conflitto che inevitabilmente coinvolge le sorti sociali ed economiche anche del nostro Paese, quali sono le percezioni del mondo artigiano? "Siamo divisi fra una buona dose di preoccupazione e una modesta fiducia in nuove soluzioni - dice Nerio dalla Vecchia, presidente del Mandamento di Schio - il nostro umore non è diverso da quello del settore produttivo di altre zone del paese. E' indubbiamente un momento di confusione, una confusione che crea incertezza. Dopo la pandemia il vento di ripresa era tangibile, tanto da stimare una crescita del Pil al 6,8%. Ora, con i tre fattori sfavorevoli che permangono: difficoltà di reperimento delle materie prime, i costi dell'energia lievitati e gli inevitabile complicazioni provocate dalla guerra in Ucraina, ci portano ad abbassare le aspettative al 2,5%. Cautela e preoccupazione ci accompagnano, ed è veramente difficile vedere la luce e immaginare un orizzonte favorevole a medio termine. Il territorio Alto Vicentino si basa su una produttività squisitamente manifatturiera, che quindi, pur nell'eccellenza dei prodotti, è strettamente legata a filiere complesse e complementari che in un clima reso difficile già da qualche anno, ci portano oggi a uno stallo che abbassa di molto la fiducia nel domani. Che fare? rendersi conto della situazione e cercare nuove vie: aprirsi a nuove partnership (USA e sudamerica stanno dando buoni segnali) e rivedere il nostro assetto produttivo interno, creando le condizioni per diventare sempre più autonomi ripristinando attività che erroneamente sono state eliminate in questi ultimi anni. E' arrivato il momento per puntare ad una forza interna "totale" o quasi. Con coraggio e la fiducia che ci contraddistingue, potremo farcela". Il presidente del Mandamento di Malo, Valerio Torresan, esprime preoccupazione dato che "negli ultimi anni si è verificata la cessazione di diverse attività e chiusure delle partite IVA. Piccoli artigiani che lavoravano in proprio hanno preferito abbandonare l'attività e farsi assumere da aziende più strutturate. I costi sempre più elevati, le incombenze burocratiche, la gestione di adempimenti diventati obbligatori sono i fattori che hanno messo a dura prova decine di professionisti e quindi prevedo un ridimensionamento dei vari segmenti del comparto artgiiano del territorio. “Non possiamo che dare un positivo giudizio sulle proroghe degli incentivi legati all’efficientamento energetico di edifici e impianti - sottolinea Nerino Menegolli, presidente del Mandamento di Arsiero -. Mi riferisco in particolare al Superbonus 110% che costituisce uno stimolo importante per le imprese del territorio del settore edilizia e del sistema casa nel suo complesso. La nota dolente però è che il carico di burocrazia prima, normative talvolta confuse e poco chiare dopo, e situazioni legate a incertezze sulle forniture, hanno più di una volta portato le aziende a una difficoltà di programmazione degli interventi e, in alcuni casi, addirittura al blocco degli stessi. Considerata anche la situazione dei costi dell’energia, e alla situazione legata al conflitto in Ucraina, servono norme certe e interventi a supporto tanto delle imprese, che non sono più in grado di accollarsi extra costi rischiando i propri margini, che dei cittadini, che con l’inflazione vedono assottigliarsi il potere di acquisto e quindi rinviano spese e acquisti".