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Apindustria

Da sempre accanto alle PMI del territorio

È la piccola e media impresa il fulcro del “modello Alto Vicentino”, PMI che Apindustria Confimi Vicenza rappresenta e assiste ogni giorno in un momento di grande lavoro, ma nel quale comunque non mancano fattori di criticità, come sottolinea Stefano Brunello, presidente del Mandamento Alto Vicentino: «Oggi nelle nostre aziende il lavoro non manca, ma c’è comunque preoccupazione. Come imprenditori ci viene naturale andare avanti nell’interesse dei nostri collaboratori e delle nostre imprese, ma i motivi di malumore sarebbero tanti. Tutti noi, imprenditori e collaboratori, lavoriamo molto, ma proprio per questo pretenderemmo, giustamente, che il nostro lavoro venisse remunerato in modo adeguato. Purtroppo al dossier “cuneo fiscale” si sta mettendo mano solo in questi giorni, ma intanto ci troviamo ad essere uno dei Paesi in Europa con gli stipendi più bassi, con l’aggravante di un costo della vita cresciuto in modo rilevante nei mesi scorsi. Una situazione sempre meno sostenibile che va affrontata, a nostro avviso, con un pacchetto di iniziative strutturali. Da imprenditore, arrivo a dire che sarebbe preferibile eliminare qualche bando/agevolazione per le imprese e destinare quelle risorse alla riduzione del cuneo fiscale: migliorerebbe la qualità di vita dei lavoratori e il sistema complessivamente ne trarrebbe beneficio. Rispetto a trent’anni fa, oggi si lavora con altrettanta dedizione, ma le nuove generazioni non riescono più ad accantonare risparmi, anzi molti giovani pur lavorando necessitano dell’aiuto dei propri genitori e non sono nelle condizioni di poter accantonare qualcosa per il futuro; in questo modo a impoverirsi è il patrimonio delle famiglie e questo certamente è concausa del grave calo demografico che anche nell’Alto Vicentino stiamo avvertendo. Oggi le nostre aziende corrono concretamente il rischio di non avere il ricambio generazionale dei lavoratori che stanno per andare in pensione: abbiamo le tecnologie, abbiamo le idee, abbiamo anche il mercato, ma mancheranno i lavoratori, e già da diversi anni tante figure professionali si sono fatte rare, per non dire introvabili».

Oltre alla carenza di personale, quali altre difficoltà si trovano ad affrontare oggi le imprese dell’Alto Vicentino? «Anche se ora i costi dell’energia sono in parte scesi, ci troviamo ad affrontare le conseguenze dei fortissimi rincari che abbiamo subito nei mesi scorsi, conseguenze che stiamo cominciando a vedere. Non mi riferisco solo al costo del denaro che è esploso, ma penso anche a tante aziende che, a fronte di costi dell’energia alle stelle, nell’ultimo anno hanno dovuto pensare solo a restare a galla, rimandando investimenti magari già pianificati da tempo. Questo si tradurrà in un ritardo nell’innovazione e in una perdita di competitività che dovrà essere recuperata. Qualche imprenditore, esasperato, ha deciso di chiudere o trasferire l’attività nell’indifferenza quasi generale. Fortunatamente si tratta di una piccola minoranza. E comunque qualche segnale positivo c’è».

Uno può essere il tanto atteso completamento a Est della Pedemontana? «Sicuramente il raccordo con la A27 ha portato ad un immediato incremento del trasporto merci sulla Pedemontana, con evidenti benefici sui tempi di consegna delle merci ma anche in termini di riduzione del traffico nelle arterie stradali ordinarie. Oggi il nostro territorio è finalmente collegato in circa 40 minuti al Trevigiano, che è un’altra area ad altissima concentrazione di imprese, e aspettiamo con impazienza il collegamento con l’Ovest Vicentino. In questo scenario è un vero peccato avere perso la possibilità di un promulgamento della Valdastico verso nord, che avrebbe portato al nostro territorio un’apertura importante al centro Europa che è uno dei mercati principali per il nostro territorio. In questo ultradecennale tira-e-molla si è vista la difficoltà del nostro Paese nel mettere a terra grandi infrastrutture, con la complicazione aggiuntiva di avere a che fare con una Provincia autonoma. Del resto il nostro territorio “pesa” molto economicamente, ma molto meno politicamente. Prova ne sono state le recenti elezioni politiche, dove abbiamo visto alcune figure nel nostro territorio solo in prossimità delle elezioni».

In questo contesto, su quali fronti state lavorando come Associazione? «Restiamo coerenti con la nostra linea improntata al pragmatismo, dunque continuiamo il dialogo con tutte le amministrazioni locali e siamo molto impegnati sulla formazione e le nuove generazioni, con un’attenzione particolare alla realtà degli ITS Academy, ma non solo: abbiamo un rapporto molto stretto con tutte le scuole del territorio, sia per le attività di orientamento scolastico rivolte agli studenti di II e III media, sia con gli istituti superiori. Con questi ultimi collaboriamo non solo per lo storico Premio Meccatronica, ma anche con progetti di formazione rivolti ai docenti sulle tecnologie oggi presenti nelle aziende e con le quali gli studenti si troveranno poi a lavorare. E poi naturalmente c’è l’attività di rappresentanza presso tutti i principali tavoli di confronto, a partire naturalmente da quello dell’IPA dell’Alto Vicentino».