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Soluzioni al vaglio.

Pratiche innovative per combattere la siccità

Una sfida da vincere

Le abbondanti piogge di maggio cadute in Veneto non devono ingannare: la risi idrica persiste, le falde sono scariche ed i modelli matematici prevedono un'estate 2023 particolarmente rovente sul piano delle temperature. Le coltivazioni hanno bisogno di un apporto d'acqua regolare lungo tutta la stagione, al fine non compromettere la qualità ed il volume dei raccolti. Le conseguenze della scarsità idrica sono senza dubbio amplificate dalla mancanza di investimenti e dalle insufficienti manutenzioni delle infrastrutture. In Italia, secondo il rapporto diffuso dall’Istat in occasione della Giornata mondiale dell’acqua, le perdite nella fase di distribuzione sono ammontate a 3,4 miliardi di metri cubi che corrispondono al 42,2% dell’acqua immessa in rete.

Secondo Confagricoltura, anche gli ingenti danni provocati negli ultimi giorni dalle piogge torrenziali in Emilia-Romagna sono in parte dovuti alla siccità; perché i terreni inariditi hanno una minore capacità di assorbire l’acqua piovana, che arriva in quantità notevoli in breve tempo. Confagricoltura ha già chiesto un aumento di 500 milioni di euro del Fondo per le pratiche innovative. È indispensabile incentivare gli investimenti delle imprese per l’acquisto di tecnologie idonee ad ottimizzare l’impiego delle risorse irrigue e contrastare le conseguenze del cambiamento climatico.

Inoltre, è stata ottenuta una proroga al 15 giugno della scadenza per la presentazione delle domande relative agli aiuti della PAC, la massima flessibilità negli adempimenti in materia di condizionalità, ecoschemi, rotazioni obbligatorie e destinazione non produttiva dei terreni