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CNA

Recoaro punta al futuro con l'accoglienza "di sistema"

Tanti singoli progetti d’eccellenza, da poter mettere finalmente dentro a un unico sistema.

La Recoaro Terme che guarda al prossimo decennio punta a diventare fiore all’occhiello della vallata, valorizzando i propri punti di forza a partire dalle buone esperienze già avviate. Obiettivo, unire le energie per dare ancora più linfa a un modello di accoglienza – per turisti ma anche per gli stessi residenti in termini di servizi e opportunità professionali – che adesso sì può pensare davvero in grande. 

«La scelta di indicare Recoaro Terme nel Piano Nazionale Borghi come progetto pilota per il Veneto – osserva Mirco Froncolati, Presidente CNA dell’ASA Alto Vicentino e Valle Agno – è l’ultimo, importante tassello di un percorso partito già prima. Grazie alle forze congiunte tra le istituzioni di territorio, Recoaro e per estensione tutta la vallata sono davvero sulla giusta strada per un rilancio concreto, duraturo e al passo con i tempi».

La parola chiave è naturalmente attrattività: c’è bisogno di visitatori sia dalle aree limitrofe che da oltre confine, ma c’è soprattutto bisogno di trattenere talenti e tenere in vita esperienze commerciali e imprenditoriali per innescare un percorso virtuoso con effetti anche sul medio e lungo termine.

«In questa duplice direzione – prosegue Froncolati – sta andando avanti la collaborazione che vede CNA allo stesso tavolo con il Comune e le altre associazioni locali, per mettere in piedi una nuova strategia condivisa di promozione turistica di questo territorio caratterizzato da straordinarie potenzialità.

Inutile negare che l’approccio del turista è completamente cambiato, specie negli ultimi anni.

Adesso sono le località a doversi “avvicinare” ai visitatori, prima di tutto attraverso i social e i mezzi di comunicazione digitali, e poi promuovendo un modello di servizi e opportunità capaci di rendere la visita un percorso esperienziale completo.

Per fare questo servono condivisione, collaborazione e soprattutto una visione d’insieme».

Si punta quindi a un’offerta capace di mettere sul piatto una varietà di esperienze differenti e complementari, dalla montagna ai mestieri della tradizione, senza dimenticare l’eccellenza enogastronomica e naturalmente le terme.

«Ogni singolo catalizzatore può diventare moltiplicatore delle possibilità dell’intero sistema, se riusciamo a inserirli sotto l’unico brand “Recoaro”.

Le terme possono finalmente ambire al grande intervento di rilancio che meritano, grazie ai contributi in arrivo proprio dal Pnrr. E poi c’è la grande sfida di una nuova cultura dell’hospitality, che deve diventare condivisa tra tutte le attività presenti. Da questo punto di vista il progetto del distretto del commercio rappresenta un ottimo inizio per avviare un dialogo nella giusta direzione.

Senza dimenticare che sempre qui vantiamo una realtà di primario livello come l’istituto Artusi, che ogni anno forma decine di nuovi professionisti, e che proprio per questo può diventare ancora più strategico nell’elevare il livello dei servizi per l’intera comunità. Ma può farlo solo se portiamo i giovani a riconoscere in Recoaro un territorio moderno e con opportunità di crescita sotto tutti questi punti di vista».

Tante prospettive, ma anche tanto lavoro da fare quindi, coordinando gli sforzi. «Vero, ma noi non ci tiriamo indietro. Se gli obiettivi sono chiari e il percorso per raggiungerli è condiviso, il nostro ruolo è proprio quello di contribuire ad attivare la strategia giusta per andare avanti passo dopo passo.

Superando personalismi o logiche di parte per puntare al risultato che questo territorio si aspetta ormai da troppo tempo». 

Il rilancio di Recoaro, in sintesi, rappresenta una sfida corale tanto impegnativa quanto entusiasmante.