Il contributo delle pompe di calore geotermiche potrebbe essere determinante per raggiungere performance migliori sotto il profilo sia ambientale, sia economico. È il risultato emerso dallo studio “Una strategia per la decarbonizzazione dei sistemi di riscaldamento degli edifici in Italia”, realizzato da Elemens per Legambiente e Kyoto Club. I dati affermano che il fabbisogno di riscaldamento che può essere soddisfatto dalle pompe di calore geotermiche nel nostro Paese arriva a 4,9 MTep: il che si traduce in 1 milione di pompe di calore potenzialmente installabili, corrispondenti a circa 56 GW di potenza. I benefici sarebbero notevoli sotto il profilo socio-economico: 24,7 miliardi di euro in termini di valore aggiunto, 19,4 miliardi di euro di gettito fiscale, 33mila occupati all’anno e 3,1 miliardi di euro risparmiati dalle famiglie. Per non parlare dei vantaggi sotto il profilo della salute, ambientale e umana: 5 Mtep di energia primaria da fonte fossile risparmiata, 12.774 kton di CO2 non emessa – l’equivalente dell’anidride carbonica generata nel 2019 da tutte le centrali a carbone in Italia – e un drastico calo nelle emissioni di inquinanti atmosferici. Allo stato attuale il principale vettore energetico impiegato per il riscaldamento residenziale in Italia, però, è il gas naturale (50% dell’energia fornita). Seguono le biomasse solide (il 28% del totale), soprattutto legname e cippato, e i prodotti petroliferi (8%), come le caldaie a gasolio. La cogenerazione pesa sul totale per il 5%, mentre sono marginali le pompe di calore, il riscaldamento elettrico (boiler) e il solare termico (1% del totale). Questa realtà incide non poco sui bilanci delle famiglie, perché il riscaldamento domestico è la voce più consistente nella lista dei consumi degli utenti residenziali, rappresentando il 67% del totale, pari a 893.196 TJ, mentre il restante 33% è destinato ad altri usi quali l’acqua calda sanitaria, il raffrescamento, l’illuminazione e le apparecchiature industriali. Per non parlare dell’impatto del riscaldamento degli edifici residenziali, commerciali e pubblici sulle emissioni di CO2 - oltre il 17,7%, secondo i dati di Ispra - e sull’inquinamento atmosferico. Ecco perché aumentare la penetrazione delle energie rinnovabili nel settore è essenziale per rendere più sostenibili gli impatti senza rinunciare al comfort abitativo. La geotermia può offrire un contributo di primo piano.