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Lampade e lampadine

Nuove etichette per le sorgenti luminose

By Athesis Studio

Nuove etichette energetiche in area europea per le sorgenti luminose dal 1° settembre di quest’anno. Dopo la rinnovata etichettatura degli elettrodomestici - come lavastoviglie, lavatrici e lavasciuga biancheria, frigoriferi e congelatori, display elettronici e apparecchi per la refrigerazione – entrata in vigore lo scorso 1° marzo, ora è la volta di lampade, lampadine e affini. L’obiettivo dichiarato è offrire ai consumatori informazioni più semplici e smart, migliorando l'efficienza energetica in tutta Europa. L'etichetta energetica, in effetti, è uno strumento fondamentale che può sensibilizzare sui consumi energetici quotidiani: fornendo informazioni su caratteristiche e consumi di energia di ciascun modello in vendita, aiuta infatti i consumatori al momento dell'acquisto nella scelta dell'elettrodomestico o della lampadina più adatta alle proprie esigenze. La Commissione Europea stima che la normativa ora in atto porterà a un risparmio pari a 38 TWh/anno entro il 2030. La nuova classificazione lascia volutamente vuote le prime tre classi, così da stimolare l'innovazione tecnologica e lasciare spazio ai nuovi modelli più efficienti, che entreranno in futuro nel mercato. Enea, in effetti, conferma che oggi non sono presenti modelli di lampade nelle classi superiori alla 'D'. Per scegliere un prodotto oggi più efficiente e che permette di avere un minore impatto sull'ambiente e sulla bolletta, bisogna considerare che una lampadina consuma energia elettrica pari a quanti Watt sono necessari per attivarla. Nelle nuove etichette, alla potenza espressa in Watt viene associato un consumo in kWh per 1.000 ore di uso/accensione. Una lampadina Led, ad esempio, ha un consumo di circa 35 kWh/anno e un costo medio in bolletta di 7 euro/anno, risultando in classe D o E. Una fluorescente, con 41 kWh/anno e 8 euro/anno, finisce in classe F. Un modello alogeno consuma 123 kWh/ anno, per un costo medio di 25 euro, scendendo in classe G.