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Verso città carbon neutral

La sostenibilità ambientale passa per le green city

Muoversi e abitare in una green city, elettrificata, efficiente e rinnovabile. Un’utopia? No, uno scenario realizzabile, almeno secondo l’analisi effettuata per la città di Verona, che evidenzia come soluzioni organizzative efficaci e tecnologie efficienti consentirebbero una riduzione dei consumi di energia finale tali da rendere possibile una transizione carbon neutral con la produzione da fonti rinnovabili locali. Lo studio, denominato “Verso Città Carbon Neutral. Scenario Verona”, è stato realizzato dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile in collaborazione con il Green City Network, con il sostegno di Volkswagen Group Italia e di AGSM AIM e il patrocinio del Comune, ed è stato presentato qualche giorno fa nell’ambito di Agenda Verona Sostenibilità, iniziativa promossa dal gruppo editoriale Athesis. Stando ai risultati del progetto, gli ingredienti per favorire la neutralità climatica delle città sono l’efficienza energetica degli edifici, la mobilità elettrica e condivisa, l’elettrificazione dei consumi finali e la produzione locale da fonti rinnovabili. Una ricetta che ridurrebbe molto le emissioni di CO2. Lo studio evidenzia come il 90% degli spostamenti dei cittadini avvengano all’interno del contesto urbano, nel 70% dei casi tramite auto private, con oltre 200 milioni di litri di carburanti consumati ogni anno. Il settore residenziale non funziona molto meglio, dato che l’85% delle oltre 122 mila unità abitative, distribuite in 25 mila edifici, risultano energeticamente poco efficienti con consumi energetici che per l’80% riguardano esigenze di riscaldamento, soddisfatte bruciando 145 milioni di metri cubi di gas metano. Alla luce di tali considerazioni, si intuisce che soluzioni organizzative efficaci e tecnologie efficienti consentirebbero di ridurre fino al 76% il fabbisogno di energia finale, determinando una riduzione di oltre l’80% delle emissioni di CO2. La chiave di volta verso la decarbonizzazione dei consumi è, quindi, la riduzione del fabbisogno energetico, che dovrebbe essere coperto mediante produzione da fonti rinnovabili locali. Il contributo delle città nella mitigazione della crisi climatica risulta quindi imprescindibile. D’altra parte gli strumenti per farlo esistono. Rimanendo a Verona, in ambito mobilità, lo studio evidenzia come un incremento fino al 50% dell’utilizzo di soluzioni modali condivise e fino al 30% di spostamenti coperti con mezzi alternativi all’auto privata, a piedi e in bicicletta, in combinazione con l’elettrificazione della flotta di veicoli circolanti, sia pubblici che privati, consentirebbe di risparmiare oltre 120 mila tonnellate equivalenti di petrolio di consumi di energia finale e di ridurre del 75% delle emissioni attualmente imputabili al consumo di carburanti fossili.