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Gestione rifiuti

L'economia circolare passa all'azione con la tripletta utilizzo, raccolta e riciclo

Dopo il recepimento del pacchetto di direttive sull’economia circolare, e la conseguente radicale modifica delle norme sui rifiuti, quest’anno dovrebbe portare altre importanti novità. La nuova classificazione dei rifiuti, prima di tutto.: dal 1° gennaio sono entrate in vigore le disposizioni che modificano profondamente la classificazione dei rifiuti. Gran parte dei rifiuti prodotti dalle attività economiche – ma non quelli delle imprese industriali, agricole e edili – sono divenuti rifiuti urbani, le superfici assoggettate alla tassa rifiuti sono aumentate, così come, molto probabilmente, l’ammontare del tributo. Le imprese devono scegliere se affidare i rifiuti destinati al recupero al concessionario del servizio pubblico di raccolta oppure ad operatori privati, impegnandosi a mantenere la scelta per cinque anni. Necessaria anche una variazione della dichiarazione delle superfici imponibili, anche se quasi tutti i Comuni non hanno ancora fornito indicazioni di dettaglio sulle modalità di comunicazione dei dati. Nessuna alternativa al servizio pubblico per i nuovi rifiuti urbani – per esempio, vernici, inchiostri, resine, e detergenti – allo smaltimento. Si prospetta un anno difficile sia per le imprese sia per i Comuni. Questi ultimi, infatti, dovranno radicalmente modificare il servizio di raccolta. Il cosiddetto “decreto milleproroghe”, invece, ha rinviato al 31 dicembre 2021 l’obbligo di etichettatura ambientale degli imballaggi. Una disposizione che in precedenza era diventata obbligatoria dal 26 settembre 2020, ma senza che fossero state fornite indicazioni sulle norme UNI da rispettare. Attese anche le misure che concretizzeranno il piano d’azione per l’economia circolare “Per un’Europa più pulita e più competitiva” della Commissione Europea. In primo luogo, dovranno essere emanate le disposizioni sulla progettazione di prodotti sostenibili. “L’obiettivo centrale di questa iniziativa legislativa sarà l’estensione della direttiva concernente la progettazione ecocompatibile al di là dei prodotti connessi all’energia, in modo che il quadro della progettazione ecocompatibile possa applicarsi alla più ampia gamma possibile di prodotti e rispetti i principi della circolarità”. In particolare, sono state previste misure per il miglioramento della durabilità, della riutilizzabilità, della possibilità di upgrading e della riparabilità dei prodotti e l’aumento della loro efficienza sotto il profilo energetico e delle risorse. Si incentiverà l’aumento del contenuto riciclato nei prodotti, la possibilità di rifabbricazione e di riciclaggio di elevata qualità, sarà introdotto il divieto di distruggere i beni durevoli non venduti e si promuoverà il modello “prodotto come servizio” o di altri modelli in cui i produttori mantengono la proprietà del prodotto o la responsabilità delle sue prestazioni per l’intero ciclo di vita. Previsto anche un “sistema di ricompense destinate ai prodotti in base alle loro diverse prestazioni in termini di sostenibilità, anche associando i livelli elevati di prestazione all’ottenimento di incentivi”. E ancora, il piano d’azione intende garantire che i consumatori ricevano informazioni attendibili e pertinenti sui prodotti presso il punto vendita, anche in merito alla durata di vita e alla disponibilità di servizi di riparazione, pezzi di ricambio e manuali di riparazione.

CARTA E CARTONE: In Italia carta e cartone rappresentano il 30% del totale dei rifiuti. Se correttamente raccolti e riciclati, possono rappresentare per una grande risorsa. Recuperando una tonnellata di materiale cellulosico si possono salvare tre alberi alti 20 metri, riducendo così sia la deforestazione che lo spreco di energia. Ogni anno in Italia vengono consumate circa 9 milioni di tonnellate di prodotti cellulosici. Di queste, il 64% viene riciclato, il 14% bruciato per produrre energia e il 22% finisce in discarica. Il riciclo è sicuramente il tipo di smaltimento meno oneroso, sia in termini economici che ambientali:

• la produzione di carta riciclata è meno inquinante rispetto a quella di carta nuova

• il costo della carta riciclata è molto più basso di quello della pasta di legno • il riciclaggio riduce drasticamente la quantità di rifiuti da trattare

• il riciclo evita l’inquinamento che invece comporterebbe l’incenerimento

ROTTAMI FERROSI: il recupero dei rottami ferrosi, grazie all’altissima riciclabilità dell’acciaio, permette al settore siderurgico dell’Italia l’entrata di diritto nel circolo virtuoso dell’economia circolare. L’acciaio infatti è un materiale riciclabile al 100% e può essere riciclato infinite volte senza perdere nessuna delle sue proprietà originarie l recupero dei rottami ferrosi, grazie all’altissima riciclabilità dell’acciaio, permette al settore siderurgico dell’Italia l’entrata di diritto nel circolo virtuoso dell’economia circolare. L’acciaio infatti è un materiale riciclabile al 100% e può essere riciclato infinite volte senza perdere nessuna delle sue proprietà originarie.