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Biodiversità

Incrementare e collegare le aree prote e in Italia

By Athesis Studio

Tra i cardini di un programma davvero efficace per la tutela dell’ambiente e il rallentamento dei cambiamenti climatici, un ruolo cardine ha naturalmente la tutela della biodiversità. Su questo tema, il WWF ha presentato recentemente il report “Priorità Natura Italia, la sfida del 30X30”, attraverso il quale avanza una proposta di aree prioritarie italiane all’interno delle quali individuare le zone da proteggere per il raggiungimento degli obiettivi della Strategia Europea per la Biodiversità al 2030 (pari ad almeno il 30% di territorio protetto a terra e a mare) e assicurare un’adeguata tutela del nostro capitale naturale.

l WWF sottolinea come le aree protette, per tutelare efficacemente la biodiversità, oltre che sufficientemente estese, devono essere adeguatamente interconnesse, così da assolvere alle loro funzioni ecologiche e massimizzare l’erogazione dei servizi ecosistemici, utili al nostro benessere (dall’analisi del WWF emergono importanti corridoi ecologici, come quello “Alpi -Appennino”). Inoltre, è necessario promuovere una rinaturazione diffusa, soprattutto laddove la connettività è maggiormente compromessa, come nel caso della Pianura Padana, una delle aree vaste più disconnesse e povere di specie dove è urgente avviare azioni di rinaturazione, come il WWF ha favorito con il progetto Po inserito nel PNRR. Infine, è necessario che le aree protette vengano ben gestite e per far ciò è necessario che vengano garantiti adeguati finanziamenti. Nella previsione dell’aumento del numero delle aree protette per conseguire l’obiettivo del 30% entro il 2030 è indispensabile prevedere un adeguamento delle risorse e la creazione di uno specifico capitolo di spesa nel bilancio del Ministero della Transizione Ecologica, il cui stanziamento è stimato essere di 1 miliardo di euro per anno.

Sommando l’attuale superficie delle aree protette del nostro Paese, includendo Rete Natura 2000, parchi nazionali, regionali e tutte le tipologie di aree protette, si ottiene un valore pari al 21,45% della superficie totale per la parte terrestre. Naturalmente anche qui al dato numerico va aggiunta una valutazione qualitativa sull’efficacia di gestione: un recente survey del WWF ha rilevato che solo il 43% dei Parchi Nazionali (pari ad appena il 37% della loro superficie) raggiunge livelli di efficacia adeguati.

Secondo i dati dell’Elenco Ufficiale Aree Protette (EUAP4), in Italia risultano istituite 843 aree protette terrestri (e terrestri con parte a mare) per una superficie protetta di oltre 3 milioni di ettari, pari a circa il 10,5% della superficie terrestre nazionale. Per quanto concerne la superficie marina protetta questa ammonta a complessivi 307.614 ettari, a cui contribuiscono 29 Aree Marine Protette ed altre tipologie di aree protette. I 2.625 siti della Rete Natura 2000 contribuiscono pienamente all’obiettivo del 30%, essendo stati designati per la protezione della natura e della biodiversità. Ma proprio i siti Natura 2000 sono oggetto delle contestazioni mosse dalla Commissione Europea all’Italia, a causa della non corretta applicazione delle procedure di Valutazione di Incidenza Ambientale o della mancata attuazione delle direttive Habitat e Uccelli.