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Confartigianato.

Pronti per ogni nuova sfida

L'analisi del presidente Gianluca Cavion e le iniziative dell'Associazione
By Athesis Studio

Parlare di Associazionismo, oggi, significa anche parlare del rincaro dell’energia per le imprese, perché è questo attualmente uno dei temi prioritari di attenzione di Confartigianato Imprese Vicenza: «Con l’arrivo delle nuove bollette tutti si stanno accorgendo degli aumenti spaventosi che mettono a rischio l’operatività delle imprese - sottolinea il presidente Gianluca Cavion -. Più di una sta valutando seriamente di fermare la produzione e mettere i dipendenti in cassa integrazione, perché in queste condizioni si trova a lavorare sottocosto. Attraverso il nostro consorzio Caem possiamo tutelare in modo concreto le imprese associate, ma quello dell’energia oggi è un mercato stravolto e anche le regole sono cambiate: in passato si lavorava per bloccare il prezzo almeno per un anno, al momento però i prezzi sono talmente elevati che questa strategia non è più vantaggiosa, sia perché sono prezzi difficili da accettare sia perché c’è la possibilità, o almeno dobbiamo auspicarlo, che possano scendere. Così il ruolo del Consorzio in questa fase è quello di assistere le imprese in una trattativa ripetuta e ravvicinata nel tempo, cosa che sarebbe molto difficile per la singola azienda. Come Associazione, inoltre, siamo fortemente impegnati a livello nazionale in una trattativa con il Governo affinché riduca stabilmente gli oneri di sistema. Del resto la situazione che stiamo vivendo è anche il risultato delle politiche energetiche sbagliate seguite negli ultimi anni, e quando la politica non è lungimirante poi ci si trova ad agire sempre in emergenza».

A proposito di grandi progetti, stanno arrivando i fondi del PNRR…
«Su questo tema occorre tutelare la piccola impresa: c’è infatti il rischio che questi fondi vengano destinati solo alle grandi aziende titolari delle commesse, salvo generare poi una catena di subappalti, anche di secondo e terzo livello, con le attività più piccole costrette a lavorare senza marginalità. Non vogliamo e non possiamo essere l’ultimo anello della catena. È importante invece mettere le grandi e le piccole imprese sullo stesso piano, con una forte collaborazione, altrimenti il rischio è che questa catena si interrompa. Su questo tema un ruolo importante possono averlo i committenti, quindi gli enti e le istituzioni, fissando delle regole in grado di garantire che le filiere siano equilibrate».

Nel frattempo è stata approvata la nuova manovra economica.
«Tutto sommato il nostro giudizio è favorevole, perché sono state accolte diverse richieste che avevamo avanzato come Confartigianato, a partire dall’abolizione dell’Irap per le persone fisiche, la rimodulazione dell’Irpef, il rinnovo e prolungamento del Superbonus e degli incentivi per l’Industria 4.0. Questi ultimi provvedimenti sono molto importanti anche da un altro punto di vista: consentiranno alle imprese di programmare meglio gli investimenti e le attività. Sul Superbonus, però, rimane il grosso ostacolo della burocrazia, che è ancora troppo complicata: i committenti a volte rinunciano in partenza per il rischio di non riuscire a rispettare i tempi per i lavori a causa della complessità normativa».

La pandemia ha ulteriormente acuito le difficoltà sul fronte del personale.
«Sicuramente la moltiplicazione dei contagi ha acuito un problema che però va affrontato sul lungo termine, da diversi punti di vista. Il primo aspetto riguarda la denatalità: in Italia ci sono pochi giovani da inserire nel mondo del lavoro, come risultato di una mancata politica per le famiglie. Un aiuto più arrivare dai lavoratori stranieri, con ingressi tuttavia selezionati e guidati per l’inserimento nel mondo del lavoro in Italia. Il terzo tema, sul quale come Associazione siamo molto attivi, riguarda l’orientamento scolastico: gli studenti italiani e le loro famiglie continuano a sottovalutare le opportunità legate ai percorsi di formazione di tipo tecnico e professionale, in grado di dare davvero soddisfazione sia sul piano economico sia su quello della crescita professionale. Su questo fronte però lavorare con il mondo della scuola oggi non basta più: le nostre imprese devono essere in grado di raccontarsi meglio per essere attrattive verso i giovani, e anche su questo come Associazione abbiamo avviato un progetto specifico».

Cosa possono raccontare le imprese artigiane ai giovani?
«Per esempio che quello in un un’impresa artigiana è generalmente un lavoro vario e mai ripetitivo che dà l’opportunità di accrescere le proprie conoscenze, e con la concreta possibilità in futuro di diventare a propria volta imprenditori, cosa che è molto più difficile invece per chi entra in una grande azienda. Anche il rapporto con il titolare è diretto, perché di fatto è anche un collega con il quale si lavora fianco a fianco. A questo riguardo c’è anche il tema della continuità delle imprese artigiane può rappresentare una grande opportunità per i più giovani, perché oggi il passaggio dell’azienda ai figli è molto meno scontato di un tempo, molti figli di artigiani hanno scelto legittimamente di percorrere altre strade, così per i lavoratori più giovani può esserci anche la prospettiva di affiancare progressivamente il titolare della ditta e quindi rilevarla».

Quali sono i programmi dell’Associazione per il 2022?
«Sicuramente continueremo la nostra stretta collaborazione con il mondo della scuola, così come l’impegno per l’innovazione attraverso i servizi del nostro Digilital Innovation Hub, oltre alla tutela delle imprese associate rispetto ai costi dell’energia. Proseguiremo anche la nostra battaglia per la semplificazione e velocizzazione della burocrazia, in particolare nel settore dell’edilizia. E poi naturalmente presidieremo insieme alle altre categorie il tema del PNRR e continueremo il nostro impegno al fianco delle imprese associate sui temi della sostenibilità, che oggi va intesa a 360°: ambientale certamente, ma anche finanziaria e di competitività. Perché le imprese artigiane sono pronte ad affrontare tutte le sfide».