Chi fa da se, fa poca strada. Lo ha detto chiaro e tondo il segretario nazionale CNA Otello Gregorini all’ultima direzione territoriale dell’associazione tenutasi lunedì scorso a Vicenza.
Davanti ad una platea formata da quaranta imprenditori e artigiani membri dell’organo, Gregorini ha illustrato le linee d’indirizzo del piano strategico di CNA a livello nazionale, parlando di come applicarle anche in ambito locale per continuare a proporre quello associativo come un modello moderno e aderente ai bisogni ed alle aspettative delle imprese che guardano al futuro.
Passaggio prioritario, ricomporre gli individualismi tra le diverse associazioni per arrivare a una nuova dimensione dei corpi intermedi. «Ho scelto di impostare il mio mandato – ha spiegato Gregorini – cercando di dare a CNA un cambio di passo netto rispetto al passato.
L’obiettivo del piano strategico nazionale è arrivare a ridefinire il concetto stesso di rappresentanza, evidenziandone l’importanza e il valore sociale che la rendono molto più alta rispetto alla semplice attività di lobby.
Ma per arrivarci sono necessarie due condizioni: la capacità di generare massima sintonia tra tutti i livelli dell’associazione – nazionale, regionale e territoriale – e soprattutto l’interesse a fare massa critica per un confronto costruttivo con le istituzioni esprimendo una voce sola, senza più cedere a vetuste logiche di partito o campanile».
Questa è la chiave per un nuovo approccio associativo «moderno, inclusivo e veramente vicino agli interessi reali dell’impresa locale – ha aggiunto a margine la presidente di CNA Veneto Ovest Cinzia Fabris - Un modello che portiamo avanti ogni giorno con fatica ma anche con importanti risultati, e certamente la piena sinergia tra di noi è la via giusta per renderlo giorno dopo giorno ancora più efficace e pervasivo».