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Consumatori.

Le associazioni che tutelano i diritti dei consumatori

Una fondamentale attività di vigilanza del mercato, informazione e assistenza

Il 2022 è stato un anno particolarmente difficile per i consumatori, e il 2023 non promette di essere migliori: al centro delle preoccupazioni, naturalmente, vi è il rincaro dei prezzi. Iniziato con le bollette energetiche, il fenomeno si è ben presto allargato a tutti i prodotti, per effetti della pressione dei costi energetici sulle diverse filiere e del parallelo rincaro della maggior parte delle materie prime.
Il rimbalzo degli ordini e dei consumi post Covid, le conseguenze macro-economiche del conflitto in Ucraina, la maggiore complessità e lentezza di molte filiere di approvvigionamento hanno creato una sorta di “tempesta perfetta”. La perdita di potere di acquisto per salari e pensioni è evidente, ma dove restiamo nell’ambito delle oscillazioni economiche - per quanto violente - e dove invece scivoliamo nell’abuso?

In un contesto di repentini cambiamenti come questo, a volte non è facile distinguere il confine, soprattutto in alcuni ambiti. Ecco allora che appare più importante che mai il ruolo delle associazioni di consumatori, che svolgono una fondamentale attività di vigilanza, segnalando alle autorità competenti le situazioni potenzialmente illecite. E accanto a questa attività generale, ogni giorno offrono assistenza ai cittadini per controversie relative all’acquisto di beni e servizi di qualsiasi tipo.

Ecco allora che le associazioni dei consumatori rappresentano un’altra forma di associazionismo che mai come oggi appare importante. L’epoca attuale è infatti caratterizzata da alcuni fenomeni che espongono di per sé i consumatori a maggiori rischi.

È il caso ad esempio della dimensione globale raggiunta dai mercati, che rende molto più difficile per gli acquirenti conoscere l’esatta filiera di produzione e la provenienza di ciò che acquistano, a dispetto degli sforzi compiuti negli ultimi anni dall’Unione Europea per regolamentare i sistemi di etichettatura.

Ma anche il moltiplicarsi dei canali di comunicazione, nonché la loro disintermediazione, ha reso molto più complesso vigilare sui fenomeni di pubblicità ingannevole.

Questo senza dimenticare naturalmente i rischi di frode connessi all’abuso dei nuovi canali di vendita, non solo il commercio online ma anche tra privati attraverso le diverse piattaforme online.

Vigilare su questi e molti altri fenomeni, fornendo assistenza ai consumatori quando ritengono di avere subito un danno, è appunto il compito della associazioni dei consumatori: in Italia ve ne sono diverse, alcune specializzati in materie e ambiti specifiche, altre attive in modo più trasversale. Nel nostro Paese la prima fu fondata nel 1955. A seguire, una volta create le normative in materia di diritti del consumatore, sono nate altre realtà che operano sia sul piano nazionale che su quello locale. Si occupano di diversi settori in cui operano: assicurativo, alimentare, giudiziario, sanitario, etc.
Inoltre le associazioni di consumatori più importanti sono riconosciute dal Codice del Consumo e fanno parte del CNCU.

Ma quando chiedere aiuto? Le associazioni dei consumatori intervengono a difesa del diritto di un singolo soggetto e per situazioni di carattere più generale. In quest’ultimo caso propongono azioni collettive risarcitorie che di solito ottengono risultati significativi. Possono rivolgersi ad esse i cittadini che necessitano di aver tutelato un loro diritto leso.

Va precisato comunque che a seconda della tipologia di contratto (compravendita, prestazione di servizio) e del bene o servizio acquistato (nuovo, usato, su misura) e del metodo di acquisto (in negozio, a distanza), le normative prevedono diritti differenti per i consumatori. È però possibile reclamare anche quando non esiste una normativa specifica per il problema in questione e la situazione ci sembra particolarmente svantaggiosa ed ingiusta. Nel dubbio vale comunque la pena di informarsi in proposito. Va ricordato inoltre che molti dei diritti che tutelano i consumatori italiani sono contenuti nel cosiddetto Codice del Consumo.
Non solo: siccome però prevenire è sempre meglio che cercare di intervenire quando è tardi, le organizzazioni dei consumatori svolgono anche e soprattutto una fondamentale una funzione informativa. Il consumatore ha così la possibilità di chiedere assistenza in caso di dubbi relativi, ad esempio, all’acquisto di prodotti o servizi, anche consultando i risultati di comparative o di studi più o meno strutturati.