Il mondo è segnato dalla crudeltà di una guerra che si consuma nel nostro continente e da una nuova guerra, originata da una strage di innocenti israeliani, che sta producendo il massacro di oltre 24 mila palestinesi innocenti.
Sullo sfondo stanno conflitti di natura geo-politica tra i paesi più potenti da un punto di visto militare ed economico.
A farne le spese la popolazione civile, i paesi più poveri e masse di persone disperate che fuggono da miseria e morte.
La Cgil non è indifferente e si batte per fermare le guerre e cambiare modello di sviluppo.
A livello economico non dobbiamo sottovalutare i segnali di rallentamento.
La nostra provincia è molto legata al mercato tedesco, in fase di contrazione, ed è per questo che il Governo sbaglia a non mettere mano ad una vera politica industriale per investire ed affrontare le transizioni digitale, energetica e green, dalle quali dipende la competitività futura del nostro manifatturiero e la sua sostenibilità.
E sbaglia il Governo a non combattere le piaghe del lavoro precario e del lavoro povero.
Avere un’occupazione non significa oggi essere fuori dalla povertà e dalla precarietà. Infatti le statistiche regionali ci dicono che ogni 100 nuovi occupati almeno 80 lo sono con contratti a tempo determinato. E sempre maggiori sono i casi di occupazione con retribuzioni che non garantiscono una vita dignitosa, a causa dei bassi salari e dei tantissimi impieghi ad orario parziale imposto e non scelto.
E come non bastasse tutto questo, un’inflazione che in due anni ha cumulato un totale del 17 %, ha colpito lavoratrici e lavoratori dipendenti e pensionate e pensionati, che vivono di reddito fisso.
Su questi temi nulla di strutturale ha fatto il Governo. Anzi, ha affossato la proposta di istituire un Salario Minimo legale fissato per legge e non vuole definire una legge sulla rappresentanza e la contrattazione collettiva per rendere obbligatoria l’applicazione dei Contratti Nazionali e per fermare i contratti “pirata”.
E nulla ha fatto per garantire il diritto alla salute investendo sulla nostra sanità pubblica falcidiata dalla riduzione dei finanziamenti pubblici. E nella latitanza del Governo è fiorita ovunque la sanità privata, per coloro che hanno i soldi per permettersela.
E nemmeno il Governo è intervenuto sulla tragedia delle morti sul lavoro, rispetto alla piaga dei femminicidi e rispetto a bisogni sociali nuovi che emergono dalla crescente popolazione anziana e dai giovani.
Queste sono le priorità per l’Italia, altro che Premierato ed Autonomia Differenziata, sbandierati dal Governo, con i quali non si fa la spesa, non ci si cura e non si costruisce futuro!