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Associazioni dei consumatori.

I diritti di chi fa acquisti

Tutelano i diritti rispetto a pubblicità ingannevoli e frodi
By Athesis Studio

I recenti rincari di materie prime ed energia non stanno mettendo in grande difficoltà solo le imprese: anche i consumatori finali iniziano già a risentire degli aumenti dei prezzi, rispetto ai quali si è già levata l’attenzione di tutte le principali associazioni di consumatori. Proprio queste ultime rappresentano un’altra forma di associazionismo che mai come oggi appare importante. L’epoca attuale è infatti caratterizzata da alcuni fenomeni che espongono di per sé i consumatori a maggiori rischi. È il caso ad esempio della dimensione globale raggiunta dai mercati, che rende molto più difficile per gli acquirenti conoscere l’esatta filiera di produzione e la provenienza di ciò che acquistano, a dispetto degli sforzi compiuti negli ultimi anni dall’Unione Europea per regolamentare i sistemi di etichettatura. Ma anche il moltiplicarsi dei canali di comunicazione, nonché la loro disintermediazione, ha reso molto più complesso vigilare sui fenomeni di pubblicità ingannevole. Questo senza dimenticare naturalmente i rischi un’affermazione piuttosto comune: “ormai tutti ci conoscono da tanti anni e la registrazione non serve”. Però, chi ragiona così non sa che non può impedire ad altri, che fanno prodotti simili e che, magari, hanno lo stesso cognome di famiglia, di registrare validamente il proprio cognome come marchio. E questo è un guaio grosso risolvibili frode connessi all’abuso dei nuovi canali di vendita, non solo il commercio online ma anche tra privati attraverso le diverse piattaforme online. Vigilare su questi e molti altri fenomeni, fornendo assistenza ai consumatori quando ritengono di avere subito un danno, è appunto il compito della associazioni dei consumatori. Nel nostro Paese la prima fu fondata nel 1955. A seguire, una volta create le normative in materia di diritti del consumatore, sono nate altre realtà che operano sia sul piano nazionale che su quello locale e si occupano di diversi settori: assicurativo, alimentare, giudiziario, sanitario, etc. Ma quando chiedere aiuto? Le associazioni dei consumatori intervengono a difesa del diritto di un singolo soggetto e per situazioni di carattere più generale. In quest’ultimo caso propongono azioni collettive risarcitorie che di solito ottengono risultati significativi. Va precisato comunque che a seconda della tipologia di contratto (compravendita, prestazione di servizio) e del bene o servizio acquistato (nuovo, usato, su misura) e del metodo di acquisto (in negozio, a distanza), le normative prevedono diritti differenti per i consumatori. È però possibile reclamare anche quando non esiste una normativa specifica per il problema in questione. Nel dubbio vale comunque la pena di informarsi in proposito. Va ricordato che molti dei diritti che tutelano i consumatori italiani sono contenuti nel cosiddetto Codice del Consumo. Siccome però prevenire è sempre meglio che cercare di intervenire quando è tardi, le organizzazioni dei consumatori svolgono anche e soprattutto una fondamentale una funzione informativa. Il consumatore ha così la possibilità di chiedere assistenza in caso di dubbi relativi, ad esempio, all’acquisto di prodotti o servizi, anche consultando i risultati di comparative o di studi più o meno strutturati.