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LO SCENARIO

I mercati assediati dalla pandemia

Un’economia nazionale e mondiale che sembra sulle montagne russe, governata di fatto dall’andamento dell’epidemia: è questo il quadro che emerge dall’ultimo bollettino della Banca d’Italia, pubblicato solo pochi giorni fa. Più in dettaglio, l’attività economica globale, dopo un recupero superiore alle attese nei mesi estivi. In particolare nel terzo trimestre dello scorso anno la ripresa dell’attività economica è stata robusta, anche se in misura molto ridotta nel comparto dei servizi, rimasto ovunque debole. Negli Stati Uniti, in Giappone e nel Regno Unito il prodotto si è collocato ancora al di sotto dei livelli precedenti la pandemia, rispettivamente per il 3,5, il 4,2 e il 9,7%; ha invece superato i valori antecedenti l’emergenza sanitaria in Cina. Con il riesplodere della crisi sanitaria, però, nel quarto trimestre l’economia ha nuovamente rallentato. Nel settore dei servizi, il più colpito dalle misure di contenimento della pandemia, le prospettive si mantengono nel complesso negative, in particolare nel comparto del turismo e in quello dei servizi ricreativi. Solo in Cina, dove i contagi si sono pressoché azzerati dalla scorsa primavera, gli indici segnalano un’espansione in tutti i settori. Questi andamenti si riflettono sul commercio mondiale. Dopo il recupero robusto degli scambi registrato nel terzo trimestre, i dati più recenti segnalano un rallentamento nel quarto. Nel complesso del 2020 la contrazione del commercio mondiale sarebbe nell’ordine del 9%. Per quanto riguarda invece i prossimi mesi, secondo le previsioni dell’OCSE diffuse in dicembre, il prodotto globale tornerebbe a espandersi del 4,2% nel 2021, superando i livelli antecedenti la pandemia entro la fine dell’anno. Il tutto a condizione però che vengano mantenute le politiche economiche espansive e che si riesca a procedere con una vaccinazione su larga scala entro la fine dell’anno. Un andamento in linea con il quadro internazionale si ritrova anche esaminando l’andamento nell’area dell’Euro, dove nel terzo trimestre il PIL nell’area dell’euro è salito in misura più ampia di quanto atteso, del 12,5%, dopo una perdita cumulata del 15% nella prima metà dell’anno. Il valore aggiunto è aumentato in tutti i settori, sebbene resti lontano dai livelli di fine 2019 in special modo nei servizi più esposti all’interazione sociale. Il prodotto è cresciuto in tutte le principali economie, ma in nessuna si è riportato sui valori precedenti l’insorgere dell’epidemia. Il Pil avrebbe subito poi una nuova contrazione nel IV trimestre, mentre le proiezioni elaborate in dicembre dagli esperti dell’Eurosistema indicano una crescita del Pil nei prossimi tre anni rispettivamente del 3,9, 4,2 e 2,1%. Stesso andamento per quanto riguarda l’economia italiana: la crescita nei mesi estivi del 2020 è stata superiore alle attese, indicando una significativa capacità di recupero, ma nel complesso del quarto trimestre l’attività è tornata a diminuire con la recrudescenza della pandemia. Sulla base delle informazioni disponibili, la flessione del PIL nel quarto trimestre è attualmente valutabile attorno a un valore centrale del -3,5% sul periodo precedente.