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Confcommercio Vicenza

Come tornare ad una nuova normalità

Sergio Rebecca
Sergio Rebecca
Sergio Rebecca
Sergio Rebecca

Un tempo si diceva che la necessità è la vera madre dell’invenzione» - esordisce Sergio Rebecca, presidente della Confcommercio di Vicenza, quando gli si chiede di parlare del futuro delle aziende del commercio, del turismo e dei servizi, vale a dire dell’insieme di piccole, medie e grandi imprese che nel 2020 ha impattato pesantemente contro un anno contrassegnato dal Coronavirus, e che costituisce la solida base dell’Associazione. «La pandemia ha reso più difficile e tortuosa qualsiasi ipotesi di sviluppo delle attività - spiega il presidente -, ma pur in un momento di naturale propensione al pessimismo è tempo di agire trovando nuove strategie e fiducia, non certo di mollare». Lo tsunami Covid-19 e la conseguente altalena di lockdown, riaperture parziali e ulteriori limitazioni delle attività del settore hanno indubbiamente cambiato gli scenari: ad esempio, molti pubblici esercizi hanno attivato i servizi take away e delivery per poter mantenere vivo il rapporto con la clientela, così come tanti punti vendita, per lo stesso motivo, hanno intensificato la comunicazione sui social. «In questa fase particolarmente difficile dal punto di vista sociale ed economico - commenta il presidente di Confcommercio Vicenza - è strategico valutare un eventuale cambio di rotta verso concept di maggiore successo. Chiaro che non è un’operazione facile, soprattutto per chi ha sempre operato in un certo modo e magari con buoni risultati, ma il rischio è rimanere inesorabilmente indietro o di non sapere come ripartire quando il virus ci consentirà di tornare alla (nuova) vita normale. Confcommercio per accompagnare gli imprenditori associati in questa transazione ha messo a punto una “cassetta degli attrezzi”, che può aprire nuove opportunità». Gli “strumenti” che la compongono sono un mix di competenze di tipo tradizionale, vale a dire servizi per la gestione dell’attività e consulenza sugli aspetti di carattere amministrativo o burocratico, così come assistenza per usufruire di bandi e contributi, fino ai servizi più innovativi per lo sviluppo ulteriore della tecnologia e del digitale. La “cassetta” comprende una serie di webinar con gli esperti su materie e interessi specifici per le categorie di imprese associate. «Il presidio e lo sviluppo sul mercato richiedono oggi alle imprese logiche differenti e strategie di comportamento nuove rispetto al passato - spiega Rebecca. La pandemia ha accelerato processi e dinamiche già presenti, ma che senza l’emergenza sanitaria avrebbero richiesto tempi più lunghi per diventare comportamenti consolidati. È il caso dell’e-commerce, la cui crescita negli ultimi mesi è a doppia cifra. Ormai è divenuto necessità e opportunità allo stesso tempo per molte imprese per raggiungere la clientela, superando le limitazioni imposte dal Covid. Ma è facilmente prevedibile - aggiunge - che sarà così anche dopo l’emergenza, in un sorta di naturale integrazione tra shopping online e fisico. Pertanto le nostre imprese avranno a disposizione anche altri due importanti strumenti: un’ampia offerta di percorsi formativi per essere preparate ad affrontare i cambiamenti del mercato; e lo SpIn, lo Sportello Innovazione, che le accompagnerà passo passo nella transizione digitale». L’innovazione che crea valore è, quindi, la strada perseguita da Confcommercio Vicenza per guardare al futuro, cercando di cogliere quelle opportunità utili alle imprese per costruire storie di successo. «Gli esempi “eccellenti” non mancano - sottolinea il presidente di Confcommercio Vicenza - ed è nostro compito condividerli, offrendo formazione, consulenza e assistenza sulle modalità nuove di “fare impresa”, dettate dalla rivoluzione digitale e dagli effetti del cambiamenti in atto. Resta il fatto che lo sviluppo sul web è un binario che deve correre parallelo a quello della presenza dei punti vendita e di servizio, di tipo tradizionale. Nessuno può mettere in dubbio l’importanza e il valore dei negozi, delle attività della ristorazione, delle strutture alberghiere e di servizi per le imprese e le persone come elementi imprescindibili per la vitalità delle città e dei quartieri, così come per la coesione sociale. Nel momento in cui si potrà tornare al vivere liberamente le nostre città - conclude il presidente Rebecca - l’obiettivo sarà “riaprire e ripartire” in una normalità rinnovata: questo è l’altro fronte del nostro impegno condiviso».