In questo contesto, anche il tema dell’efficienza energetica assume un ruolo di primo piano.
<<Sappiamo che in Altopiano si stimano 14 mila seconde abitazioni -fa notare il referente degli artigiani che operano nei 7 Comuni -, un patrimonio per chi le possiede sul quale investire (con manutenzioni o migliorie), un patrimonio per le imprese perché si aprono scenari di intervento molto interessanti. Ciò considerato, si nota un maggiore apprezzamento per le soluzioni costruttive eseguite con criteri di efficienza energetica e servite da impianti e tecnologie che siano adattabili alle abitudini ed allo stile di vita dei committenti. Si va dal “semi-residente” che vive la seconda casa tutti i week-end, ponti, vacanze invernali ed estive, al turista “sporadico” che si appoggia alle agenzie per i soggiorni. Ad accumunare tutti è la ricerca di soluzioni che permettano di abbattere i costi di gestione con soluzioni legate alle fonti energetiche sostenibili, con attenzione anche alle nuove tecnologie come ad esempio la domotica che permette di gestire impianti e sicurezza da remoto.
Si comprende quindi quanto le imprese dell’edilizia, e con esse gli impiantisti, possano trovare interessanti mercati>>. Opportunità a cui si aggiungono quelle offerte dalla riscoperta, in chiave turistica, del territorio, in un certo senso favorita dalle restrizioni anti - Covid.
<<L'epidemia di Covid e le misure di contenimento adottate hanno portato alla rivalutazione delle piccole destinazioni, appunto come l’Altopiano, dove i valori immobiliari sono tornati a crescere, ancor prima dell’aumento dei prezzi delle materie prime - conferma Salvetti - . E dove ci sono turisti è tutto l’indotto a trarne beneficio: dalle piccole realtà commerciali a quanti si occupano di manutenzione, fino alla ristorazione passando per il settore del benessere, solo per fare degli esempi>>.
Questo rilancio va visto sicuramente in positivo, anche se restano sul piatto alcuni vecchi nodi - quali il ricambio generazionale e la perdita di attrattività di alcune professioni artigiane - che, per anche l'Altopiano, restano di difficile soluzione. <<Il tema va affrontato sotto due punti di vista - sottolinea il portavoce delle imprese artigiane altopianesi-. Il primo passo è comprendere che la formazione è centrale chi fa impresa da lungo corso per intercettare nuove opportunità, il secondo aspetto su cui soffermarsi è invece la mancanza di giovani dotati di competenze adeguate da inserire azienda. Le imprese hanno bisogno di nuove risorse e sono disposte a investire su di loro, perché, soprattutto nelle realtà territoriali come la nostra, dove c’è impresa, c’è lavoro, quindi benessere, e tutto favorisce la comunità. L’altro grande tema poi è il passaggio del testimone per la guida dell’azienda. Confartigianato non a caso ha dato vita a un servizio per questa delicata fase della vita dell’impresa, tanto più importante in realtà come le nostre>>.