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Tolleranza zero.

Avviata una campagna contro l'abusivismo

Una piaga per le imprese in regola e la comunità

Contro l’abusivismo Confartigianato ha promosso la campagna ‘Occhio ai furbi! Mettetevi solo in buone mani’. Quello dell’abusivismo è un fenomeno che colpisce anche il vicentino, sebbene in maniera meno‘pesante’ di altre zone italiane. Nel vicentino sono 9.114 le imprese artigiane sotto pressione per la concorrenza sleale e l’abusivismo, ovvero il 91% delle 10.124 imprese totali nel

perimetro preso in esame. A subire la pressione maggiore sono le imprese dell’acconciatura ed estetica (2.155); settore dell’edilizia (1.732), impiantisti/elettricisti (1.079), autoriparazione (1.063), pittori edili (1.044), idraulici (968), riparazione di beni personali e per la casa (445), cura del verde (317), comunicazione (171), tassisti (136), traslochi (4).

Quella di Confartigianato è tolleranza zero nei confronti dell’abusivismo. Più volte l'associazione ha richiamato l’attenzione sul tema che colpisce non solo le imprese ma la comunità tutta. A pagare le conseguenze di questa forma illecita di impresa sono in prima battuta soprattutto i consumatori che si mettono nelle mani di operatori improvvisati. C’è da chiedersi se vale davvero la pena di rischiare la propria sicurezza per pochi euro, per esempio affidando la cura del corpo, la manutenzione e revisione della propria auto, o la realizzazione degli impianti di casa, o la sistemazione del giardino a maestranze dal sapere improvvisato e che non forniscono alcun tipo di garanzia sul lavoro svolto. Il vero risparmio non si realizza certo in questo modo, anche perché spesso, a fronte di un lavoro mal fatto, ci si deve poi rivolgere a veri professionisti. Il costo dell’opera di un imprenditore in regola assorbe voci che vanno a garanzia proprio del consumatore: corsi per la sicurezza, corsi di aggiornamento professionale, conoscenza delle norme e loro applicazione, corretta gestione dei preventivi e dei compensi.

Chi opera abusivamente fa un danno anche nei confronti della comunità: non versando tasse e contributi dovuti impoverisce le casse dello Stato e se i conti devono tornare qualcun altro dovrà pagare. C’è poi un tema morale legato all’abusivismo che interessa la sostenibilità (che tipo di materiali sono usati? Come vengono smaltiti gli scarti e i rifiuti?) e la sicurezza dei lavoratori. A fare le spese dell’abusivismo alla fine sono le imprese che, per i motivi sopraddetti, non possono reggere questo tipo di concorrenza. Per questo Confartigianato è da sempre disponibile a raccoglie le segnalazioni degli imprenditori, in forma anonima, avviando poi con le autorità competenti sopralluoghi e verifiche affinché vengano adottati gli adeguati interventi del caso.