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I valori che contraddistinguono il mercato

Qualità, tracciabilità e sostenibilità

Il settore agroalimentare si conferma uno dei più importanti in Italia. I segreti del suo successo sono da ricercarsi in vari elementi: nell’oggettiva buona qualità dei prodotti, nella trasparenza in etichetta e dei processi produttivi, nella solida collaborazione tra industria e produzione agricola, nel racconto sui mercati mondiali delle eccellenze alimentari, che ne esaltano l’ottima reputazione per qualità, sicurezza, tradizione e sostenibilità. Le affermazioni in merito alle eccellenti qualità dei prodotti alimentari italiani sono suffragate dal sistema delle Indicazioni Geografiche dell’Unione Europea. Quest’ultimo riconosce tre etichettature per gli alimenti di qualità: DOP, acronimo di Denominazione d’Origine Protetta (Protected Designation of Origin, PDO). In questo caso le qualità e le caratteristiche degli alimenti sono dovute esclusivamente alla circoscritta e ben delimitata zona di produzione. Es.: Aceto Balsamico di Modena, Parmigiano Reggiano; IGP, acronimo di Indicazione Geografica Protetta (Protected Geographical Indication, PGI). In questo caso l’alimento ha almeno una caratteristica legata ad un territorio delimitato, ma alcune fasi della produzione possono avvenire presso altre zone; si rispettano comunque determinati disciplinari di produzione.STG, acronimo di Specialità Tradizionale Garantita (Traditional Specialities Guaranteed, TSG). In questo caso l’alimento non ha alcuna relazione con una zona di produzione specifica, ma possiede caratteristiche che lo distinguono dai prodotti analoghi. Es.: amatriciana, mozzarella, pizza napoletana. Per quanto riguarda i vini e le altre bevande alcoliche, si possono distinguere in Italia, i prodotti DOCG (di Denominazione di Origine Controllata e Garantita), DOC (di Denominazione di Origine Controllata) e IGT (di Indicazione Geografica Tipica). I DOCG e i DOC rientrano nell’etichettatura europea PDO, gli IGT rientrano nell’etichettatura europea PGI.