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Food trend 2022

Portare in tavola cibo sano e sostenibile. Il benessere riempie i carrelli della spesa

Puntuale come ogni anno, gennaio porta le previsioni sulle tendenze alimentari per i prossimi mesi. A stilare l’elenco dei cibi che riempiranno i carrelli dei consumatori e che saranno portati sulle tavole di milioni di cittadini non è una sfera di cristallo, bensì Whole Foods, società alimentare statunitense, che gestisce oltre cinquecento supermercati tra Stati Uniti, Canada e Regno Unito. Qualcuno, dunque, che ha ben chiaro il polso della realtà quotidiana e che può azzardarsi a indicare quali saranno le scelte che gli acquirenti effettueranno con un margine di errore piuttosto ridotto. Quali sono, dunque, i food trend del 2022? Cosa mangeremo di più e quali saranno i cibi che vedremo sempre più spesso sulle nostre tavole? Lo scorso anno, complice la pandemia in corso, tra lockdown e chiusure forzate un po’ in tutto il pianeta, gli analisti registrarono un’attenzione rinnovata per la salute. A gennaio del 2021 le previsioni parlavano di snack vegetali, ceci e legumi in generale tra gli alimenti che avrebbero spopolato e così è stato. Alla luce di tali pronostici trasformatisi in realtà, Whole Foods ha presentato il settimo rapporto annuale, che individua i trend alimentari su scala globale. Sonya Gafsi Oblisk, responsabile dell’area marketing della società, presentando il documento ha commentato: “Mentre l’industria alimentare si va adeguando con relativa lentezza a questo cambiamento, in cerca di una nuova normalità, ci aspettiamo che i consumatori diano la priorità a prodotti e bevande in grado di offrire valori aggiunti e prodotti che supportino il proprio senso di benessere, come quelli provenienti dagli orti urbani o coltivati tramite processi agricoli che aiutano a salvaguardare la salute del terreno”. Ecco, allora, che nel 2022 tornerà alla ribalta il tema della sostenibilità, orientata allo stare bene. Le persone tenderanno a vedere il cibo come uno strumento per assicurare all’organismo ciò di cui ha bisogno per funzionare e non solo una necessità per sopravvivere o l’oggetto di piccoli o grandi peccati di gola. La conseguenza di questo sentimento popolare si rifletterà anche nei carrelli della spesa. Così l’agricoltura riuscirà a trovare i propri spazi anche nelle città, grazie allo sviluppo sempre maggiore di tecniche innovative, come l’acquacoltura, l’idroponica e l’aeroponica ovvero le colture fuori suolo. Pratiche che si stanno ampliando sempre più e che danno l’opportunità di produrre verdura anche nei centri urbani, perfino sopra i tetti di grattacieli e dei palazzi, oppure nel sottosuolo, come nel caso di Growing Underground, la prima fattoria sotterranea al mondo che si trova a Londra. Secondo Whole Foods, i produttori stanno lavorando per impiegare sempre di più queste tecniche e produrre a km zero anche in città, massimizzando l’efficienza e la sostenibilità della filiera sempre più corta. Un trend presente anche in Italia, come conferma anche la recente legge approvata dalla Regione Lombardia, che regola proprio agricoltura urbana e il vertical farming.