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Pesca ecosostenibile

Il buon pesce che sa rispettare l'ambiente garantendo la qualità

Anche se sul banco della pescheria può sembrare tutto uguale, il pesce, di fatto, nasconde molte differenze. Non solo dal punto di vista del luogo di provenienza, ovvero dove è stato pescato, ma anche nell’ottica della sua produzione. Pesce allevato e pescato hanno prezzi ben distinti, che si ripercuotono sul loro sapore e sulle proprietà nutritiva. Ma l’importanza maggiore, nella scelta di salmoni e pesci spada, tonni e scorfani, non sta solo nella loro freschezza. Oggi ciò che più conta è la sostenibilità. Un termine che garantisce un’ottima qualità delle carni, ma, soprattutto, il pieno rispetto dell’ambiente. La pesca, sin dall’alba dei tempi, ha costituito un ottimo mezzo di sostentamento sia dal punto di vista alimentare che da quello economico, tanto per le località quanto per gli addetti ai lavori. Quando, però, è diventata intensiva, sono iniziati i problemi. Non solo per le enormi quantità di animali catturati inutilmente, ma anche per le troppe specie marine che finiscono nelle reti e che non sono commestibili, ma che sono elementi fondamentali per gli ecosistemi subacquei. Atteggiamenti irresponsabili, dettati solo dalle logiche del profitto. Ora, finalmente, si fa strada una maggiore consapevolezza relativa alla impellente necessità di tutelare l’ecosistema marino. Proprio per porre rimedi, si sta diffondendo la pesca sostenibile. Si tratta di una tipologia di pesca responsabile in quanto prevede l’impiego di strumenti non invasivi e con un impatto minimo sull’ambiente marino. Viene svolta rispettando tre principi fondamentali. Sono la salvaguardia della riproduzione e salute delle specie, il minimo impatto ambientale sull’ecosistema marino e la massima efficienza nelle fasi dell’intero processo produttivo, dalla pesca alla commercializzazione dei prodotti. Quali sono i metodi di pesca ammessi dal protocollo sostenibile? La nassa, la canna e il traino a mezz’acqua. Tutte tecniche selettive e rispettose dell’ambiente. Di conseguenza, il consumatore finale acquista un prodotto dalla qualità certificata e sicura. Anche i pesci surgelati provenienti da questo tipo di pesca, infatti, presentano una certificazione ben visibile sul packaging. Ne è un esempio la certificazione di qualità rilasciata dall’organizzazione no-profit Marine Stewardship Council (MSC), che attesta non solo la sostenibilità, ma anche le corrette e non invasive tecniche di pesca, le fasi di stoccaggio e di commercializzazione. Ma ce ne sono anche molte altre, non meno sicure. Un’altra sana abitudine del consumatore consapevole è quella di prestare attenzione alla stagionalità del pesce, così come il luogo di provenienza, al fine di favorire una pesca non solo locale ma anche controllata. Proprio per questo, una tra le varietà più vendute è il merluzzo, che, oltre a rispettare il protocollo sulla sostenibilità degli ecosistemi marini, quando è certificato in tal senso, si caratterizza per essere un prodotto ricco di grassi buoni, proteine e vitamine.