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INTERVISTA

Marcello Ascani

«I ragazzi oggi cercano lavori creativi e stimolanti»

Ha 24 anni, ma ne ha già dieci di esperienza nel mondo della comunicazione per i giovani. Marcello Ascani, romano, classe 1997, dieci anni fa appunto ha aperto un suo canale youtube, per raccontare le sue passioni e le sue esperienze attraverso disegni e animazioni. Nel 2015, crescendo e ampliando i suoi interessi, era arrivato a decine di migliaia di iscritti, e l'anno dopo era già volato a quota 100 mila. Adesso di fatto è un imprenditore, visto che in tempi più recenti ha creato, insieme con Gummy Industries, l'agenzia Flatmates, che si occupa di influencer marketing, product placement, content strategy, talent scouting. All'assemblea degli Industriali Ascani ha raccontato lo sguardo dei ventenni di oggi sul mondo del lavoro, le loro aspettative e priorità quando si parla di occupazione e di realizzazione personale.

Ascani, qual è oggi, dal suo osservatorio, l'immagine che i giovani hanno della realtà che si vive dentro un'azienda?
Credo che la situazione lavorativa nella manifattura non sia percepita in generale dai giovani come stimolante, tant'è che l'ingegnere medio spesso preferisce andare in Germania piuttosto che rimanere in Veneto o il designer medio preferisce andare a Milano piuttosto che accettare un lavoro in una realtà manifatturiera locale, percepita ancora come non sufficientemente innovativa. Ci sono alcune dinamiche che non vengono apprezzate dai giovani, come ad esempio una forte gerarchia o la mancanza di innovazione anche dal punto di vista sociale, o anche l'outfit lavorativo: a Milano uno può andare al lavoro in t-shirt colorata mentre in provincia in alcune aziende si è magari ancora legati a vecchi schemi.

Eppure quello vicentina e veneta è un tessuto produttivo proiettato verso l'innovazione.
Certo, ci sono tantissime aziende che innovano. Penso alla realtà orafa ad esempio: un orafo nel percepito di un ragazzo è spesso un vecchio signore con gli occhialetti che costruisce a mano il gioiello, invece molte aziende venete hanno tecnologia d'avanguardia. Spesso il problema è dunque di comunicazione: serve un modo diverso di comunicare il mondo del lavoro, conoscendo quali sono le priorità di un ragazzo che cerca occupazione.

Ecco, quali sono le priorità?
Un ambiente stimolante, dove ci siano prospettive di carriera. Può essere anche semplicemente un ambiente dove sia possibile fare qualcosa che permetta di crescere. Tutto l'ambito della ricerca è molto stimolante, ma ancora viene comunicato male.I giovani cercano aziende smart, dove la gerarchia è più soft, dove ci si può rapportare direttamente al capo, si può lavorare da remoto. E poi la prospettiva di poter fare viaggi di lavoro vale mille punti in più, quanto ad attrattività di un posto di lavoro.

Quindi è una questione che ha a che fare con le relazioni e con la possibilità di esprimersi, più che con la retribuzione?
Per un ragazzo è importante lavorare in un posto che sia all'avanguardia. Molti vogliono andare a Milano perché sanno che in Italia è là che arrivano prima le innovazioni. Un giovane non vuole andare a lavorare in un territorio che è percepito come più lento a rispondere ai cambiamenti. Poi certo è importante anche l'aspetto della retribuzione: magari un aumento del 30% dello stipendio non fa la differenza, ma se fosse un aumento del 300% a quel punto diventa assolutamente un valido motivo per decidere di trasferirsi.

Insomma, cosa bisogna fare per convincere un ventenne a rimanere là dove vive anziché andare all'estero o altrove?
Una grande opera di comunicazione per valorizzare quello che già c'è. E poi iniziare a svecchiare dove si può, chiedersi in che modo si può essere più simili all'ambiente lavorativo ideale.. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Stefano Tomasoni