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Effetto influencer: «Chi mi segue si fida di me, sa che siamo simili»

In un video su youtube dedicato a come concentrarsi al meglio e alla gestione del tempo quotidiano, Marcello Ascani lancia ai suoi coetanei un messaggio che non ci si aspetta da un ventenne: «Il nemico è lo smartphone» (della concentrazione, s'intende). Un concetto su cui i genitori insistono spesso con i figli, senza successo. Invece la stessa frase detta da un coetaneo "che conta" assume tutt'altro rilievo. «È un po' l'effetto influencer - osserva Ascani -. Io ho conquistato la fiducia di chi mi segue, così in un certo senso posso permettermi di dire queste cose. Probabilmente il ragazzo che mi sente dire che il nemico della concentrazione è lo smartphone non associa questo alla stessa frase che gli ha detto il genitore, perché la percepisce in maniera completamente diversa. Il ragazzo si fida di me, sa che in un certo modo siamo simili, mentre quando è il genitore a dirglielo entra in gioco il senso di imposizione, l'idea che il genitore, non essendo nativo digitale, non ne sappia nulla».Insomma, funziona meglio se sono dei giovani a parlare con altri giovani? «Diciamo che sicuramente aiuta».