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Efficienza energetica

Impianti di riscaldamento: ecco quelli che danno accesso al Superbonus

By Athesis Studio

La riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare italiano è uno degli obiettivi più importanti a cui il governo ha mirato con l’introduzione, nel Decreto Rilancio, del Superbonus, che prevede una detrazione fiscale pari al 110% per i lavori orientati in quest’ottica.

 

Per poter accedere a questa conveniente agevolazione è però necessario che venga eseguito almeno uno di quegli interventi definiti trainanti, che possono, eventualmente, essere affiancati anche da una serie di altre opere e di lavori di efficientamento energetico dell’immobile. Tra gli interventi trainanti figura anche la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale.

 

Più nello specifico, i lavori di rinnovamento degli impianti di riscaldamento possono riguardare:

  • edifici unifamiliari
  • edifici plurifamiliari
  • parti comuni condominiali.

 

La detrazione, calcolata sul totale delle spese sostenute, comprende anche lo smaltimento e la bonifica dell’impianto sostituito e ha un tetto massimo fissato in 30mila euro per unità immobiliare.

 

Stufe a legna, pellet, caminetti e termocamini: cosa dice la norma

 

Va sottolineato – come evidenziato anche dalla normativa – che si può accedere al Superbonus solo nel caso di installazione di un impianto per il riscaldamento in sostituzione di un impianto esistente. Il decreto legislativo 48/2020 ha modificato la precedente definizione di impianto termico e ora, in questo gruppo, figurano anche stufe a legna e a pellet, caminetti e termocamini, che quindi accedono agli incentivi.

 

Attenzione però: come precisato nelle FAQ pubblicate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, questi dispositivi possono ottenere l’agevolazione a patto che ci sia un salto di due classi energetiche dell’edificio in seguito agli interventi, con un conseguente risparmio energetico rispetto alla situazione iniziale. Inoltre, un nodo resta la certificazione dell’APE (Attestato di prestazione energetica). Come sottolinea ancora il Mef, davanti a camini e stufe a legna, il calcolo da parte dei tecnici potrebbe richiedere il ricorso a calcoli standard e simulazioni.

 

Per garantire il miglioramento di due classi energetiche, la sostituzione dell’impianto di riscaldamento potrebbe quindi essere abbinata ad altri interventi, come ad esempio la dotazione del cappotto termico per l’immobile (a sua volta intervento trainante in ottica Superbonus) o la sostituzione degli infissi.

 

I sistemi di riscaldamento che prevedono l’agevolazione

 

Ma quali sono i sistemi di riscaldamento la cui installazione rientra nei lavori trainanti e che possono quindi beneficiare del Superbonus?

 

I più comuni e utilizzati sono:

  • caldaia a condensazione
  • pompa di calore (anche geometrica)
  • impianti ibridi
  • caldaie a biomassa.

 

La caldaia a condensazione, che recupera il calore dei fumi di scarico altrimenti perso, può ridurre i consumi energetici fino al 30%. Il massimo dell’efficienza si ottiene in combinazione con un sistema a pannelli radianti (ad esempio il riscaldamento a pavimento). Allo stesso modo, le pompe di calore risultano ancora più performanti se combinate con un impianto solare per la produzione di energia, come ad esempio il fotovoltaico (che può alimentare la stessa pompa di calore) e il solare termico. L’impianto ibrido tra caldaia a condensazione e pompa di calore consente di sfruttare il meglio di entrambi i dispositivi in ogni occasione. Infine, la normativa prevede anche l’installazione di caldaie a biomassa: per accedere al Superbonus è però necessario che siano ad alte prestazioni e certificate 5 stelle.