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Salute ed edilizia

Amianto: quando e come effettuare lo smaltimento

By Athesis Studio

Grazie alle sue proprietà – flessibilità, leggerezza, resistenza al fuoco – in passato l'amianto è stato largamente utilizzato nell'edilizia, soprattutto per la realizzazione di materiali di copertura e di pavimentazione. Tuttavia con il tempo si è scoperto che questo insieme di minerali può provocare conseguenze anche gravi per la salute: per questo in Italia è stata deciso di vietarne la produzione e la commercializzazione. Tuttavia ancora oggi rimangono molte strutture costruite con l'amianto: il loro smaltimento è però particolarmente delicato, perché si possono liberare fibre nell'aria dannose per l'organismo.

Secondo quanto spiegato dal portale dell'Istituto superiore della sanità, infatti, tali fibre possono entrare nel nostro apparato respiratorio, andando a depositarsi negli alveoli polmonari e nei bronchi. Da qui possono arrivare anche ad altre parti del corpo. Il loro accumulo può causare infiammazione, fibrosi, enfisema e pleurite. Inoltre c'è una correlazione con i tumori polmonari.

 

La bonifica dell’amianto

Data la pericolosità di questo materiale, è importante provvedere quanto prima alla segnalazione delle strutture che lo impiegano. I proprietari degli immobili sono chiamati in particolare a fare una denuncia alla Asl di riferimento, che mantiene un registro delle localizzazioni dell'amianto. Gli esperti effettuano poi una valutazione dello stato del materiale. In genere si verificano fattori quali grado di consistenza, presenza di fessurazioni e sfaldamenti, friabilità, distanza da finestre e balconi, "anzianità".

 

 L’analisi porta a due possibili soluzioni alternative:

- se l'amianto è in buone condizioni, compatto e difficilmente danneggiabile deve essere periodicamente controllato e manutenuto;

- se l'amianto è in cattive condizioni e deteriorato, deve essere rimosso e bonificato.

 

Non sempre è richiesta quindi l'eliminazione del materiale: è importante valutare come procedere caso per caso.

Ad ogni modo, se è richiesta la rimozione, bisogna fare domanda ad aziende private autorizzate e specializzate, in grado di garantire tutte le procedure nel rispetto delle normative. Prima di procedere con la demolizione, è necessario prestare attenzione alle fasi preliminari, elaborando un adeguato piano di lavoro.

Talvolta non occorre rimuovere le coperture in amianto, ma si possono adottare delle alternative, come ad esempio l’incapsulamento o la sovracopertura.

Si ricorda infine che la bonifica dell'amianto rientra tra i lavori agevolabili dal Bonus ristrutturazioni, uno sconto al 50% per le spese sostenute dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2021, con un limite massimo di spesa di 96mila euro.