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Gli interventi

Superbonus, i lavori per usufruire di sconto o cessione

By Athesis Studio

La detrazione diretta è una della modalità più conosciute per usufruire delle agevolazioni fiscali. Ma esistono anche delle valide alternative - accolte dalla normativa che regola il Superbonus al 110% - utili soprattutto per chi non può contare su una grande capienza fiscale.

 

Due le opzioni previste:

- lo sconto in fattura sul corrispettivo dovuto, il cui importo non può essere superiore alla detrazione spettante. Il fornitore può recuperare il beneficio fiscale in credito d’imposta, che può essere a sua volta trasferito a terzi;

- la cessione del credito d’imposta, il cui valore deve essere pari alla detrazione spettante, ad altri soggetti, come i fornitori stessi, le banche e le assicurazioni.

 

Va ricordato che per esercitare le modalità alternative occorre effettuare la comunicazione all’Agenzia delle Entrate per via telematica oppure ci si può rivolgere agli intermediari abilitati.

 

Gli interventi previsti

 

Ma quali sono i lavori per cui è possibile optare per la cessione o lo sconto?

 

- Si parla, prima di tutto, dell’installazione di impianti fotovoltaici, compresi quelli che danno diritto al Superbonus, ovvero gli impianti connessi alla rete elettrica e i sistemi di accumulo integrati negli impianti agevolati.

 

- L’installazione di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici, compresa anch’essa nella maxi agevolazione, purché eseguita congiuntamente ad almeno uno degli interventi strutturali indicati nella normativa di riferimento. Si tratta di un lavoro utile per promuovere uno stile di vita più sostenibile.

 

- L’adozione di misure antisismiche comprese nel sismabonus, agevolazione pensata per migliorare la sicurezza delle strutture in aree ad alta pericolosità (zona 1 e 2) e nella zona 3.

 

- Sono compresi gli interventi per il recupero e il restauro della facciata delle costruzioni esistenti, soggetti al bonus facciate. Quest’ultimo è un’agevolazione del 90% che si applica sugli edifici posizionati nelle zone A e B, definite dal decreto ministeriale n. 1444/1968, o in zone ad esse assimilabili. Sono però esclusi i lavori che riguardano le facciate interne dell’edificio, non visibili dalla strada o dal suolo pubblico.

 

- I lavori di riqualificazione energetica compresi nell’ecobonus.

 

- Gli interventi per il recupero edilizio definiti nel Testo Unico delle Imposte sui Redditi (Tuir), come ad esempio la manutenzione straordinaria o il risanamento conservativo.

 

Sono dunque tante le opportunità per sfruttare tutte le modalità previste. In caso di dubbio, è comunque consigliabile rivolgersi ai professionisti del settore.