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Statistica e protagonisti

Garanzia Giovani: occasioni per under 30 in cerca di lavoro E il 75% lo trova

Circa 95mila partecipanti al programma risultano occupati: la maggior parte nel turismo, commercio e metalmeccanico

La Regione gioca tutte le sue carte per avviare i giovani al lavoro e trovare un nuovo impiego a chi l'ha perduto. Lo strumento, usato per combattere fin dal 2014 la disoccupazione tra chi ha un'età compresa tra i 15 ed i 29 anni, non studia e non lavora, è l'iniziativa Garanzia Giovani, finanziata dall'Unione europea. Attraverso il programma, gli under 30 che hanno avuto un'occasione di lavoro sono stati 113.326, per un tasso di occupazione pari al 75% degli aderenti, come certifica l'ultimo monitoraggio, pubblicato questo mese da Veneto Lavoro, relativo all'andamento del primo trimestre dell'anno. Circa 95mila partecipanti risultano ad oggi occupati, prevalentemente con un contratto stabile, ovvero a tempo indeterminato o in apprendistato. A questi si aggiungono i 17mila giovani ancora all'interno del piano e quanti potrebbero aver avviato un'attività autonoma, trovato impiego all'estero o ripreso gli studi. Più della metà degli iscritti entra nel mercato del lavoro con un contratto a tempo determinato o di apprendistato, il 19% con un rapporto in somministrazione, mentre il 15% ottiene da subito un tempo indeterminato.

La distribuzione provinciale di chi è riuscito ad inserirsi nel mondo del lavoro riflette quella di residenza dei giovani iscritti a Garanzia Giovani: al primo posto Vicenza, dove si concentra il 18% di quanti hanno avuto un'opportunità di impiego, per un totale di oltre 20.100 giovani. Seguono Padova (17%), Treviso (16%), Verona (12%), Venezia (11%), Rovigo (4%) e Belluno (3%). Una quota non marginale (poco meno del 20%) ha trovato sbocchi in altre regioni italiane, prevalentemente in Lombardia e in altre aree limitrofe, ma anche nel Lazio.

La maggior parte è stata assunta nei settori del turismo, del commercio e dell'industria metalmeccanica. Oltre il 30% ha lavorato in uno dei comparti del Made in Italy, principalmente industria alimentare, legno-mobilio, tessile-abbigliamento e occhialeria, nei servizi alla persona o nel settore dell'ingrosso e logistica. Da gennaio a fine marzo, hanno aderito al programma 2.307 under 30 e sono stati siglati 1.133 patti di servizio che danno accesso a orientamento, formazione, reinserimento, accompagnamento al lavoro e tirocini. Poi c'è l'impegno nei confronti di chi ha perso il posto. L'assegno per il lavoro è infatti lo strumento di politica attiva per il reinserimento, messo a punto dalla Regione per offrire formazione mirata a chi deve ricollocarsi.

«Siamo in una fase transitoria per l'utilizzo dello strumento», spiega l'assessore veneto al Lavoro, formazione ed istruzione, Elena Donazzan. «Abbiamo investito in maniera mirata 81 milioni di euro da fine 2017 ad oggi, che hanno garantito il rilascio da parte dei Centri per l'impiego (Cpi) di 73.270 assegni. Il percorso formativo e di inserimenti delineato è arrivato al traguardo per 60.616 aspiranti ad un nuovo posto. Mentre 51.956 ticket si sono trasformati in contratti di lavoro».

Il contributo è condizionato ad attività formative e implica un impegno da parte dell'aspirante lavoratore. Fattore che determina il successo della misura anche tra gli over 40. Il report trimestrale di monitoraggio dell'iniziativa, a cura della Regione e di Veneto Lavoro, indica che sono stati 1.315 gli assegni erogati dai Centri per l'impiego delle sette province nel primo trimestre 2022 in favore dei disoccupati over 30 alla ricerca di un nuovo sbocco. In linea con le modifiche per l'accesso alla misura, introdotte lo scorso novembre, l'assegno è accessibile a disoccupati da oltre 120 giorni, appartenenti alla profilazione che presuppone un'alta intensità di aiuto alla ricollocazione. Nel complesso, la provincia che ha distribuito più assegni per il lavoro attraverso i Cpi territoriali è Padova (15.359; 21% del totale), seguita da Verona (14.330; 20%), Treviso (13.416; 18%), Vicenza (13.440; 18%), Venezia (10.706; 15%), Rovigo (3.215; 4%) e Belluno (2.804; 4%). «Con il prossimo programma Gol (Garanzia di occupabilità dei lavoratori), che si inserisce nell'ambito del Pnrr», sottolinea l'assessore, «il Veneto intende investire per portare avanti l'evoluzione dell'assegno per il lavoro».

VA.ZA.