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IL GRUPPO

La protezione civile sempre in prima linea

Formazione costante per gestire ogni tipo di emergenza e calamità. La dotazione di attrezzature e mezzi consente interventi a 360 gradi
By Athesis Studio
All’adunata Il gruppo della protezione civile sfila a Vicenza in occasione dell’adunata nazionale di trent’anni faIl terremoto Volontari Ana al lavoro dopo il sisma del 2016 nell’Italia centrale
All’adunata Il gruppo della protezione civile sfila a Vicenza in occasione dell’adunata nazionale di trent’anni faIl terremoto Volontari Ana al lavoro dopo il sisma del 2016 nell’Italia centrale
All’adunata Il gruppo della protezione civile sfila a Vicenza in occasione dell’adunata nazionale di trent’anni faIl terremoto Volontari Ana al lavoro dopo il sisma del 2016 nell’Italia centrale
All’adunata Il gruppo della protezione civile sfila a Vicenza in occasione dell’adunata nazionale di trent’anni faIl terremoto Volontari Ana al lavoro dopo il sisma del 2016 nell’Italia centrale

Una capacità di intervento a 360 gradi. L’unità di protezione civile dell’Ana vicentina è uno dei fiori all’occhiello della sezione “Monte Pasubio” e da 34 anni è in prima linea nell’attività di supporto alla collettività in molteplici settori: dalle calamità naturali, come terremoti e alluvioni, alle altre emergenze sul territorio locale e nazionale, fino ai compiti più recenti che riguardano l’assistenza alla popolazione negli hub vaccinali, nei punti tampone o durante le manifestazioni per vigilare sul distanziamento. Sono 500 i volontari (tra i quali 89 donne) che mettono a disposizione tempo ed energie per gli altri, contando su un’elevatissima specializzazione che deriva da ore e ore di formazione. Il gruppo, coordinato da Francesco Antoniazzi, è nato nel 1987 e negli anni si è sviluppato fino disporre di 5 squadre specialistiche (in servizi antincendio boschivo, telecomunicazioni, unità cinofila da soccorso, unità alpinistica e sanitaria), una squadra logistica e 18 team multiruolo. Numerose le attività e gli interventi di soccorso che sono stati effettuati dalla fine degli anni Ottanta. Le squadre sono entrate in azione, per esempio, in occasione degli incendi in Sicilia, lo scorso agosto, e durante gli ultimi eventi alluvionali che hanno riguardato il Vicentino. Tutti i volontari hanno al loro attivo vari corsi di formazione e sono qualificati per essere impiegati in ogni situazione di emergenza. «I percorsi preparatori sono diversi, si impara l’uso della motosega, quello delle piattaforme elevabili, l’uso delle gru sugli autocarri, i lavori in quota e ci si forma per gestire anche gli eventi idrogeologici e l’inquinamento ambientale di corsi d’acqua e del terreno. La formazione è costante. Di recente abbiamo fatto un’esercitazione sezionale ad Arcugnano che ha coinvolto 110 volontari», informa Antoniazzi che dà conto dei mezzi a disposizione: «Dai fuoristrada alle torri faro, dai gruppi elettrogeni alle motopompe, da vari tipi di argani e verricelli fino alle attrezzature antincendio boschivo e a quelle antinquinamento. Siamo in grado anche di fornire pasti perché abbiamo le cucine». Dal 1994 il dipartimento nazionale per la protezione civile ha dato il via al coinvolgimento diretto della protezione civile alpina a livello nazionale e regionale. L’unità di protezione civile delle penne nere vicentine da gennaio ha donato 5.650 giornate/uomo alla comunità.•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Laura Pilastro