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Montecchio Maggiore

Nel segno degli Aleardi

Montecchio, dica trentatrè. Tutto a posto, i castellani godono di ottima salute e il numero non è casuale. Sono gli anni consecutivi di presidenza di Romano Aleardi, colui che ha preso il Montecchio in Seconda Categoria e l’ha portato ad un passo dalla C2, oltre che a primeggiare a livello giovanile in regione. Il patron continua ad essere una presenza autorevole dietro la sua creatura, ma la stagione 2021/22 passerà alla storia per essere quella del passaggio di consegne col nipote Mattia Aleardi. Un passaggio generazionale nel segno della continuità famigliare e di vedute, ma che ha portato un rinnovamento strategico a livello societario e di immagine. L’arrivo di Gianluca Biasio prima come ds e adesso anche direttore generale ha l’intento di dare una struttura manageriale alla società, mentre la figura dell’esperto addetto stampa Germano Zerbetto ha la funzione di far risaltare le vicende della squadra a livello mediatico e social. Continuità sì ma anche tanto rinnovamento. Come quello della conduzione tecnica, un ruolo che nell’ultimo decennio è stato spesso di passaggio perché il solo De Forni è riuscito a mettere insieme due stagioni di fila mentre per gli altri mister è stato un solo giro di valzer. Insomma, il Montecchio è alla ricerca di una guida con la quale sviluppare un progetto di media durata e spera di averla trovata in Federico Coppola, 41enne napoletano che ha sposato una montecchiana. Con i giovani ha fatto vedere un’ottimo calcio propositivo e risultati di rilievo con gli Allievi castellani, oltre a vantare un’esperienza di calciatore che l’ha portato a girare l’Italia toccando anche piazze importanti come Padova, Cremona e Cosenza tra serie C e D. La rosa che la società gli ha messo a disposizione è cambiata per sette undicesimi rispetto a quella che si è giocata la serie D nel mini campionato della primavera scorsa. L’età media si è abbassata ma la qualità si è senz’altro alzata. Si fa prima a dire chi è rimasto dei titolarissimi: la saracinesca Saggioro in porta, il muro difensivo Zanella, il perno di centrocampo Pegoraro e il genietto Matteo Casarotto in avanti, un piccolo Dybala come il suo idolo, capace di giocate impossibili e gol da cineteca. Il fulcro del mercato castellano è stato l’arrivo di un blocco dell’ultimo Bassano, il quartetto Falchetto-Montagnani-Equizi-Guccione. Play maker, ala sinistra, centrale difensivo e centravanti, in pratica la spina dorsale della squadra. Completano l’undici di base i due terzini Dal Dosso e Bernardinello, entrambi con esperienze di serie D e quindi due garanzie, e la mezzala Raul Talarico, un talentuoso 2002 che si è messo in luce nella Primavera del Vicenza. Tra i rincalzi in panchina il Montecchio si aspetta qualche gol da Mattia Pennacchio un 2000 in cerca di consacrazione, e sa che può contare sugli ottimi canterani Meggiolaro, Dalla Fontana, Boscaro e Trivunovic. Se i titolari stanno tutti bene un campionato di vertice è assicurato. Viceversa qualche innesto a dicembre potrebbe servire per stare al passo delle corazzate Villafranca e Vigasio, le altre due candidate al trono.