<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Introduzione

La ripartenza

L'anno zero del calcio dilettanti

S i ricomincia. Questa è la cosa più importante dopo due anni di tornei a singhiozzo e poi stoppati. Il calcio dilettanti è all’anno zero. Quello della ripartenza, che dopo due stagioni orribili, si spera possa concludersi in modo normale, nonostante tutte le incognite legate alla lunga sosta che nessun atleta aveva mai sperimentato prima. Ad Arzignano tutti questi problemi sembrano non importare, visto l’inizio di torneo eccezionale con cinque vittorie in altrettante gare. Ma del resto la Serie D, essendo torneo di interesse nazionale, non si era mai fermato. L’organico gialloceleste sembra davvero poter garantire un torneo ad alto livello. Lo stesso discorso si può fare del Cartigliano, formazione che a sua volta ha iniziato benissimo il campionato, trovando poi qualche inciampo. In generale però le due squadre vicentine sembrano avere nelle corde un campionato d’alta classifica, almeno al momento in cui va in stampa questo almanacco. Ben più complessa è stata la vicenda delle “cinque sorelle” d’Eccellenza. L’anno scorso infatti, dopo lo stop imposto per la pandemia dopo poche giornate di campionato, è regnata a lungo l’incertezza se il torneo fosse da considerarsi di interesse nazionale e quindi se potesse proseguire al di là delle restrizioni imposte a tutto il mondo dello sport dilettantistico ed amatoriale. Le società e i calciatori, con il giudizio sospeso per lunghi mesi, hanno vissuto senza punti di riferimento, allenandosi da casa ma senza sapere se si sarebbe potuti tornare in campo. Così, quando è arrivato l’agognato via libera ad un mini torneo senza retrocessioni ma ad adesione volontaria, alcune formazioni hanno preferito non giocare, altre, come il S. Martino o lo Schio, hanno rivoluzionato la rosa, i primi per cercare il salto di categoria, i secondi per testare le giovani leve in vista del nuovo anno. I veronesi così hanno strappato un pass per la categoria superiore, i giallorossi hanno invece ceduto temporaneamente i calciatori più titolati, gran parte dei quali sono però rientrati alla base in questa stagione. Un inizio tribolato per gli scledensi che hanno perso nelle prime giornate ben due allenatori e che devono ritrovare una unità di gruppo che forse anche i rivolgimenti degli ultimi mesi ha un po’ minato. Le altre vicentine si sono buttate con entusiasmo nella nuova avventura, il Montecchio naviga nelle zone alte ed ha costruito come sempre una rosa ambiziosa con il giusto mix di esuberanza giovanile ed esperienza. La Virtus Cornedo, da molti accreditata come l’outsider di questo campionato, ad inizio torneo sta ancora mettendo a punto i meccanismi di un organico che potrà sicuramente dire la sua. Il Camisano, a fari spenti, ha formato un gruppo solidissimo e il certificato di qualità l’hanno dato le prime giornate del torneo che vedono i biancoazzurri lottare alla pari con le corazzate del girone B. Stupisce invece la partenza a rilento del Bassano, forse arrugginito dalla sosta ma che aveva già fatto intravedere qualche crepa, se non nel gioco almeno nella personalità, durante il mini torneo della scorsa primavera dove, a dire la verità, era stato anche molto sfortunato. La truppa di Maino comunque, per blasone e capacità tecnico-tattiche, resta tra quelle da battere anche perché, incrociando le dita, questa volta la battaglia dovrebbe svolgersi sulla lunga distanza delle 26 partite. Difficile in un torneo così lungo che i valori non vengano a galla.

Federico Ballardin