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Bassano 1903

Bassano, vertice con obie ivo dichiarato

Tre sganassoni nei denti nelle prime cinque giornate di campionato e una precocissima eliminazione dalla Coppa Italia dopo un girone trionfale che aveva fatto balenare orizzonti di gloria. Non è esattamente così che il Bassano si era immaginato l’avvio di torneo alla luce degli importanti investimenti estivi compiuti da una proprietà munifica e appassionata a cui la città e il popolo giallorosso non finirà mai di dire grazie per aver fatto ripartire il calcio nel territorio in un nanosecondo, evitando che il pallone venisse cancellato dalla carta geografica della zona, dopo che la famiglia Rosso aveva scelto Vicenza per allargare le proprie ambizioni sportive.. In primis una formazione nuova di zecca, rifatta ex novo in estate e bisognosa di tempo per un naturale processo di assemblaggio se non fosse che purtroppo di tempo nel football non ce n’è e la classifica chiama solleciti risultati. In secundis l’impressionante sequenza di infortuni, specie nel reparto difensivo che hanno impedito alla ciurma di Maino di impermeabilizzare la terza linea, ovvero le fondamenta di qualunque squadra che intenda puntare in alto. Senza una retroguardia stabile e costretta a continui aggiustamenti per fare fronte alle pesanti defezioni di capitan Pellizzer, di Rizzon e di Rosina. Anche se essere arrivati sino a fine ottobre senza aver mai potuto schierare l’assetto al completo o comunque l’undici titolare è un’attenuante mica da poco. Sia chiaro: il favorito della vigilia è e resta il Giorgione che infatti sta rispettando i pronostici di agosto, tuttavia, Bassano è stato collocato dagli addetti ai lavori subito dietro i castellani, al pari dei padovani dell’Arcella e del Calvi Noale che invece si è sorprendentemente inabissato quasi subito. Lecito allora attendersi dal club di via Piave quantomeno un piazzamento tra le prime tre al termine della regular season per potersi poi giocare il balzo in serie D nella bagarre dei playoff. Peraltro i massicci investimenti di luglio impongono un determinato ruolino di marcia a cui Bassano non si può sottrarre. “L’impegno dei ragazzi è totale e impagabile – sostiene il tecnico Checco Maino – giocando in una piazza come questa dobbiamo essere pronti a convivere con una pressione nettamente superiore a quella delle altre rivali di categoria”. Il presidente Fabio Campagnolo, primo artefice della rinascita istantanea della società condotta in tre anni dalla Prima Categoria a un’Eccellenza di prima fascia allarga il concetto. “Siamo più che mai convinti di avere attrezzato un organico con dei precisi valori tecnici e pure umani che per noi sono imprescindibili. Considero il Bassano una grande famiglia e come in ogni famiglia quando c’è un problema lo si risolve stando uniti e aiutandosi reciprocamente ed è quello che faremo noi.