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Guida all'acquisto.

Voglia di fresco in casa. Condizionatori a confronto

Dalla classe energetica al dimensionamento, dagli split agli incentivi fiscali

L’estate è alle porte e chi, memore delle temperature roventi delle passate stagioni calde, è intenzionato a installare un climatizzatore nella propria abitazione o nel luogo di lavoro è bene non aspetti troppo tempo a contattare un installatore. Appena le temperature si alzeranno, infatti, la corsa ai condizionatori farà inevitabilmente allungare i tempi di attesa degli interventi, con i conseguenti disagi per gli utenti. Il primo passo da compiere è quello di rivolgersi a diversi professionisti del settore, per poi mettere a confronto i preventivi e scegliere, così, l’azienda adatta.

Le variabili tra le quali decidere sono, in ogni caso, molteplici ed è il caso di personalizzare la decisione avendo ben chiare le caratteristiche di numerosi modelli in circolazione.

Va da sé, ad esempio, che più la classe energetica è elevata e minori saranno i consumi, a fronte, però, di una spesa iniziale più elevata. Un investimento che si ripagherà nel tempo.

Così, il condizionatore catalogato A+++ costerà un po’ di più rispetto a quelli A+ o A++, che, comunque, sono già a un buon livello rispetto alle versioni inferiori, che sono, invece, da evitare, per non vedere lievitare la bolletta dell’energia.

Meglio ancora se viene proposto dall’installatore un climatizzatore di tipo a inverter, più silenzioso e in grado di ridurre i consumi del 30-40%, perché modula la potenza assorbita a seconda della necessità.

Se, poi, si ha l’esigenza di utilizzare l’impianto non solo per il raffrescamento, ma anche per il riscaldamento nei mesi più freddi, è il caso di optare per un modello alimentato tramite la a pompa di calore, che garantisce un risparmio annuo sul riscaldamento fino al 60%.

Sarà sempre l’installatore esperto a indicare la soluzione più adatta tra la versione mono split e quella dual split. La prima è composta da una singola unità di refrigerazione interna, collegata ad una sola unità esterna. Questi modelli tendono a essere meno rumorosi rispetto a quelli dual split, che sono forniti di due unità di refrigerazione interne, collegate a una singola unità esterna. Ai vantaggi estetici e al minor spazio occupato va aggiunto il maggior risparmio sia in manutenzione che consumi. Inoltre, sul mercato sono disponibili i multi split.

Rivolgendosi a un’azienda specializzata, inoltre, è possibile avere una consulenza anche nel dimensionamento corretto del condizionatore e nella scelta del posizionamento ideale per massimizzare il comfort e le prestazioni energetiche.

Ma, soprattutto, i professionisti possono dare una mano nel consigliare il cliente sulle mosse da compiere per ottenere il beneficio fiscale più elevato.

Molti, infatti, sono gli incentivi ai quali è possibile accedere in materia di condizionamento dell’aria. Si può ricorrere alla tradizionale detrazione fiscale al 50% per le ristrutturazioni oppure, se si scelgono i modelli a risparmio energetico, al classico Ecobonus con detrazione 65%.

Invece, nel caso in cui l’opzione vada per i condizionatori con pompa di calore, vale la pena puntare sul Conto Termico, un incentivo a fondo perduto che copre circa il 50% dell'investimento e che viene erogato via bonifico, solitamente entro 90 giorni dalla conclusione del contratto.

L’ultima alternativa applicabile è quella del superbonus 110%, che, però, è piuttosto complicata da ottenere, dato che è disponibile solo per chi installa il condizionatore insieme a uno dei cosiddetti interventi trainanti - quali isolamento termico, sostituzione di impianti di climatizzazione invernale, riduzione del rischio sismico - e consegue il miglioramento di almeno due classi energetiche dell'edificio.

Sia con le detrazioni tradizionali che col Superbonus, infine, si può cedere il credito fiscale alle banche, ottenendo un immediato vantaggio di liquidità.

I modelli alimentati con la pompa di calore garantiscono la temperatura ideale tutto l'anno