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Proroghe e termini.

Novità in vista per il Superbonus 110%

Bollino di certificazione sopra i 516mila euro

Bonus edilizi, si cambia. La disciplina che regola le agevolazioni in materia di ristrutturazioni e altri incentivi inerenti gli interventi sulle strutture residenziali vede un’ulteriore modifica.

Nella notte di lunedì 9 maggio 2022, infatti, è stato approvato, nelle commissioni Finanze e Industria al Senato, un emendamento al decreto Ucraina. Cosa cambia, in concreto? Che, nel caso di importi superiori a 516 mila euro, la qualifica Soa (Società organismi di attestazione) diventa vincolante per le imprese interessate a effettuare i lavori di riqualificazione su immobili e condomini.

Il testo del decreto, una volta passato al Senato, dovrà essere approvato entro il prossimo 20 maggio La proposta di modifica votata a Palazzo Madama, relativa alle disposizioni che regolano l’operatività dei bonus edilizi, diventerà operativa a partire dal primo gennaio 2023, anche se per i primi sei mesi sarà sufficiente firmare un contratto con una Soa per dare il via al procedimento di attestazione. L’obiettivo dichiarato è quello di estendere la certificazione necessaria per accedere al mercato delle opere pubbliche anche al settore dei lavori privati. L’unica reale differenza rispetto al passato è la soglia di 516 mila euro, al di sotto della quale le ditte e le imprese sprovviste di qualificazione Soa potranno continuare a effettuare gli interventi che beneficiano dei crediti di imposta previsti dai bonus edilizi. Mentre l’obbligo contrattuale si applica solo nel caso di opere che, nel loro complesso, superino i 70 mila euro e si riferiscano solo ai lavori edili.

La certificazione in questione era stata da tempo richiesta dall’Ance, l’associazione dei costruttori, all’interno della quale molti associati sono provvisti del bollino Soa. Al contrario, Confartigianato e Cna non hanno gradito l’emendamento, sostenendo che consista nell’introduzione di un’ulteriore barriera, con il rischio che le piccole e le medie imprese vengano lasciate fuori dalla fetta più consistente dal punto di vista economico dei lavori per i bonus edilizi.

Nel frattempo, solo qualche giorno fa, lo scorso 2 maggio 2022, è finalmente stata approvata la proroga del Superbonus per le unità immobiliari unifamiliari. Il Consiglio dei ministri, infatti, ha deciso, con il decreto “Aiuti”, lo slittamento dei termini al 30 settembre di quest’anno. Fino a prima del 2 maggio, per usufruire del Superbonus fino al 31 dicembre 2022, era necessario provare la realizzazione del 30% dei lavori entro il 30 giugno 2022. La proroga, non eccessivamente consistente, in realtà, è stata determinata per consentire l’assorbimento dei ritardi causati dal rincaro dei prezzi delle materie prime, dalla difficoltà di reperimento di alcuni materiali e dalle incertezze per i cambiamenti della normativa sulla cessione del credito. Come indicato dalla norma, il calcolo del 30% va condotto sull’intervento complessivo. Questo significa che vanno presi in considerazione tutti i lavori, non solo quelli agevolati dal Superbonus.

 

 

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