Terze dosi anticovid e vaccino contro l’influenza stagionale. Questione di giorni e si entrerà nel vivo di questa nuova operazione vaccinale che vedrà impegnati i medici di base nella somministrazione di entrambi i vaccini. Entro fine ottobre, infatti, i dottori di famiglia riceveranno le dosi per l’antinfluenzale e a novembre quelle di anticovid di rinforzo. Chi lo vorrà, quindi, potrà sottoporsi alla doppia somministrazione dal proprio medico. Da alcune settimane, infatti, è stata aperta la possibilità agli ultraottantenni di ricevere la terza dose di anticovid. Questa è anche la fascia d’età interessata dall’antinfluenzale, che si consiglia alle persone dai 60 anni in su e che l’anno scorso è stato somministrato a 180mila veronesi tramite i dottori di base.
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«Le indicazioni di Aifa, Ministero e Regione precisano che anticovid e antinfluenzale possono essere somministrati contemporaneamente e, se possibile dal punto di vista organizzativo, lo faremo», spiega Guglielmo Frapporti, referente provinciale della Federazione medici di medicina generale. «I dottori chiederanno tramite un apposito portale le dosi necessarie. Un fattorino le consegnerà a un medico referente per zona dal quale le ritireranno i colleghi».
La terza dose si riceve su base volontaria e molti assistiti hanno chiesto consigli ai medici in questi giorni. Anche sul tema dell’iniezione contemporanea. «Dal punto di vista sanitario non ci sono rischi e conosciamo ormai bene gli eventuali effetti collaterali di entrambi i vaccini», continua. Tuttavia anche tra i dottori di famiglia, c’è chi si organizza in altro modo, distinguendo le due somministrazioni, più per questioni tecniche.
C’è l’esempio del gruppo di medici di Castel d’Azzano e dintorni che dedicano un giorno per l’anticovid e quattro per l’antinfluenzale: «Il vaccino Pfizer ha bisogno di alcune operazioni che richiedono tempo, come lo sfialamento, mentre l’antinfluenzale no», spiega Franco Bertaso medico del gruppo e referente dello Snami, il sindacato autonomo dei medici di base. «L’anticovid, inoltre, è stato molto chiacchierato, perciò nel caso dovessero insorgere effetti rilevanti alla vaccinazione, somministrando Pfizer e antinfluenzale in giorni diversi potremo distinguere le reazioni e attribuirle o meno all’uno o all’altro vaccino». Bertaso conta di terminare le operazioni dell’antinfluenzale entro novembre. È fiducioso anche dell’adesione delle persone alla terza dose. «La maggioranza parteciperà. La somministrazione agli over 80 è iniziata un po’ in sordina, ma sono molti a chiedere, soprattutto le persone in assistenza domiciliare. C’è comunque tempo per farla».
«Per l’anticovid inizieremo con i pazienti a domicilio, poi passeremo ai sanitari: medici di base con le loro infermiere e segretarie. E poi via via al resto della popolazione», aggiunge Frapporti. L’altro ieri, infatti, è stata aperta la possibilità di prenotazione della terza dose anche a chi ha più di 60 anni. «Ma se una persona con meno di 60 anni vorrà riceverla, potrà chiederla al suo medico non appena avremo certezza sull’arrivo delle dosi», conclude. Ieri tra città e provincia, infine, tra centri vaccinali, farmacie e Aoui, sono state somministrate 2.437 a Verona dosi tra prime, richiami e terze. La popolazione è coperta con almeno una dose per l’83,4 per cento mancano all’appello 137.216 persone. La campagna vaccinale procede con un più 0,1 per cento al giorno, al momento. Avanza la fascia d’età tra i 12 e i 19 anni, la più indietro rispetto alla soglia di sicurezza dell’80 per cento: i giovani sono al 67,5 per cento, li precedono al 77,2 per cento i trentenni e al 78,9 per cento i quarantenni. I ventenni sono invece all’81,2 per cento. .