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LE REAZIONI.

Letta plaude: «Avanti» Alfano: mai senza di noi

Ncd minaccia le barricate: «Siamo indispensabili» Il segretario: «Non ci faranno tornare all'ovile» Il Pd si divide, Fi esulta. M5S: è un'occasione persa
Contestazioni contro Silvio: l'auto di Berlusconi colpita da un uovo
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Contestazioni contro Silvio: l'auto di Berlusconi colpita da un uovo

ROMA
Angelino Alfano e il Nuovo Centrodestra alzano le barricate, Enrico Letta esprime soddisfazione, il Pd è diviso, Scelta Civica è possibilista, chiusura totale dal Movimento 5 Stelle. Queste, in sintesi, le reazioni delle forze politiche all'accordo tra Renzi e Berlusconi.
Particolarmente significativa è quella del premier che, dopo le forti tensioni della vigilia, mostra disgelo e una forte apertura. «L'incontro pare andare nella buona direzione», spiega una nota fatta trapelare da Palazzo Chigi dopo la fine del vertice, «il governo, infatti, è da sempre convinto della necessità di una riforma costituzionale e della legge elettorale che tenga insieme le forze della maggioranza e i principali partiti dell'opposizione». La nota aggiunge poi che Palazzo Chigi «ritiene utile che in questi giorni si stiano accelerando, a partire dall'iniziativa del segretario del Pd, i tempi di un processo riformatore assolutamente necessario» e in tal senso «è fondamentale che già prima delle elezioni europee (25 maggio ndr) si arrivi ad avere una nuova legge elettorale e le prime due letture della riforma costituzionale sul titolo V e sulla fine del bicameralismo paritario».
Ma ci sarà da fare i conti con i partiti minori che minacciano battaglia, a cominciare dal Ncd con il segretario Alfano che ha tuonato contro l'intesa Renzi-Cavaliere: «Si scordino di fare la legge elettorale senza di noi e si scordino anche di farla contro di noi». «Siamo indispensabili», ha aggiunto e, criticando di fatto le ipotesi di una norma che spigerebbe a fare due coalizioni, ha precisato: «È inutile che ci inducano, per legge, a tornare all'ovile perché non torniamo indietro!». Insomma, nessuna intenzione di rientrare nell'orbita di Forza Italia. Duro anche il commento di Maurizio Lupi: «È inaccettabile che due partiti decidano di eliminare per legge gli altri».
Scelta Civica è in allarme ma prende tempo. «Aspettiamo di vedere il testo», ha detto Stefania Giannini, «in ballo non c'è la difesa dei piccoli partiti ma le vere riforme e la governabilità che servono all'Italia». Nel Pd si registrano le solite divisioni. La minoranza bersaniana contesta a Renzi sia il metodo adottato per arrivare alla proposta di una nuova legge elettorale senza coinvolgere prima la maggioranza, sia il modello scelto visto che Bersani e i suoi sono per il doppio turno. Ma la maggioranza che fa capo al nuovo segretario, invece, esulta. «Renzi», hanno sottolineato in tanti, «è riuscito in poco più di un mese a fare ciò che veniva rinviato da almeno sette anni».
Critico il M5s con Lorenzo Battista che parla di «occasione persa» e Luigi Di Maio che respinge la proposta di «riformare la legge insieme ad un condannato» e invita Renzi a «discutere in Parlamento evitando incontri in stanze segrete che servono solo a riesumare Berlusconi». La Lega Nord si dice pronta ad un confronto anche se definisce «un inciucio» l'incontro tra il leader Pd e l'ex premier. Entusiasta, ovviamente, Fi con Daniele Capezzone che parla di «nascita della Terza Repubblica» e Maria Stella Gelmini di una «intesa non contro qualcuno ma per costruire un passaggio nuovo in cui la politica smette di essere un terreno di scontri e litigi per diventare luogo di costruzione del futuro».