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Il conflitto

Guerra Russia-Ucraina, aggiornamenti giorno per giorno/ FEBBRAIO 2023

Ucraina, Onu: una risoluzione per la pace e isolare Mosca

28 FEBBRAIO - IN MOLDAVIA CENTINAIA DI FILORUSSI TENTANO DI IRROMPERE NELLA SEDE DEL GOVERNO

Aggiornamento ore 20.30

Centinaia di manifestanti del partito filorusso Sor sono scesi in piazza a Chisinau, capitale della Moldavia, chiedendo le dimissioni del governo della presidente Maia Sandu e le elezioni anticipate. Una parte del corteo - scrivono media moldavi, tra cui Newsmaker - ha cercato di fare irruzione nella sede del governo: dopo essere stati fermati dalla polizia, i dimostranti si sono diretti verso il municipio della città. Alcuni di loro sono stati arrestati a seguito delle tensioni. «Chiediamo elezioni anticipate. Il governo deve pagare le bollette delle persone che sono aumentate più volte per colpa delle autorità. Chiediamo anche che venga osservata la neutralità, come è scritto nella costituzione, in modo che il nostro Paese non sia trascinato in operazioni di guerra» ha detto Vadim Fotescu, un parlamentare di Sor.

Secondo il Partito d’Azione e Solidarietà, al governo, le manifestazioni sono un tentativo di «destabilizzare la situazione del Paese». La protesta, con manifestanti arrivati da tutto il Paese, è stata organizzata dal Movimento per il popolo, che riunisce diverse organizzazioni fra cui appunto il partito Sor. Le forze russe del distretto aereo occidentale, di cui fa parte San Pietroburgo, hanno compiuto oggi un'esercitazione, facendo alzare in volo i caccia per identificare e intercettare un obiettivo fittizio. Lo annuncia il ministero della Difesa, citato dalle agenzie russe. Dovrebbe essere questo il motivo della chiusura dello spazio aereo su San Pietroburgo, anche se il ministero non lo chiarisce.

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L’esercito ucraino ha respinto 60 attacchi russi in cinque aree nel nord-est e nell’est del Paese nelle ultime 24 ore: lo ha reso noto lo Stato Maggiore delle Forze Armate di Kiev nel suo aggiornamento quotidiano della situazione sul campo di battaglia. Lo riporta il Kyiv Independent. Gli attacchi sono stati respinti vicino a Kupiansk, nella regione di Kharkiv, e nei pressi di Lyman, Bakhmut, Adviika e Shakhtarsk, nel Donetsk. Inoltre, nelle ultime 24 ore le truppe russe hanno effettuato otto attacchi missilistici, 32 raid aerei ed hanno lanciato oltre 85 attacchi con sistemi missilistici a lancio multiplo.

Le forze russe hanno anche bombardato gli insediamenti di Tymonovychi e Berylivka nella regione di Chernihiv; Starykove, Brusky, Buvalyne, Kruzhok, Manukhivka, Atynske, Porozok nella regione di Sumy; e Chervona Zoria, Veterynarne, Strilecha, Hatysche, Vovchansk e Vovchanski Khutory nella regione di Kharkiv. Da parte sua, l’aeronautica ucraina ha abbattuto 11 droni Shaded di fabbricazione iraniana e un drone Zala di fabbricazione russa. «Siamo preoccupati che la Cina stia considerando di inviare armi alla Russia», ha detto intanto il portavoce del dipartimento di Stato americano, Ned Price, in un briefing con la stampa ribadendo tuttavia la convinzione di Washington che questo non sia anacora avvenuta. «Pechino ha tuttavia fornito altre forme di aiuto a Mosca nella sua guerra contro l’ Ucraina ed non è stata un attore trasparente», ha sottolineato.

 

27 FEBBRAIO - MASSICCIO ATTACCO RUSSO CON DRONI SU KHMELNYSKYI. ZELENSKY: «LA CRIMEA È LA NOSTRA TERRA, RIPRISTINEREMO LA PACE»

Un massiccio attacco è stato lanciato dall’esercito russo, con droni iraniani Shahed e razzi, nella notte e fino a questa mattina contro la città dell’ Ucraina occidentale Khmelnytskyi: un civile è rimasto ucciso e altri quattro feriti. Lo riportano i media ucraini.

«Un altro massiccio attacco terroristico contro la comunità di Khmelnytskyi. Questa volta il nemico ha usato droni. Finora sappiamo di un morto e 4 feriti», ha detto il sindaco di Khmelnytskyi, spiegando che numerosi edifici residenziali sono stati colpiti e sono scoppiati incendi. Le unità militari ucraine hanno abbattuto 11 droni. «Nove anni fa iniziava l’aggressione russa in Crimea. Ripristineremo la pace nella Penisola. Quella è la nostra terra», ha scritto il presidente ucraino Zelesnky su Telegram. Il dipartimento di Stato americano rimarca: «Non riconosceremo mai la presunta annessione russa». Pressing del presidente della commissione per gli affari esteri della Camera Usa, Michael McCaul, su Biden per fornire armi più avanzate all’Ucraina, come i jet o missili a lungo raggio, annunciando che il Congresso intende prendere provvedimenti in merito.

 

25 FEBBRAIO - BIDEN, AVVERTII XI DEI RISCHI IN CASO DI AIUTO ALLA RUSSIA

Joe Biden ha avvertito il presidente cinese Xi Jinping dei rischi che la Cina avrebbe corso nel caso avesse deciso di aiutare la Russia nella sua guerra contro l’ Ucraina. «Ho avuto con lui una lunga conversazione sull’argomento quest’estate», ha rivelato il presidente americano ai giornalisti al seguito alla Casa Bianca.

«Gli ho detto che non era una minaccia ma un semplice dato di fatto: in Russia se ne sono andate 600 compagnie straniere dopo che hanno visto quello che era successo», ha detto Biden sottolineando di aver avvertito Xi «di stare attento se è vero che il futuro della Cina dipende dagli investimenti occidentali». Il presidente americano ha anche rilasciato in un’intervista esclusiva a Abc news: «L’ Ucraina per ora non ha bisogno dei jet F16», ha detto. «Per il momento lo escludo», ha aggiunto a proposito dell’ipotesi di inviare jet da combattimento a Kiev.

Rispondendo ad una domanda se questo significhi «mai», il presidente americano ha risposto che «non è possibile stabilire esattamente di che cosa avrà biosgno l’ Ucraina per difendersi in futuro». «Ma al momento, secondo le valutazioni del nostro esercito, non c’è nessuna ragione per inviare gli F16». Da Mosca, intanto, non c’è stato alcun commento in occasione ieri (24 febbraio) dell’anniversario della "operazione speciale", come viene chiamata in Russia l’invasione dell’ Ucraina, né una celebrazione: un fatto che, secondo il think-tank Usa Institute for the Study of War (Isw), tradisce la coscienza che gli obiettivi bellici russi sono falliti. Il commento di Isw è citato da vari media. Secondo gli esperti di Isw, infatti, la Russia «non è riuscita a conseguire nessuno degli obiettivi dichiarati e non è riuscita a guadagnare sufficiente terreno dal luglio del 2022».

 

24 FEBBRAIO - DALLA CINA INVITO FORMALE A COLLOQUI PACE, NO A RICORSO ARMI NUCLEARI

«L'Ucraina ha ispirato e unito il mondo» e «non si fermerà fino a quando gli assassini non saranno assicurati alla giustizia»: lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr in un discorso trasmesso sui social in occasione del primo anniversario dell’invasione russa. «Il mondo ha visto di cosa è capace l’ Ucraina. Sono i nuovi eroi. I difensori di Kiev, i difensori dell’Azovstal. Le imprese realizzate da intere città. Karkhiv, Chernihiv, Mariupol, Kherson, Mykholaiv, Gostomel, Volnovalka, Bucha, Irpin, Okhtyrka: città eroiche. Le capitali dell’invincibilità», ha detto Zelensky.

Intanto la Cina ha invitato Russia e Ucraina a tenere colloqui di pace e ha rifiutato qualsiasi ricorso alle armi nucleari. La posizione cinese è stata esplicitata in un documento in 12 punti pubblicato oggi, nel primo anniversario dell'inizio del conflitto. «Tutte le parti dovrebbero sostenere Russia e Ucraina affinché lavorino nella stessa direzione e riprendano il dialogo diretto il prima possibile» per una «soluzione pacifica», ha affermato il ministero degli Esteri cinese. Il documento pubblicato oggi si intitola «La posizione della Cina sulla soluzione politica della crisi ucraina» e nelle sue pagine la Cina afferma che «le armi nucleari non devono essere utilizzate e la guerra nucleare non deve essere intrapresa. La minaccia o l'uso di armi nucleari deve essere contrastata», secondo la posizione cinese.

 

23 FEBBRAIO - OGGI AL VOTO ALL'ONU LA RISOLUZIONE DI PACE. MOSCA: «KIEV PREPARA ATTACCO ARMATO ALLA TRANSNISTRIA»

Aggiornamento ore 16

Il fatto che Pechino «abbia iniziato» a parlare della guerra in Ucraina «non è negativo»: lo ha detto il presidente del Paese attaccato dalla Russia, Volodymyr Zelensky, dopo aver incontrato a Kiev il premier spagnolo Pedro Sanchez. «Ci piacerebbe riunirci con la Cina, è negli interessi dell’Ucraina», ha aggiunto Zelensky in una conferenza stampa trasmessa da media iberici. Il presidente ucraino ha anche detto che bisogna coinvolgere più Paesi possibili «nell’equazione della pace» rispetto al conflitto in corso, aggiungendo però di non aver avuto accesso, per ora, a un eventuale piano cinese in questo senso.

«Dopo che avremo visto il piano nei dettagli, potremmo parlare», ha sostenuto. Aggiornamento ore 10 «Kiev sta preparando una provocazione armata contro la Transnistria», ha affermato il ministero della Difesa russo su Telegram, citato da Ria Novosti. «Secondo le informazioni disponibili, nel prossimo futuro il regime di Kiev sta preparando una provocazione armata contro la Repubblica Moldava transnistriana che sarà condotta dalle Forze Armate ucraine, anche con il coinvolgimento della formazione Azov», ha dichiarato il ministero. «Come pretesto per l’invasione, Kiev ha in programma di organizzare una offensiva dal territorio della Transnistria. I sabotatori indosseranno uniformi militari russe», ha detto il dipartimento.

La Moldavia ha però smentito le affermazioni della Russia secondo cui l’Ucraina starebbe pianificando un’azione militare contro la Transnistria, regione separatista filo-Mosca. Lo riporta la Cnn. «Le autorità statali non confermano le informazioni diffuse questa mattina dal Ministero della Difesa russo», si legge in un messaggio sul canale Telegram ufficiale del governo moldavo

 

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Alla vigilia dell’anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina all’Onu andrà al voto una nuova risoluzione a favore della pace, dalla quale si attende un massiccio sostegno a Kiev. Il documento invoca una «pace globale, giusta e duratura in Ucraina in linea con i principi della Carta Onu», ha ricordato il ministro degli Esteri Antonio Tajani intervenendo tra i primi in assemblea e abbracciando il suo omologo ucraino Kuleba alla fine del suo discorso. Il ministro ha riaffermato l’unità del governo su questo tema, esortando a raddoppiare gli sforzi diplomatici per una soluzione del conflitto. Tuttavia la Lega frena sul nuovo invio di armi a Kiev, mentre persistono tensioni sulle parole di Berlusconi sulla guerra e la reazione di Zelensky.

Vladimir Putin intanto minaccia la Moldavia e rilancia l’asse con la Cina, revocando un decreto del 2012 sulla Transnistria, poi riceve al Cremlino Wang Yi, inviato del presidente cinese Xi Jinping, mentre la Duma ha approvato la sospensione del New Start. Biden da Varsavia rassicura i leader dei Paesi dell’est della Nato. ’Siete in prima linea, vi difenderemo', ha detto, affermando di non credere che 'Putin stia per usare l’arma nucleare'. Tuttavia - ha aggiunto - sospendere il trattato Start è stato un «atto irresponsabile» e «un grave errore».

 

22 FEBBRAIO - IL TEST RUSSO DURANTE LA VISITA DI BIDEN E LA MOLDAVIA

La Russia ha effettuato un test di un missile balistico intercontinentale - SARMAT, soprannominato Satana II - che sembra essere fallito lunedì, nel momento in cui il presidente Joe Biden stava per arrivare in Ucraina, secondo due funzionari Usa vicini al dossier. Lo riporta la Cnn. La Russia ha notificato in anticipo agli Stati Uniti il lancio attraverso le linee di deconfliction. Un altro funzionario ha affermato che il test non ha rappresentato un rischio per gli Usa e che non è considerato un’escalation. Il presidente Putin non ha fatto alcun riferimento al lancio nel discorso di ieri.

Il SARMAT trasporta testate nucleari. Intanto il presidente russo Vladimir Putin ha revocato un decreto del 2012 che in parte sosteneva la sovranità della Moldavia nell'ambito delle politiche sul futuro della Transnistria, regione separatista sostenuta da Mosca che confina con l' Ucraina e dove la Russia ha truppe. Lo riporta il Guardian. Il decreto, che comprendeva una componente moldava, delineava la politica estera russa di 11 anni fa che presupponeva relazioni più strette con Ue e Usa. La revoca è stata pubblicata sul sito del Cremlino e afferma che la decisione è stata presa per "garantire gli interessi russi in relazione ai cambiamenti nelle relazioni internazionali".

 

21 FEBBRAIO - MELONI A KIEV, PUTIN MINACCIA

La Russia ha deciso di sospendere la partecipazione all'accordo New Start sulla riduzione delle armi nucleari siglato con gli Stati Uniti nel 2010. Lo ha annunciato il presidente russo, Vladimir Putin, nel discorso alla nazione pronunciato a Mosca e durato circa due ore. Intanto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni è a Bucha, uno dei luoghi dei massacri di civili perpetrati a marzo dello scorso anno da parte dell’esercito russo in Ucraina. La premier visiterà la chiesa ortodossa di Sant’Andrea e depositerà una corona di fiori per le vittime nelle fosse comuni. «Può contare sull’Italia, siamo con voi dall’inizio e lo saremo fino alla fine. Avete tutto il nostro il supporto. Non siete soli». Lo ha detto la presidente del consiglio Gorgia Meloni, alle autorità ucraine durante la visita a Bucha.

 

21 FEBBRAIO - MELONI OGGI A KIEV. TELEFONATA CON BIDEN PER IL SOSTEGNO ALL'UCRAINA

Nella tarda serata di ieri il presidente degli Stati Uniti Joe Biden è decollato dall’aeroporto di Rzeszow di rientro dalla visita a sorpresa al presidente Volodymyr Zelensky a Kiev. Quando Biden è arrivato a Rzeszow era da poco atterrata da Varsavia la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Per lasciare l’aeroporto alla volta del confine tra Polonia e Ucraina la delegazione italiana ha atteso che l’aereo presidenziale Usa ripartisse alla volta di Varsavia. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto un colloquio telefonico con Biden. Il presidente Usa ha chiamato Meloni appena rientrato in Polonia, dopo la visita a sorpresa a Kiev.

I due leader hanno discusso del loro stretto coordinamento in corso sul sostegno all’Ucraina, compresa l’assistenza in materia di sicurezza, economica e umanitaria. Il presidente Joe Biden «non vede l’ora di dare il benvenuto» alla premier Giorgia Meloni a Washington «quando i loro programmi (di lavoro, ndr) saranno allineati». Lo rende noto la Casa Bianca dopo la telefonata tra i due leader. La Casa Bianca ha confermato che nella loro telefonata i due leader «hanno discusso del loro stretto coordinamento in corso sul sostegno all’Ucraina, compresa l’assistenza di sicurezza, economica e umanitaria».

 

20 FEBBRAIO - BIDEN A SORPRESA A KIEV: «UN ANNO DOPO, KIEV E L'UCRAINA STANNO IN PIEDI. LA DEMOCRAZIA RESISTE»

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden è arrivato a Kiev in una visita a sorpresa prima dell’anniversario dell’invasione. Lo mostrano immagini diffuse sui social. Le immagini riprendono il presidente Usa insieme al presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel centro di Kiev vicino alla cattedrale di San Michele. «Un anno dopo, Kiev e l’ Ucraina stanno in piedi. La democrazia resiste»: lo ha detto il presidente Usa Joe Biden incontrando Zelensky al palazzo presidenziale di Kiev. «Presidente Biden, benvenuto a Kiev, la sua visita è un segnale estremamente importante per tutti gli ucraini». Lo ha scritto il presidente ucraino Zelensky su Telegram postando una foto con Joe Biden.

 

ORE 8 - ZELENSKY: «PIÙ FORTI DI UN ANNO FA. GRATO ALL'ITALIA. BERLUSCONI? GLI MANDEREMO ANCHE NOI DELLA VODKA»

«Siamo più forti di un anno fa. I russi invece sono più deboli». Lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, che alla vigilia dell’incontro con la premier Giorgia Meloni, si è fatto intervistare dal Corriere della Sera, da Repubblica e da Il Sole 24 Ore. «Noi combattiamo per difendere le nostre case, abbiamo scelto l’Europa, Vogliamo difendere la democrazia e la nostra libertà» ha aggiunto.

Secondo il leader ucraino il premier francese Macron perde tempo a cercare un dialogo con Putin: «Sono arrivato alla conclusione per cui non siamo in grado di cambiare l’atteggiamento russo. Se hanno deciso di isolarsi nel segno della ricostruzione del vecchio impero sovietico non possiamo farci nulla» ha detto. Oltre a ritenersi convinto che Giorgia Meloni saprà tenere unito il Paese nella posizione a favore dell’ Ucraina, ha detto che «con Meloni ci siamo appena visti a Bruxelles e sono felice di accoglierla in Ucraina. Sono molto grato all’Italia per la scelta di mandarci armi sia per la difesa antiaerea che per le artiglierie. Ci attendiamo la piena cooperazione dell’Europa e siamo certi che ne diventeremo membri, anche perché stiamo ripulendoci dai nostri oligarchi e dalla corruzione interna. Per noi è fondamentale non perdere il sostegno italiano e di nessun altro Paese, che abbiamo coltivato con grande sforzo contro l’intensa campagna di disinformazione del Cremlino negli ultimi anni. Giorgia è una donna forte che può tenere compatto il governo» A chi gli chiedeva poi un giudizio sulle parole di Silvio Berlusconi, Zelensky ha detto: «Ho sentito le dichiarazioni di Berlusconi. Non lo conosco personalmente, forse dovrei mandargli qualcosa... Non so, che cosa gli posso regalare? Vodka? Ho una buona vodka. Se una cassa di vodka è abbastanza per portare Berlusconi dalla nostra parte, allora risolveremo finalmente questo problema».

 

19 FEBBRAIO - SVOLTA DELLA CINA CINA: PRESTO UNA INIZIATIVA DI PACE PER L'UCRAINA

La Cina lavora alla pace in Ucraina, mentre continua ad attaccare gli Stati Uniti e minacciare Taiwan. A Monaco, alla seconda giornata dei lavori della conferenza sulla sicurezza, il capo della diplomazia del Partito comunista cinese Wang Yi porta un messaggio controverso, che ha fatto drizzare le antenne a tutti: «La guerra in Ucraina deve finire». Un messaggio accolto con estrema cautela da Washington. Pechino - alleata di Mosca ma dall’inizio restia ad abbracciare la mossa di Vladimir Putin - sembra aver deciso di far pesare la sua influenza e annuncia che proporrà una sua iniziativa per superare la crisi che sta riportando il mondo ai tempi della guerra fredda.

E mentre si attende il discorso del presidente Xi Jinping in vista dell’anniversario dell’invasione russa, il suo inviato a Monaco ha chiarito: «Siamo dalla parte del dialogo, la pace deve avere una chance», anche perchè «si deve evitare un disastro nucleare». A quasi un anno dall’inizio della guerra, per gli Stati Uniti non ci sono più dubbi che la Russia in Ucraina abbia commesso crimini contro l’umanità e per questo deve essere punita. Un annuncio formale, il primo, da parte della vice presidente americana Kamala Harris arrivato alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco dopo un’indagine approfondita avviata dal dipartimento di Stato in seguito ai massacri di Mariupol e Bucha. «Abbiamo esaminato le prove, conosciamo le leggi. Non c’è alcun dubbio che la Russia abbia commesso crimini contro l’umanità», ha accusato la numero due dell’amministrazione Biden assicurando che «tutti coloro che hanno perpetrato» questi atti orribili «e i loro complici saranno perseguiti».

Intanto il conflitto prosegue. I russi hanno lanciato un attacco missilistico contro la città di Druzhkivka, nel Donetsk, distruggendo almeno due grattacieli. Non si ha per il momento notizia di vittime, ha riferito il governatore dell’oblast, Pavlo Kyrylenko citato da Ukrainska Pravda. «Druzhkivka è una città relativamente lontana dalla linea del fronte, ma è costantemente soggetta a attacchi missilistici da parte delle forze terroristiche russe», ha scritto su Telegram Kyrylenko.

 

18 FEBBRAIO- VERTICE EUROPEO A MONACO, PROVA DI COMPATTEZZA PER I LEADER. ZELENSKY: «SIAMO IL MONDO LIBERO»

Prova di compattezza dei leader europei a Monaco di Baviera per la Conferenza sulla Sicurezza con il focus dedicato all’ Ucraina. «Siamo il mondo libero. Dobbiamo vincere contro Golia», ha detto il presidente ucraino Zelensky intervenendo in collegamento video. «Chi può mandare tank all’ Ucraina lo faccia adesso», ha detto il cancelliere tedesco Olaf Schoz, mentre Macron ha detto che «non è il momento del dialogo con Putin». Presenti il segretario Nato Stoltenberg e il capo della diplomazia del Partito comunista cinese Wang Yi, che ieri ha incontrato il ministro Tajani. La Gran Bretagna propone un cambiamento del Trattato Atlantico della Nato per proteggere l’ Ucraina da una futura aggressione russa, garantendo a Kiev un sostegno «a lungo termine».

 

17 FEBBRAIO - LA CINA: «IN UCRAINA CERCARE SOLUZIONE ACCETTABILE PER TUTTI»

Il coinvolgimento dei paesi della Nato nel conflitto in Ucraina è massimo: lo ha dichiarato la portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova durante un briefing, come riporta la Tass. «I Paesi della Nato stanno facendo gli innocenti, cercando di dimostrare che non sono parte del conflitto (ucraino, ndr). Il coinvolgimento (dei Paesi della Nato) è massimo, hanno svolto attività provocatorie per molti anni. Ora controllano direttamente la leadership del regime di Kiev».

Intanto interviene anche il capo della diplomazia del Partito comunista cinese, Wang Yi. «Di fronte a una situazione complicata come quella della guerra in Ucraina bisogna insistere per trovare una soluzione accettabile per tutti», ha detto nel colloquio avuto ieri a Roma con il ministro degli Esteri Antonio Tajani. «Quello che la Cina ha sempre fatto è di promuovere la pace e i negoziati», ha affermato Wang, secondo una nota della diplomazia cinese diffusa nella notte. Quanto più complicata è la situazione, «tanto più è necessario insistere negli sforzi politici e diplomatici per trovare una soluzione accettabile per tutte le parti».

 

16 FEBBRAIO - ALLARME ANTIAEREO SULL'UCRAINA: ESPLOSIONI A DONETSK, POLTAVA E LEOPOLI

La Nato incrementerà la produzione di munizioni per sostenere l’impegno bellico dell’Ucraina. Von der Leyen annuncia un nuovo pacchetto di sanzioni Ue contro Mosca per 11 miliardi. Secondo il Financial Times, «i russi stanno ammassando caccia ed elicotteri al confine per sostenere la nuova offensiva di terra» contro l’Ucraina. L’Occidente sta raggiungendo «il punto di non ritorno», minaccia intanto Lavrov. È di tre morti e 11 feriti il bilancio finale delle vittime dell’attacco missilistico russo di ieri a Pokrovsk, nell’ oblast ucraino di Donetsk. Lo rendono noto le autorità locali citate dal Kyiv Independent, specificando che quattro condomini e una scuola sono stati danneggiati dall’attacco.

Intanto nelle ultime ore esplosioni sono state udite a Kremenchuk nell’ oblast di Poltava, nell’Ucraina centrale, durante l’allarme in corso nel Paese. Lo ha riferito il sindaco di Kremenchuk, Vitalii Maletskyi, in un post su Telegram, stando al Kyiv Independent. Maletskyi ha anche avvertito di una «maggiore minaccia di un attacco missilistico» e ha esortato i residenti a rimanere nei rifugi. Le forze russe hanno colpito stanotte anche infrastrutture critiche nell’oblast ucraino di Leopoli. Lo riferiscono le autorità locali su Telegram, citate dal Kyiv Independent. Non ci sono vittime, secondo il governatore regionale Maksym Kozytskyi. I vigili del fuoco sono riusciti a spegnere un incendio causato dall’attacco.

La Russia sta subendo pesanti perdite durante il suo assalto continuato alla città di Bakhmut, nell’oblast orientale ucraino del Donetsk. Lo affermano le autorità di Kiev, citate dai media ucraini. Il gruppo mercenario privato Wager e agli altri i gruppi militanti sostenuti dalla Russia attivi nell’Ucraina orientale stanno perdendo fino all’80% di alcune delle loro unità d’assalto, ha dichiarato il viceministro della Difesa ucraino Hanna Malyar su Telegram.

 

15 FEBBRAIO - ALLARME PER LA NUOVA OFFENSIVA DI MOSCA, GLI USA VALUTANO LA POSSIBILITÀ DI INVIARE ARMI IRANIANE

SEQUESTRATE Cresce l’allarme per una nuova imminente offensiva russa su larga scala. Mosca avrebbe iniziato a dispiegare navi e sottomarini con armi nucleari tattiche nel Mar Baltico e starebbe ammassando caccia al confine con l’Ucraina, secondo fonti d’intelligence. L’esercito americano sta valutando la possibilità di inviare all’ Ucraina migliaia di armi sequestrate e più di un milione di munizioni che si ritiene fossero destinate ai miliziani sostenuti dall’Iran nello Yemen: lo scrive in esclusiva il Wall Street Journal citando dirigenti americani ed europei. Si tratterebbe di un passo senza precedenti che aiuterebbe Kiev a combattere le forze russe.

Dirigenti Usa hanno riferito che stanno cercando di inviare all’ Ucraina più di 5.000 fucili d’assalto, 1,6 milioni di munizioni per armi leggere, un piccolo numero di missili anticarro e più di 7.000 micce di prossimità sequestrate negli ultimi mesi al largo della costa dello Yemen da contrabbandieri sospettati di lavorare per Iran. L’inedita mossa aprirebbe un nuovo canale per aumentare la potenza di fuoco a cui gli Usa e i suoi alleati potrebbero attingere mentre faticano a soddisfare il bisogno di supporto militare dell’ Ucraina alla vigilia del secondo anno di guerra. Il Ppe scarica intanto Berlusconi per le dichiarazioni su Zelensky: «L’Ucraina è la vittima e non cederemo alla narrazione di Putin».

 

14 FEBBRAIO- KIEV: «BERLUSCONI BACIA LE MANI INSANGUINATE DI PUTIN». AEREI RUSSI SOPRA I CIELI DELLA POLONIA

«Berlusconi bacia le mani insanguinate di Putin». Le parole del capo di Forza Italia sul conflitto in Ucraina vanno oltre gli imbarazzi interni alla maggioranza di governo e diventano un caso internazionale, con Kiev che alza i toni e contrattacca. Le accuse «insensate» al presidente Volodymyr Zelensky di essere di fatto responsabile dell’aggressione russa «sono un tentativo di dimostrare la sua lealtà al dittatore russo», così come fece nel 2010 con Gheddafi, ha accusato il portavoce del ministero degli Esteri ucraino, Oleg Nikolenko, postando su Facebook una foto dell’ex premier con il colonnello libico.

Berlusconi «diffonde la propaganda russa, incoraggiando Mosca a continuare i suoi crimini»: la sua è «una responsabilità politica e morale», ha quindi sentenziato Kiev che continua, tuttavia, a riporre la propria fiducia nella premier Giorgia Meloni, «che ha riaffermato l’incrollabile sostegno all’Ucraina». E con Meloni influenzata - la premier ha annullato tutti gli impegni - è stato il suo fedelissimo Francesco Lollobrigida a sancire la presa di distanza dal Cavaliere a nome dell’ «intero governo», che «non condivide le sue parole».

Nella notte tre aerei da guerra russi sono stati intercettati nello spazio aereo della Polonia, secondo media che citano i Paesi Bassi. I velivoli «si sono avvicinati all’area di responsabilità polacca della Nato provenendo da Kaliningrad», ha dichiarato il dicastero nederlandese spiegando che otto suoi F-35 olandesi sono di stanza in Polonia questo mese e il prossimo. La formazione aerea russa era formata da «tre velivoli: un Ilyushin IL-20M Coot-A scortato da due Flanker Su-27», ha specificato il Ministero della Difesa dei Paesi Bassi.

 

13 FEBBRAIO - MOSCA: «GUADAGNATI 2 KM A OVEST IN 4 GIORNI». ZELENSKY: «ESTENDERE LE SANZIONI AL NUCLEARE RUSSO»

La Russia afferma che le sue truppe hanno guadagnato 2 chilometri di territorio a ovest in pochi giorni lungo la linea del fronte in Ucraina: lo riporta il Guardian, che cita media russi. Secondo una dichiarazione del comandante del distretto militare centrale, le forze russe hanno sfondato le difese ucraine e sono riuscite ad avanzare di diversi chilometri in profondità, spostando la linea del fronte di 2 chilometri a ovest in quattro giorni. Gli ucraini minano i territori che abbandonano, ha aggiunto il comandante, sottolineando che questo rende problematica l’avanzata sia per le attrezzature sia per i soldati. Non sono stati forniti dettagli su quale parte dell’ampia linea del fronte, che comprende diverse regioni ucraine a sud e ad est del Paese, si sia spostata.

Una persona è stata uccisa la notte scorsa nella regione di Kherson, nell’Ucraina meridionale, dopo che le forze russe l’hanno bombardata cinque volte: lo riporta l’emittente statale ucraina Suspilne. Nella giornata di ieri, secondo il governatore della regione Pavlo Kyrylenko, un civile è morto e un altro è rimasto ferito in seguito agli attacchi russi. Lo riporta il Kyiv Independent. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto di allargare le sanzioni globali all’industria nucleare russa, a causa della guerra in Ucraina.

«C’è un altro passo di sanzioni del nostro stato contro l’industria nucleare dello stato terrorista. Con il mio decreto, ho attuato la decisione del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale di imporre sanzioni a 200 persone che lavorano per l’industria nucleare russa», ha detto Zelensky nel suo discorso serale riportato da Ukrinform, ricordando la decisione di Kiev di sanzionare 199 russi e un ucraino, Yuriy Chernichuk, vice capo ingegnere della centrale nucleare di Zaporizhzhia.

 

12 FEBBRAIO - ATTACCO NOTTURNO DEI RUSSI SU KHARKIV

Le forze armate russe hanno lanciato tre attacchi missilistici nella notte su Kharkiv, secondo quanto riferito dal governatore della regione Oleg Sinegubov su Telegram. L'allerta aerea è scattata poco prima della mezzanotte. Secondo Sinegubov sono stati sferrati tre attacchi con missili S-300. Una infrastruttura sarebbe stata danneggiata e si conta almeno un ferito, un uomo di 35 anni ricoverato in ospedale.

 

11 FEBBRAIO - MOSCA, L’ATTACCO DI IERI HA BLOCCATO ARMI STRANIERE A KIEV

Il massiccio attacco dell’esercito russo di ieri, 10 febbraio, ha bloccato il rifornimento su ferrovia di armi e munizioni straniere all’ Ucraina nelle zone di combattimento: ha dichiarato lo Stato maggiore della Federazione citato dalla Tass. «Ieri le Forze Armate russe hanno sferrato un massiccio attacco a strutture critiche del sistema energetico che garantiscono le operazioni dell’industria della difesa e dei trasporti ucraini», ha dichiarato il portavoce del Ministero della Difesa russo Igor Konashenkov. «Gli obiettivi sono stati raggiunti. È stato bloccato il dispiegamento di armi, hardware e truppe su ferrovia».

 

10 FEBBRAIO - MISSILI RUSSI NELLO SPAZIO AEREO DELLA MOLDAVIA

Aggiornamento ore 11.30

Durante il massiccio attacco di stamattina, due missili da crociera russi Kalibr hanno attraversato lo spazio aereo rumeno. Lo afferma il comandante in capo delle forze armate dell’Ucraina Valery Zaluzhny su Facebook. «L’11 febbraio alle 10:18, due missili da crociera Kalibr russi hanno attraversato il confine di Stato dell’Ucraina con la Repubblica di Moldavia. Intorno alle 10:33, questi missili hanno attraversato lo spazio aereo rumeno per poi rientrare nello spazio aereo dell’Ucraina nel punto di intersezione del confine dei tre Stati. I missili sono stati lanciati dal Mar Nero». Il ministero della Difesa moldavo, prosegue la nota, «insieme alle autorità responsabili del Paese, monitora attentamente la situazione nella regione e condanna fermamente la violazione dello spazio aereo della Repubblica di Moldavia».

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I leader europei frenano sull’invio di aerei da guerra in Ucraina che aveva chiesto Zelensky, volato per l’occasione a Bruxelles. Il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato che gli aerei da combattimento richiesti dall’Ucraina non potranno «in nessun caso» essere «consegnati nelle prossime settimane», assicurando di voler offrire armi «più utili» e «più veloci». «Non escludo assolutamente nulla», ha assicurato alla stampa il presidente francese a Bruxelles sulle consegne di aerei da combattimento. Ma «non corrisponde alle esigenze di oggi», ha stimato. Intanto il conflitto non si ferma.

L’aviazione militare ucraina ha lanciato ieri 18 attacchi contro le forze russe, mentre altri quattro attacchi sono stati lanciati contro i sistemi russi di difesa antimissile: lo rende noto il capo di stato maggiore ucraino in un aggiornamento questa mattina su Facebook. Le forze russe hanno lanciato questa mattina un «massiccio attacco» missilistico contro l’Ucraina, sono state «colpite» infrastrutture energetiche: lo rendono noto fonti ufficiali. Secondo il governatore di Mykolaiv, Vitaliy Kim, finora sono stati lanciati 40 missili Calibur e X101. L'allarme antiaereo è infatti scattato questa mattina in tutta l’Ucraina, mentre funzionari di Kiev hanno messo in guardia da possibili attacchi missilistici russi, invitando i residenti a mettersi al riparo. «C’è una forte minaccia di attacco missilistico. Voglio ribadire che non bisogna ignorare le sirene di allarme aereo», ha dichiarato Serhiy Popko, capo dell’amministrazione militare della capitale ucraina.

 

9 FEBBRAIO - CNN, MOSCA HA PERSO LA METÀ DEI SUOI CARRI ARMATI

Secondo le informazioni raccolte dal gruppo Oryx, la Russia ha perso circa 2mila carri armati operativi dall’inizio della guerra in Ucraina, ossia fino alla metà di tutta la sua flotta di tank. Lo scrive la Cnn citando prove visive raccolte dal sito web di intelligence open source. Oryx ha verificato 1.000 perdite di carri armati russi durante la guerra. Altri 544 sono stati catturati dagli ucraini, 79 danneggiati e 65 abbandonati. Il bilancio non include le perdite non confermate visivamente, ha detto Jakub Janovsky, analista militare del blog: il bilancio effettivo potrebbe essere più vicino ai 2.000 carri armati. Intanto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha incontrato il Presidente dell' Ucraina, Volodymyr Zelensky, durante il Consiglio europeo, durante il quale il leader ucraino si è rivolto direttamente ai cittadini dell'Unione: «Il destino dell’Europa non è mai dipeso dai politici, ma da ognuno di noi, ognuno di noi conta, ognuno di noi fa la sua parte, ognuno di noi può avere impatto sulla vittoria comune», ha detto Volodymyr Zelensky nel suo discorso al Parlamento Europeo e ringraziando «ogni villaggio» per il sostegno dato all’ Ucraina. «Grazie a tutti in Europa per sostenere l’ Ucraina in questa battaglia storica».

 

8 FEBBRAIO - ZELENSKY, JET E MISSILI A LUNGO RAGGIO NOSTRA PRIORITÀ

La priorità dell’ Ucraina, nelle richieste di nuovi aiuti militari rivolte al Regno Unito e «ai leader dei Paesi Ue», è ottenere «missili a lungo raggio e jet» da combattimento. Lo ha ribadito Volodymyr Zelensky in una conferenza stampa con Rishi Sunak in una base del Dorset. Zelensky ha rigettato una distinzione fra armi difensive e offensive in queste fase, affermando che il suo Paese ha bisogno di ricacciare indietro le forze russe, di «distruggerle» e di costringere Mosca a preoccuparsi «di una controffensiva ucraina». Mentre è tornato a denunciare i danni causati a obiettivi «civili» da «migliaia e migliaia di droni iraniani».

 

7 FEBBRAIO - MOSCA:«L'OCCIDENTE SPINGE KIEV A CONQUISTARE I TERRITORI RUSSI»

Le azioni degli Usa e dei loro alleati stanno trascinando i paesi della Nato in un conflitto nell’area russa e potrebbero portare a un livello imprevedibile di escalation. Lo afferma il ministro della Difesa russo Sergej Shoigu aggiungendo che gli Stati Uniti e i loro alleati invitano apertamente l’Ucraina a conquistare i territori russi. Intanto l’esercito russo sta concentrando gli sforzi principali sulla conduzione di azioni offensive in Ucraina nelle aree di Kupyan, Lyman, Bakhmut, Avdiiv e Novopavliv. Lo afferma il report della mattina dello Stato maggiore dell’esercito ucraino, citato da Unian. Secondo l’esercito di Kiev, 1.030 soldati russi sono rimasti uccisi in battaglia nelle ultime 24 ore. Secondo il Ministero della Difesa britannico, però, la Russia non dispone quasi certamente delle munizioni e delle unità di manovra necessarie per un’offensiva di successo.

 

6 FEBBRAIO - UN DRONE ESPLODE A KALUGA, A 180 CHILOMETRI DA MOSCA

Un drone è esploso questa mattina nelle vicinanze di Kaluga, città russa circa 180 chilometri a sud-ovest di Mosca. Il velivolo è esploso ad un’altitudine di 50 metri alle 5 del mattino (le 3 ora italiana) in una foresta nei pressi della città senza provocare morti o feriti. Altri episodi simili erano avvenuti lo scorso ottobre. Un drone era esploso schiantandosi su un aeroporto e una settimana dopo un altro era stato abbattuto dalle difese aeree russe nel sud della regione. In entrambi i casi, secondo le autorità locali, non erano stati registrati danni o vittime. Entro i prossimi 10 giorni, la Russia prevede di lanciare una nuova offensiva su larga scala. Lo afferma il Financial Times , che cita un anonimo consigliere delle forze armate ucraine Secondo il FT, Kiev ha ricevuto «dati di intelligence molto affidabili» sull’intenzione della Federazione Russa di lanciare una nuova offensiva. Il quotidiano definisce l’occupazione dell’intero Donbass l’obiettivo dell’offensiva russa. È stato riferito che l’offensiva dell’esercito russo potrebbe iniziare nelle aree delle città di Kremennaya e Lyman, dove il nemico ha concentrato grandi forze per diverse settimane.

L’ Ucraina non utilizzerà le armi a lungo raggio promesse dagli Stati Uniti per colpire il territorio russo, e prenderà di mira solo le unità russe nel territorio ucraino occupato. Lo ha assicurato il ministro della Difesa ucraino Oleksii Reznikov, citato dal Guardian. «Diciamo sempre ufficialmente ai nostri partner che non useremo armi fornite da partner stranieri per sparare sul territorio russo. Spariamo solo alle unità russe sul territorio ucraino temporaneamente occupato», ha detto Reznikov in conferenza stampa.

 

5 FEBBRAIO - KIEV, QUALSIASI BASE MILITARE IN RUSSIA È OBIETTIVO

L’esercito russo questa mattina sta bombardando la città di Kharkiv e altre zone della regione, nell’ Ucraina orientale, riferisce su Telegram il capo dell’amministrazione militare regionale Oleg Sinegubov. Un missile S-300 ha colpito il centro della città, «le informazioni su eventuali vittime e distruzioni sono ancora in fase di accertamento», ha aggiunto Sinegubov. «Un edificio residenziale nel centro della città di Kahrkiv è stato colpito.

C’è stato un incendio. Al momento, sappiamo di tre feriti: una donna di 54 anni e due uomini, di 51 e 55 anni», ha reso noto il capo dell’amministrazione militare regionale Oleg Sinegubov, citato dai media ucraini. «Le informazioni su eventuali feriti o vittime sono in fase di verifica. Tutti i servizi di emergenza stanno lavorando sul posto», ha detto Sinegubov aggiungendo che due missili hanno colpito la zona centrale della città dell’ Ucraina orientale. Intanto il rappresentante del presidente Volodymyr Zelensky al parlamento ucraino, Fedir Venislavsky, dichiara in un’intervista al quotidiano tedesco Bild che tutte le installazioni militari in Russia da cui Mosca sta conducendo la sua guerra sono obiettivi militari legittimi per l’ Ucraina. «La Russia - afferma Venislavsky - attacca le pacifiche città ucraine dal suo territorio, come anche dalla Bielorussia. I luoghi in cui la Russia immagazzina i suoi missili sono obiettivi militari legittimi? Certo, senza dubbio. E qualsiasi centro di comando nella capitale russa è un obiettivo militare legittimo», dice il funzionario di Kiev aggiungendo che spetta alla leadership militare ucraina decidere se colpire tali obiettivi.

 

4 FEBBRAIO - MEDVEDEV MINACCIA: «USEREMO IL NUCLEARE SE L'UCRAINA ATTACCHERA' REGIONI RUSSE»

La risposta di Mosca agli attacchi di Kiev alla Crimea o a qualsiasi altra regione russa «profonda» sarà dura e convincente: «Secondo la nostra dottrina nucleare, la Russia può usare armi nucleari se armi nucleari o di altro tipo di distruzione di massa vengono usate contro la Russia o i suoi alleati, se riceve informazioni verificate sull’avvio di missili balistici per attaccare la Russia o i suoi alleati, in caso di aggressione convenzionale se l’esistenza dello Stato è in pericolo». Lo ha dichiarato il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev in un’intervista ripresa dalla Tass. Intanto la Germania ha raccolto prove di crimini di guerra in Ucraina: lo ha detto il procuratore generale Peter Frank al quotidiano Welt am Sonntag, aggiungendo di vedere la necessità di un processo a livello internazionale.

«Attualmente, ci stiamo concentrando sulle uccisioni di massa a Bucha o sugli attacchi contro le infrastrutture civili ucraine», ha dichiarato Frank, aggiungendo che finora i procuratori dispongono di prove «a tre cifre». Alla domanda su chi dovrebbe essere processato, Frank ha risposto: i leader della Russia e coloro che attuano le decisioni al più alto livello militare dovrebbero essere chiamati a rispondere.

 

3 FEBBRAIO - I MEDIA: «PIANO DI PACE USA CON 20% UCRAINA A RUSSIA». LA CASA BIANCA NEGA

Il capo della Cia William Burns avrebbe offerto a Vladimir Putin un quinto del territorio ucraino - pari circa alle dimensioni del Donbass - per porre fine alla guerra in corso come parte di un piano di pace elaborato per conto del presidente Joe Biden. Lo scrive Newsweek citando il quotidiano svizzero-tedesco Neue Zuercher Zeitung (NZZ) e riportando la smentita della Casa Bianca.

Il vice portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale Sean Davitt ha dichiarato al settimanale che la notizia «non è accurata» e che la Cia direbbe lo stesso. NZZ ha riferito oggi, citando politici stranieri tedeschi di alto rango, che a metà gennaio Burns ha presentato a Kiev e Mosca un piano di pace che offriva al Cremlino «circa il 20% del territorio ucraino». Un funzionario della Cia ha detto a Newsweek che le affermazioni nell’articolo di NZZ secondo cui Burns ha fatto un viaggio segreto a Mosca a gennaio e che c’era una proposta di pace da lui avanzata per conto della Casa Bianca sono «completamente false». Kiev e Mosca, secondo Nzz, avrebbero respinto la proposta: l’ Ucraina «perchè non è disposta a dividere il proprio territorio» mentre i funzionari russi avrebbero affermato che «alla lunga vinceranno comunque la guerra». I politici tedeschi hanno confidato che Biden voleva evitare una guerra prolungata in Ucraina e avrebbe offerto il territorio come parte del piano di pace. E quando l’ Ucraina e la Russia avrebbero respinto la proposta, l’amministrazione Biden si è impegnata a fornire a Kiev carri armati Abrams, sempre secondo il quotidiano svizzero-tedesco.

 

2 FEBBRAIO - «BAKHMUT RASA AL SUOLO». METANYAHU PRONTO A MEDIARE TRA LA RUSSIA E L'UCRAINA

«I russi stanno radendo al suolo Bakhmut, uccidono chiunque riescano a trovare», denuncia Kiev. Bakhmut resiste, la battaglia più lunga del conflitto ucraino continua a esigere il prezzo di sangue forse più alto della guerra, non solo tra i difensori ucraini barricati tra le macerie ma anche, soprattutto, tra i russi. I soldati di Mosca «stanno radendo al suolo» la città, «è una rovina totale, stanno uccidendo chiunque riescono a trovare», ha denunciato il capo dell’amministrazione militare ucraina della regione di Donetsk Pavlo Kyrylenko assicurando che i crimini di guerra «vengono documentati, saranno ritenuti responsabili di tutto».

La città, che i russi chiamano Artyomovsk, non è particolarmente strategica. Sei persone sono morte a causa di un grande incendio scoppiato questa notte a Sebastopoli in Crimea, territorio occupato dai russi, le vittime erano impegnate nella costruzione della nuova autostrada Tavrida, bretella che unisce con il ponte Kerch la Crimea e la Russia, nodo cruciale dal punto di vista politico e militare. Intanto Netanyahu si dice disponibile a mediare tra la Russia e l’Ucraina, ma arriva il monito di Mosca: Israele non invii armi. L’Ue vola a Kiev per il vertice con l’Ucraina, Zelensky va avanti per l’adesione.

 

1° FEBBRAIO - GLI USA PREPARANO INVIO DI MISSILI A LUNGO RAGGIO ALL'UCRAINA. BIDEN CHIUDE AGLI F16 MA KIEV INSISTE: «CE NE SERVONO 200»

Gli Stati Uniti stanno preparando più di 2 miliardi di dollari di aiuti militari per l’Ucraina che dovrebbero includere per la prima volta razzi a lungo raggio, oltre ad altre munizioni e armi. L’annuncio atteso in settimana. Joe Biden però tiene il punto sugli F16, non li invierà alle forze di Kiev. Ma l’Ucraina insiste per ottenere almeno 200 caccia occidentali per proteggere i suo cieli. Intanto l’ex speechwriter di Vladimir Putin, Abbas Gallyamov, sostiene che un colpo di stato militare sta diventando una possibilità in Russia.

Il noto giornalista ed ex deputato russo Alexander Nevzorov è stato condannato in contumacia da una Corte di Mosca a otto anni di reclusione perchè riconosciuto colpevole di avere diffuso «informazioni false» sull’operazione militare russa in Ucraina, in particolare accusando le forze russe di avere compiuto un bombardamento deliberato su un ospedale pediatrico a Mariupol. Lo riferiscono le agenzie russe. Nezvorov, che nel frattempo ha lasciato la Russia e non ha partecipato alle udienze, era stato incriminato nel marzo dello scorso anno con l’accusa di avere tra l’altro pubblicato «fotografie non accurate dei civili colpiti dal bombardamento». Il giornalista, 64 anni, ha un canale YouTube seguito da quasi due milioni di utenti. Dopo l’inizio dell’operazione militare in Ucraina le autorità russe hanno approvato una nuova legge che prevede pene severe per la diffusione di quelle che Mosca considera notizie false o diffamatorie nei confronti delle forze armate. Diversi attivisti e giornalisti sono già stati condannati sulla base della normativa.

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