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Zamperla porta il divertimento a Baghdad

COMMESSA MEMORABILE. L'azienda di Altavilla realizzerà il parco di divertimenti Sindbad Land nel cuore della capitale irachena a pochi passi dalla Green Zone. A otto anni dalla caduta della statua di Saddam  le giostre vicentine diventano il simbolo del ritorno alla normalità e della fine della paura in Iraq
Una giostra della Zamperla
Una giostra della Zamperla
Una giostra della Zamperla
Una giostra della Zamperla

Vicenza. Nel cuore di Baghdad, a pochi passi dalla Green Zone, si sente il rumore degli spari. Cronache dell'Iraq in guerra? No, festosi segnali di una città che ritrova la vita grazie ai divertimenti del nuovo Luna park che la Zamperla di Altavilla sta realizzando per contro di un grande gruppo imprenditoriale iracheno.
«La prima cosa che la gente vuole fare dopo una guerra così sanguinosa - sostiene Alberto Zamperla, presidente dell'omonimo gruppo leader nella produzione e commercializzazione di giostre meccaniche - è ovvia e, forse per questo, poco prevedibile: divertimento. E il fatto che a Baghdad la Zamperla porti il primo parco di divertimento, che si chiamerà Sindbad Land, è per noi motivo di grande soddisfazione».
Il progetto complessivo prevede la realizzazione di un grande complesso commerciale, con tanto di hotel a 4 stelle, in un'area centrale di 400 mila metri quadri, 200 mila dei quali occupati da un lago artificiale. Il parco dei divertimenti vero e proprio, quello che Zamperla doterà di alcune tra le più gettonate giostre già viste, per esempio, nel Luna park di Long Island a New York, sarà dislocato su 60 mila metri quadrati. Fine lavori per l'autunno. «Questa grande realizzazione - prosegue Zamperla - da un lato permetterà alle famiglie di sfruttare le 17 attrazioni dedicate ai ragazzi, dall'altro diventa un'opportunità di sviluppo economico per l'indotto che verrà generato da Sindbad Land».
Sembra ieri ma sono passati 8 anni da quel 9 aprile 2003 quando un carro armato americano aiutò gli iracheni riuniti in piazza Ferdous, a Baghdad, ad abbattere la statua del dittatore Saddam Hussein. Sembrò la fine della guerra e invece era l'inizio di una lunga notte di attentati e morte, da cui sembrava non si potesse più uscire. La notizia di un'azienda vicentina che, tra le tante commesse provenienti da ogni parte del mondo (il 95% del fatturato di circa 45 milioni di euro è destinato ai mercati esteri), ne riceve una da Baghdad è motivo di soddisfazione, verrebbe da dire, epocale. George W. Bush, prima di gridare al mondo "Missione compiuta" con la statua di Saddam nella polvere, avrebbe dovuto aspettare Zamperla.

Marino Smiderle

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