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Vivono in paradisi fiscali 317 vicentini nel mirino

INDAGINI. L'agenzia delle entrate ha avviato accertamenti sui residenti all'estero
Dopo alcuni personaggi noti, l'attenzione si è concentrata su coloro che risultano abitare in stati che godono di fiscalità privilegiata

 La sede dell'Agenzia delle entrate in corso Palladio in città
La sede dell'Agenzia delle entrate in corso Palladio in città

 La sede dell'Agenzia delle entrate in corso Palladio in città
La sede dell'Agenzia delle entrate in corso Palladio in città

Sono 317 i vicentini al centro degli accertamenti fiscali dell'agenzia delle entrate. Si tratta di altrettanti iscritti all'Anagrafe di italiani residenti all'estero, e nello specifico i destinatari degli accertamenti vivono in paesi a fiscalità privilegiata. Oltre a Svizzera, Liechtestein e Lussemburgo, soprattutto Uruguay, Ecuador, Principato di Monaco e Emirati Arabi Uniti. Nella speciale classifica, Vicenza è al secondo posto in Veneto dopo Padova (349 persone), sulle 1600 di tutta la regione. A livello nazionale sono 29.158 gli italiani che vivono in un "paradiso fiscale" in base agli ultimi dati dell'Aire.
Il sospetto - e anche qualcosa in più - è che fra i 317 vicentini si nascondano degli evasori fiscali, che fingono di essere residenti all'estero per non pagare le tasse in Italia. È su di loro che si è concentrata l'attenzione anche del ministero dell'Economia che mira a combattere l'evasione fiscale e intaccare i grandi patrimoni messi da parte anche in spregio alle norme. Accertamenti legati palesemente alle recenti disposizioni relative alle scudo fiscale, per incamerare quante più tasse possibile.
Si tratta di cittadini che risultano residenti in paesi ritenuti paradisi fra il 2006 e il 2008, ma che - in base ad alcuni indizi - avrebbero in Italia il centro dei loro interessi famigliari ed economici. Infatti, per arrivare ai 317 è stata già compiuta una prima scrematura, e alcuni personaggi noti sono già finiti nel mirino anche della guardia di finanza, a partire dal procuratore Federico Pastorello, passando per il ciclista Davide Rebellin, e per il bassanese Tiziano Siviero, copilota di rally. La selezione è stata compiuta incrociando una serie di dati personali, anagrafici, tributari e fiscali dei soggetti interessati.
Nel mirino dell'agenzia delle entrate, con cui collaborano i Comuni e le fiamme gialle, vi sono imprenditori e rappresentanti di beni di lusso, oltre a parecchi liberi professionisti e a personaggi del mondo dello sport e dello spettacolo. Inizialmente, il numero dei sospetti era ancora più elevato, ma fra gli iscritti all'Aire del Vicentino ci sono numerosi emigrati.
Fra gli indizi, contratti di affitto di case e capannoni, i contratti di erogazioni di acqua, gas e corrente elettrica; i movimenti di capitali, l'apertura di una partita Iva.
Qualora l'agenzia delle entrate ritenesse sufficienti gli indizi per chiedere il pagamento delle imposte evase e il disconoscimento della residenza estera, spetterà ai diretti interessati dimostrare che in realtà i propri interessi economici sono effettivamente all'estero, come pure i guadagni fanno riferimento ad attività svolte fuori dai confini della penisola italiana.
Il ministero spera di riuscire a recuperare a tassazione decine di milioni di euro, fino ad oggi sottratti con l'escamotage della fittizia residenza all'estero.
Diego Neri

Diego Neri

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