<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Serie B

Un ritocco per reparto e poi questo Vicenza potrà davvero decollare

Tecnica e tattica, certo. Ma anche fisiognomica. A volte la stagione che ti aspetta la capisci anche dagli sguardi, dalla mimica, dai tic, dalle espressioni e dai movimenti di un allenatore. Se un tecnico sa di avere una squadra scarsa (e quante volte è capitato da queste parti nel nuovo millennio... ) corruga spesso la fronte, è ingobbito, stringe i denti, cerca sovente con le mani qualcosa che non trova... Se invece un allenatore è soddisfatto spalanca gli occhi, dà e cerca complicità, tiene il capo leggermente inclinato perché lo sguardo possa finalmente volare alto... E Mimmo Di Carlo, che prima che con la bocca parla con gli occhi e con le mani, sabato pomeriggio dopo la gara con il Cagliari esprimeva tutto questo. Il risultato è un’irrilevante variabile estiva: il Vicenza quest’anno c’è. E se poi arrivassero i ritocchi giusti ci sarebbe veramente da tenersi forte. 

Andiamo a comandare «Mi piace, anzi mi piacerebbe comandare il gioco». È la legittima aspirazione di un allenatore che finalmente ha a disposizione un potenziale offensivo di primo livello. «Abbiamo tre ottimi attaccanti - elencava con soddisfazione Di Carlo -: Diaw, Meggiorini e Lanzafame. Il quarto è Mancini, che non c’era a causa di un problema che si porta dietro dall’anno scorso». E allora, sperando che il golden boy si ristabilisca in fretta, per ora c’è stata la possibilità di vedere insieme Lanzafame e Diaw (Meggiorini è ai box per piccoli problemi fisici). Sensazioni? Una su tutte: i piedi buoni dialogano bene tra loro. Non a caso l’occasionissima per Diaw è nata da una felice intuizione di Lanzafame. Poi purtroppo il centravanti non ha sfruttato la ghiotta chance, ma l’importante è che il meccanismo giri. Ora, per arrivare alla chiusura del cerchio, servirebbe un quarto attaccante. Di Carlo traccia un identikit molto chiaro: giovane e con caratteristiche che vadano a completare l’organico. Facile, quindi, che si cerchi un elemento che non abbia paura di fare a botte in area. 

La sinistra e il centro In principio furono Beghetto e D’Ignazio. Poi a sinistra se ne sono viste tante, fino all’apprezzabile accoppiata dello scorso anno, Beruatto-Barlocco. Ora il tandem va ricostruito: Calderoni c’è, serve un altro mancino da piazzare in difesa. Sabato ha trovato spazio il giovanissimo (classe 2003) Thomas Sandon. È un elemento con prospettive interessanti, ma evidentemente si cerca qualcuno di spendibile subito (ma comunque giovane). Resta da definire la questione del regista, il vertice basso del rombo disegnato nel 4-3-1-2 che sarà il modulo-base del Vicenza. Nella rosa ci sono giocatori utili alla bisogna (sabato nel ruolo ha giocato Pontisso), ma l’ideale, come diceva Di Carlo, sarebbe un play... play. Che fare? Le possibilità sono varie. Se Da Riva tornasse dall’Atalanta la questione si risolverebbe. Ma non è detto che finisca così, e allora bisogna guardarsi attorno. Tra i giocatori nel mirino la sensazione è che il più appetito sia Lorenzo Crisetig, friulano in forza alla Reggina. Come finirà? Difficile fare pronostici in questo momento. Quel che è certo è che Di Carlo non si nasconde: «Ci sono vari giocatori nella lista e noi vogliamo il migliore». E lo diceva con una convinzione... Tecnica e tattica, certo. Ma anche fisiognomica.

Leggi anche
Serie B, il calendario: subito Citta-Vicenza, poi il Frosinone al Menti. Tutte le gare dei biancorossi

Giancarlo Tamiozzo