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LR Vicenza

Rosso: «Ferita aperta, ma presto agiremo». Il Lane pensa al piano C

Il presidente del Vicenza, Stefano Rosso
Il presidente del Vicenza, Stefano Rosso
Il presidente del Vicenza, Stefano Rosso
Il presidente del Vicenza, Stefano Rosso

Ricominciare, ma come? Ieri mattina l’aeroporto di Lamezia si era trasformato in un club biancorosso e la sala d’attesa un’arena dove commentare la stagione del Lane fatta di rassegnazione metabolizzata da mesi. Ma c’era un bagliore di speranza all’ingresso Gate numero 3 e lo innescano Nicolò ed Emanuele quando sventolando lo striscione Generazione Lane che poi è un manifesto identitario di un popolo che si tramanda questa passione da padre in figlio. Nicolò ed Emanuele hanno cantato, sventolato le loro sciarpe, sono andati a letto con mezzo magone, ma certamente ad agosto saranno ancora al Menti e anche loro in fondo si aspettano una risposta, ricominciare ma come? Allora è Stefano Rosso a rompere il silenzio della società lanciando sui social un messaggio ai tifosi: «Sono profondamente dispiaciuto e avvilito, stavamo per raddrizzare una stagione disgraziata - scrive il presidente -. Ci tengo però a ringraziare chi ha dato sempre tutto per questi colori, a partire dai nostri soci e dai nostri tifosi, che ci hanno creduto e ci hanno sempre sostenuto, non facendoci mai mancare l'apporto in ogni stadio». E ancora: «Ieri sera è stato il momento del dolore, da oggi però partirà il momento delle riflessioni e subito dopo quello delle azioni, per riportare immediatamente il nostro amato Vicenza dove merita di stare».
L’altra notte un altro segnale che va in questo senso: una cinquantina di tifosi hanno dormito in aeroporto a Lamezia tra delusione e stanchezza, finché non sono arrivati i giocatori del Vicenza diretti al charter che li avrebbe portati a casa. Ad un certo punto il dg Paolo Bedin sarebbe andato incontro ai tifosi, li avrebbe abbracciati visibilmente scosso, chiedendo sostegno per una ricostruzione immediata. 

I baby tifosi Nicolò ed Emanuele con la bandiera all'aeroporto di Lamezia
I baby tifosi Nicolò ed Emanuele con la bandiera all'aeroporto di Lamezia

Da dove ricominciare? Il punto è che bisognerà capire chi saranno gli interpreti della rifondazione. Come sanare la distanza con i tifosi che si sentono traditi per i risultati sportivi? Perché una ricostruzione non potrà certo prescindere da un patto tra società e tifoseria.
L’altra sera nel punto più basso della stagione, la società ha scelto di lasciar parlare solo il tecnico Francesco Baldini giunto alla conferenza stampa del post gara con gli occhi gonfi di chi ha pianto dopo aver sfiorato l’impresa.
E quando erano passate le 23,20 è toccata a lui dare una spiegazione di ciò che è successo quando non poteva farlo. «Sono qui da un mese e pochi giorni, posso solo dire che per me la squadra non merita la C. Non so cosa sia successo prima e non mi interessa, abbiamo fatto il possibile. Il mio futuro? Ne parlerò con la proprietà e il gruppo di lavoro di una società che è fortissima». Nessun segnale di conferma automatica dunque per Baldini ma la consapevolezza che se si è arrivati al sogno salvezza, il merito va in gran parte a lui. Che poi sia lui il tecnico della serie C del Lane è tutto da vedere e di certo il suo futuro è legato a quello del diesse Balzaretti e il direttore tecnico Vallone, che l’avevano conosciuto ai tempi della Roma.
Sono ore di valutazioni e programmazione in Largo Rossi 9, non è escluso nemmeno che l’area tecnica venga rivoluzionata analizzando ciò che non ha funzionato. E le parole del presidente vanno in questa direzione. «Per ripartire ci vogliono le persone giuste al posto giusto», chiosano i tifosi al Gate 3. Ed è difficile controbattere quando si retrocede e per tutta la stagione hai navigato nei bassi fondi. Ripartire, ma come? E da chi? Dalla Generazione Lane tanto per cominciare e da Nicolò ed Emanuele che sull’aereo cantano Lane Alè: loro lo sanno che dopo una sconfitta c’è sempre un’altra partita da giocare. 

Eugenio Marzotto